CAPITOLO: 8

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Il centro dista venti minuti da casa mia. Decido di andare a piedi. Io non so dpve abiti Brianna, e non so nemmeno quanto ci potrebbe impiegare ad arrivare.

Arrivo prima io e mi siedo sul muretto vicino ad un negozio. Vicino alla fermata principale degli autobus.

Mi accendo una sigaretta mentre aspetto.

<< Non ti hanno mai detto che fumare fà male?>> mi giro dalla parte in cui è provenuta quella domanda e mi trovo Brianna che mi guarda di sottecchi con le braccia incorciate al petto e il piede sinistro che picchietta per terra.

<< Non ti hanno mai detto che devi farti gli affari tuoi?>> gli dico al suo stesso tono.

Ci fissiamo per qualche secondo e come è al nostro solito fare scoppiamo a ridere.

Si siede vicino a me e mi fissa.

<< Cosa c'è che non va?>> le chiedo.

<< C'è che voglio fare un tiro anche io.>> io strabuzzo gli occhi e lei solleva le spalle.

Gli passo la sigaretta e lei la mette tra le labbra. Tira su e quando poi butta fuori il fumo inizia a tossire e io scoppio a ridere. Lei mi da una pacca sulla testa.

<< Senti è la prima volta che fumo.>> dice come in un sussurro. Io la guardo.

<< Esiste sempre una prima volta, a tutto. Presto o tardi ma esiste.>> le dico

<< Che poeta che abbiamo qui!>> urla indicandomi.

Io mi alzo butto a terra la sigaretta ormai finita, la prendo per un braccio e la costringo a venire con me. Lei si toglie dalla mia presa molto facilmente, evidente che lo faceva spesso. E mette il suo braccio intorno al mio. Siamo a braccietto. Mi sento una vecchietta.

Mi trascina così nella via delle "nove stradine" dove ci sono botique di tutti i tipi, gioiellerie, e negozi vintage, ed è pieno di pasticcerie.

<< Si ma tu non mi puoi far passare davanti a tutte queste pasticcerie con un sacco di dolci al loro interno e non farmi nemmeno entrare>> le dico facendo il broncio.

<< Eddai bambina piccola! Prima andiamo a comprare nuovi abiti e poi andiamo a mangiare tutte le paste che vuoi, offro io.>> mi dice

<< Ma io volevo andare ora. Ma va bene comunque andiamo dopo. E no non paghi tu>>

<< Andiamo dopo per il semplice motivo che se mangi adesso dobbiamo prendere una taglia in più di abiti. Mentre se mangi dopo no. Eh si pago io, dato il nostro piccolo incidente, dove il tuo capuccio è andato perso>> dice con tono dispiaciuto

<< Ehi guarda il lato positivo, se tu non mi avessi rovesciato addosso il mio cappuccino, io e te a quest'ora non ci conosceremo. Tutta colpa del destino in questo caso>> le dico entrando nel negozio.

Girovaghiamo nel negozio e mi balza l'occhio su un adorabile vestitino nero. Tutto liscio fino alle ginocchia, raccolto con un fiocco al lato sinistro dove scopre la coscia. Ha le spalline fine. Cerco la mia taglia una S e lo posiziono sul mio avambraccio. Andando in cerca di altri vestitini semplici ma carini lo stesso. Trovo una maglia gragia con delle scritte davanti, abbastanza lunga, nè attillata nè larga. Prendo anche questa.

Passo più avanti, nel reparto dei jeans, e mi prendo un paio di jeans blu chiaro, strappati apposta, un pò ovunque. Prendo anche questi.

Vedo una maglia infondo bainca con le due c della coco chanel, passo e prendo anche quella.

Causa d'effetto (in fase di correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora