CAPITOLO: 35

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Sono a casa, sola, nel mio letto. Sembra che l'unica cosa confortante che ci sia, sia prorpio questo. Il mio caro e dolce letto... Ho paura, per la prima volta nella mia vita, ho paura, perchè non ho idea di cosa ne sarà di me,nonchè prima lo sapessi, ma almeno avevo un qualcosa. Ora? Ho solo me stessa. Cosa ne sarà di mio fratello? Io ho appena diciasette anni, non ne ho ancora diciotto e poi lui non è sotto la mia responsabilità, ma suo padre non c'è mai a casa. Che confusione.

Provo a dormire, fallendo il mio tentantivo. Sembra che i miei pensieri non si vogliano fermare minimamente, cosa devo fare?

Prendo il mio cellulare in mano e cerco Hector.

Dopo un paio di squilli sento la sua voce assonata e roca.

<< Pronto?>>

<< Hector, sono io Esme..>>

<< Dimmi cucciola, è successo qualcosa?>> chiede allarmato.

<< No, solo che...Non riesco a dormire. Ho paura di cosa ne sarà di me, sembra che il destino mi abbia preso di mira, o che mi abbia abbandonato, perchè è così che mi sento. Abbandonata, da tutto e da tutti, usata come unoggetto che quando ti serve va bene e invece quando no, lo butti via.Ora capisco come si possono sentire le macchine fotografiche usa egetta, o un fazzolet..>>

<< Esmeralda!Calmati, respira, non andare a raffica, io sono ancora mezzo rincoglionito, se non del tutto... Tu non sei nulla di ciò, ci sono e ci sarò sempre io con te, sappilo qualunque cosa accada, tu mi avrai sempre. Non pensare a nulla, tutto si risolverà primo o poi, forse più poi che prima, ma tutti hanno il loro lieto fine, in qualche modo. Esistono persone fortunate e non, noi facciamo parte di quel non, ognuno ha perso qualcosa, ma almeno noi che non siamo fortunati un domani sapremo apprezzare anche le piccole cose, e invece quelli che hanno avuto già tutto non riusciranno a capirle. È un brutto periodo che dura da sempre, ma ora cresci, manca un'anno e sei maggiorenne, e potrai essere autonoma, e vedrai che tuo fratello si sveglierà dal coma e ti romperà i coglioni come lui sa fare e verrai da me a lamentarti. Farà le sue recite scolastiche e ti commuoverai, e io sarò lì, al tuo fianco, sempre e comunque. Okay?>>

Non ho parole, nessuno meglio di Hector poteva dirmele.

<< Grazie, ti adoro. E sono seria...>>

<< Wow! Esmeralda che fa i complimenti? È un miracolo del destino? O è solo un' eventounico che raro? >>

<< Smettila coglione che ti prendo a calci nel culo!>>

<< Eccola qua la mia Esmeralda, mi chiedevo dove fosse finita..>> E inizia a ridere,iniziando a contagiarmi, quella fottuta droga, la sua risata, che parte dal centro dello stomaco e si espande. Non ho mai capito cosa ci sia infondo a me che provo per lui, ma so che veramente, lui è ilvmio tutto.

<< Hector?>>rovino il momento magico creato.

<< Dimmi...>>

<< Ti voglio bene>>

<< Anch'io cucciola,tanto>>

<< Buona notte>>

<< Notte Esme>>

Pov Dylan:

Quel figlio di puttana,non vuole venire qui, cazzo giuro che vado a berlino e gli spacco quella faccia da culo che si ritrova.

<< Un'altro grazie>>

La barista che poco prima stava depositando i soldi nella cassa si gira e mi guarda, con la testa inizia a fare un movimento di negazione. Prende una bottiglia,quello di scotch e ne versa il liquido nel bicchiere, lo posa davanti a me. Mi guarda dalle sue folte ciglia nere per colpa di tutto il mascara mista a matita impastata. Se ci fosse stata qui Esme, ne avrebbe dette su di tutti i colori, del tipo: "Vuole assomigliare ad un clown?" oppure "Vorrebbe essere un panda?" solo lei le potrebbe dire queste cagate.

Causa d'effetto (in fase di correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora