CAPITOLO: 7

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Non ho mai chiesto nulla a nessuno, fanno sempre tutto da soli. E poi sela prendono quando faccio qualche cosa che a loro non sta bene. Sanno come sono. Se lui si è arrabbiato per come l'ho trattao non mi interessa. Peggio per lui che non mi vuole ascoltare.

Cerco di farmi largo tra la folla per andare davanti. Ma ci sta un uomo, pittosto grosso davanti a me che mi fa da muro. Pelato, con dei tatuaggi sul collo. Penso che quello ne sia pieno. Rido tra me e me. Cerco di pasare ma non ci riesco. Allora picchietto con il mio dito sul suo grosso braccio, si gurda intorno e quando si accorge che sono in basso mi sorride. Sto bastardo sta sorridendo perchè confronto a lui sono nana.

<< Scusami, potrei passare davanti?>> chiedo con tutta la calma che avevo. Mi ha fatto girare i coglioni vederlo ridere in quel modo. Ma come si permette. Mia madre mi ha fatto così. Questa è discriminazione.

<< Si prego bella>> mi guarda e mi sorridere, si sposta di lato e mi fa passare oltre. Lo ringrazio cortesiemente.

Mi sistemo davanti in prima fila, ma dietro le macchine. Vedo Cameron il cugino di Pj, il barista.

Prende le scommesse della gente. Il tizio che gareggia contro Jeckson si è giocato l'auto. Da come ho capito giocano per un debito che lui ha con i Beston.

Se vince Jeckson il tizio li deve la macchina, mentre se vince il tizio Jeckson lo lascerà in pace e il debito sarà saldo.

Ma tutti qui intorno sappiamo come va a finire. Il tizio andrà a casa a piedi. E penso che lo sà anche lui dall'espressione della sua faccia.

I miei occhi si guardano in giro e si posano sull'auto di Jeckson. Devo dire che nonostante sia uno stronzo, sbruffone, testa di cazzo. Ha davvero bei gusti nelle macchine. Io non mene intendo molto in motori, ma conosco le macchine da corsa da quelle potenti a quello meno. A quelle modificate e a quelle nuove di fabbria e quella McLaren dal colore blu, è senz'altro modificata. L'unica cosa che è rimasta da quando l'ha presa, forse il colore. Bella davvero.

Ma non cambia il fatto che lui è uno stronzo.

Mi sento osservata, sposto lo sguardo dalla macchina e noto che Jeckson mi fissa. Ci guardiamo per pochi secondi negli occhi poi io distolgo lo sguardo. Vedo la tipa che deve dare il via mettersi in mezzo davanti alle due macchine.

Porta dei shorts neri, che a me sembrano dei culottes. Una canotta bianca che gli scopre il seno prosperoso. E una giacca in pelle sopra. Capelli neri e rossetto rosso. Un pircing al naso. Si carina. Ma sempre troia.

<< Pronti?>> dice lei fissando i due nelle macchine, alza le braccia al cielo.

<< Tre>> rombo del motore da parte delle macchine

<< due>> dice sorridendo all'auto di Jeckon

<< uno!>> ulra, quando le sue braccia si abbassano le due macchine partono in quarta.

Le macchine sfrecciano sulla strada, dietro di loro una scia di fumo e polvere.

Il primo che torna è ovviamente Jeckson. Scende dalla macchina con un sorriso trionfante e posa gli occhi su di me.

Dopo qualche secondo arriva anche il tizio di nome Davis, se non mi sbaglio.

Scende dalla macchina con una brutta espressione sul volto, si dirige verso Cameron, prende il foglio che gli aveva dato prima. Va da Jecskon gli porge la mano che lui accetta, e poi li da il foglio. Gli rivolge un sorriso forzato. Come Davis va via dispiaciuto e la gente si dirige verso il bar e alcuni piazziano la musica a palla dalle casse dell'auto lui si avvicina verso di me.

Causa d'effetto (in fase di correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora