CAPITOLO: 32

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Il mio telefono cade dalle mie mani. Rimango immobile, vedo Dylan prendere il mio cellulare, parlare e subito dopo vestirsi, viene da me, mi squote cerca di parlarmi ma io sono come bloccata. Il mio cervello non ragiona.
<< Cazzo Esmeralda guardami>> prende il mio viso tra le sue grandi mani e porta il mio sguardo nel suo.
<< Ci sono io qua con te. Rilassati, fai un respiro profondo>> faccio come mi dice, o almeno ci provo.
<< Vestiti ora>> mormora in un tono autoritario. Accenno un si con la testa. Prendo i miei vestiti e vado in bagno.
Assomiglio ad un cadavere. Perché deve essere tutto quanto una merda?
Finito di vestirmi scendo le scale vedo Dylan seduto sul divano ad aspettarmi, prende la mia mano ed usciamo fuori per prendere la moto di Dylan.
Sfrecciamo nel traffico delle otto di mattina. Accelera sempre di più fino a quando non vediamo la struttura di quell'orrendo posto. Dove muoiono un sacco di persone e il resto sono malati. Parcheggia e scendiamo dalla moto. Prende ancora la mia mano e ci dirigiamo all' interno. Fa tutto lui chiede di mia madre e di mio fratello. Arriviamo al 4 piano in reparto pediatrico.
<< Stiamo cercando il Dottor Phil, ci hanno detto di recarci qui...>> un infermiera bionda cotonata, con tette rifatte e molto truccata per lavorare in pediatria ci risponde che il Dottor Phil sta in fondo al corridoio. Ci avviamo e lo vedo in lontananza.
<< Esmeralda Mccall?>>
<< Si sono io>> la mia voce è stridula confronto alla sua da uomo autoritario.
<< Devo dirle le cose chiare e tonde, lei è maggiorenne? >>
<< No, ho fatto da poco i diciassette anni >>
<< Ha un altro parente? >>
<< No, solo il marito di mia madre, che però io non so dove sia. Viaggia molto per lavoro>>
<< Oh, devo dirglielo per forza..>> Fa un lungo respiro e mi guarda con compassione.
<< Sua madre è morta sul colpo, suo fratello è in coma, ha il cinquanta percento di risvegliarsi e l'altro cinquanta no>> ecco quello che non volevo sentirmi. Sento le mie forze cedere. Dylan mi afferra da dietro. Io cado a terra. Il mio sguardo è perso nel vuoto. Non provo nulla. Non verso una lacrima. Sono bloccata emotivamente. Nella mia testa passano diverse immagini a Flashback di ogni momento passato con mio fratello. Di tutte quelle volte in cui sembrava lui il fratello maggiore, intelligente, tutte quelle volte in cui litigavamo per il telecomando. Per tutte quelle volte che il mio mostriciattolo mi faceva la linguaccia, per tutte quelle volte che veniva da me e mi abbracciava, per tutte le volte che lui capiva quando io stavo male, e non mia madre. E poi c'è lei, la donna che mi ha messo al mondo che è morta. Per le non so se provare rimpianto o sollievo. Ancora non ho messo bene a fuoco cosa mi sia accaduto. Che la mia vita non sarà la stessa di prima. Che io dovrò cambiare. E che ora se mio fratello non resisterà io sarò sola. Sola al mondo. Non potrò mai sapere chi sono veramente. Ho perso tutto. O forse non c' è mai stato nulla? Positività nella mia vita? Mai avuta. E perché ora provo questo vuoto dentro? La mia anima è vuota. È senza vita. Mi sento come se fossi un vegetale. Cos'è la morte? Uno stato dove il corpo è fermo immobile, dove un essere non respira più e il suo cuore non batte. Ma l'anima? L'anima viaggia ancora oppure muore con il corpo? Perché se è vero che l'anima esista la mia è appena morta. E non ci può essere un massaggio cardiaco per farla rivivere. È morta e basta. Crollo sulla persona che ho a fianco e poi buio.

Pov: Dylan
Ho visto Esmeralda crollarmi addosso. Non ha pianto. Non ha fatto nulla. È crollata e basta. Mi ricorda molto me quando è morto mio padre. Non avevo lacrime per nessuno. Ma poi sono scoppiato. Non ricordo nemmeno più l'ultima volta che sono cadute delle goccie salate dai miei occhi. La vita è solo una fottuta merda. Non serve a nulla. Nessuno sa cosa ci possa fare sulla terra. Siamo anime messe qui per soffrire sempre. Continuamente. Vedere morire persone e non poter farci nulla. Tenere dentro tutta la rabbia repressa che non puoi tirare fuori, perché non concludi nulla. Nessuno può riportare indietro quella persona. Io non so bene che tipo di rapporto aveva con sua madre. Ma posso capire che sta male. Ed io non so come aiutarla, perché sinceramentei rendo conto che non la conosco così bene.
<< Dottor Phil, può stare attento ad Esmeralda? Devo chiamare una persona>> dopo l'accenno del dottore mi dirigo fuori dall' ospedale. Digito il numero di Hector sul mio cellulare.
Dopo diversi squilli risponde.
<< Pronto? >>
<< Hector, sono Dylan>>
<< Cazzo vuoi? >>
<< Sono all'ospedale, con Esmeralda sua madre e suo fratello hanno avuto un incidente...>>
<< Cosa?!>> lo sento allarmato.
<< Si, emh, sua madre è morta sul colpo. Suo fratello è in coma con il cinquanta percento di probabilità che non riesca a risvegliarsi>>
<< Ar-rivo su-bito>> dice con voce strozzata. Immagino che anche per lui sia un duro colpo, dal tronde lui conosceva la mamma della mia piccola.
Accendo una sigaretta per sbollire quello che sto provando ora. Una serie di emozioni contrastanti. Stanotte è stato bellissimo. Ho ancora qualche giramento di testa a causa dell' alcol bevuto precedentemente. Cazzo quante cose sono successe in ventiquattro ore.
Riflettendo sulle mie sensazioni vedo Hector in lontananza con Tray e Chris.
<< Allora? Dov'è Esmeralda?>> urla Hector.
<< Su, andiamo>>
<< E tu l'hai lasciata da sola? >> grida ancora.
<< Ha avuto un crollo, è con il dottore che sta assistendo suo fratello.>>
<< Hector calmati>> sento dire da Chris.
<< No non mi calmo! Tu sai quante ne ha passate quella ragazza? Sai quanto ci tengo? >>
<< Si, lo so, ma ti devi calmare, fallo per lei>>
Rimaniamo in silenzio fino a quando non arriviamo al quarto piano, in pediatria. L'odore dell' ospedale non mi è mai andato a genio. Manca solo che si senta l'odore della carne marcia del morto. Il dottor Phill come mi vede indica la stanza dove si trova Esmeralda. Entriamo e la vedo distesa sul letto, bianca cadaverica.
<< Oh Dio, cucciola>> mormora Hector avvicinandosi al letto. Le pende una mano e le bacia la fronte. Sono intento se andare lì a separarli. Ma non mene deve sbattere il cazzo. Io scopo solo con lei. O forse no?
<< Hector, cerca di svegliarla>> dice Tray. Lui annuisce alle sue parole.
<< Esme, piccola, svegliati. Siamo qui noi adesso, apri i tuoi occhioni magnifici>>
Dopo poco lei si sveglia.
<< Hector>> mormora. Gli sorride, ma un sorriso tirato di quelli che fai solo con la mimica facciale.
<< Come ti senti? >> le chiede. Ma che cazzo di domande sono?
<< Non lo so >> risponde.
<< Ci sono io qui con te, per ogni cosa>> lei annuisce e si tuffa nelle sue braccia.
Ora mi sento decisamente di troppo. Decido di togliere il disturbo alla coppietta felice. So che posso essere egoista, lei ha avuto una perdita. Ma anch'io esisto. E invece non mi ha nemmeno calcolato. Esco, prendo la moto e decido di fare un giro. Destinazione ignota. O forse so dove recarmi è ora che faccia anch'io qualcosa per lei oltre che a scoparla...

Pov: Esmeralda
Sento scuotermi gentilmente. Una voce roca e bassa, ed un profumo che ormai conosco bene, troppo bene, invade i miei sensi.
Apro gli occhi e vedo Hector. Dopo alcune domande mi accuccio tra le sue braccia. Non è lo stesso effetto che provo con Dylan, ma anche con lui mi sento protetta. A casa. E toglie un po di quel vuoto che si è creato dentro di me fino a lacerarmi le ossa. Dopo poco ci stacchiamo e mi guardo in torno.
Abbraccio Tray e Chris. Quanto mi erano mancati in questo periodo. Porto lo sguardo dietro di loro e non vedo nessuno.
<< Dylan? >> chiedo.
<< Se ne è andato quando tu ti sei ripresa>> risponde Chris.
<< Ah..>>
Iniziamo a parlare come ai vecchi tempi. Mi informano di cose nuove. Chris si sta frequentando con la ragazza della discoteca, quella con cui avevo parlato e sono contenta per lui. Tray va d'amore e d'accordo con Brianna e siamo tutti felici. Mentre Hector non fiata. Sorride e annuisce solo.
<< Ehi tutto apposto? >> gli chiedo. Lui annuisce mostradomi un sorriso caloroso. Cerco di fare altrettanto ma esce solo un'espressione buffa e depressa.
Poco dopo entra il dottore e ci dice che stasera è meglio se io rimanga qui a dormire e che deve farmi degli accertamenti. Mio fratello è in coma e non mostra segni. È entrato solo Hector a vederlo. Io non ne ho avuto il coraggio. Non sono pronta di vedere quel cuoricino pieno di tubi e macchine. Hanno detto che ha avuto una commozione cerebrale, si è rotto il braccio destro, e che non sanno se quando si sveglierà potrà utilizzare le gambe. In poche parole è messo malissimo.
È serata inoltrata, non sono riuscita nemmeno a mangiare. Il dottore mi ha detto che in questi giorni dovrei organizzare il funerale di mia madre. Non so ancora se riuscirò a dirle addio. O a scriverle una lettera. Infondo lei non è mai stata una madre presente per me. Chissà come farò a dirlo al mio piccolo angioletto che la mamma non c'è più. È molto sveglio come bambino, ma è pur sempre un bimbo di sette anni che ha perso la sua mamma. Sempre se si risveglia. Sennò sarò io la ragazza che ha subito una grande perdita.
Qualcosa mi distrae dai miei pensieri. Volto lo sguardo verso la finestra della mia stanza bianca d'ospedale. Sento ancora questi rumori. Vedo dei sassolini rimbalzare sul vetro. Apro la finestra e mi affaccio.
Vedo qualcuno sotto. Ma non capisco chi sia. Vedo questo tizio salire sulle scale di emergenza ed arrivare fino al terzo piano. Dopodichè sale sui cornicioni delle finestre e vedo meglio. Dylan. Chi altro potrebbe mai alle undici di sera rompermi i coglioni?
<< Buona sera piccola>>
<< Cazzo ci fai qui? >>
<< Grazie io sto bene tu? >>
<< Dylan...>>
<< Okay calma. Ti volevo vedere e non mi lasciavano salire così ho trovato un' altro modo. >> ammicca facendomi l'occhiolino. Sposta il mio corpo mi passa affianco e si catapulta sul mio letto. Meno male che sono sola in stanza.
<< Vieni qui piccola>> nonostante tutto quel soprannome fa venire ancora i brividi lungo tutto il mio corpo. Goffamente vado verso di lui. Prende una mia mano e mi trascina sul suo corpo. Poggio la testa sul suo cuore. E dolcemente accarezza i miei capelli.
<< Scusa se oggi non ci sono stato, ho dovuto fare delle commissioni...>>
<< Ah, okay>>
Il silenzio ci avvolge e sento solo i nostri battiti cardiaci. Lasciandomi cullare da questa musica ritmica e dai nostri respiri, cerco di addormentarmi.
<< Hai visto tuo fratello? >> ecco, ecco come una situazione tranquilla possa cambiare in una situazione tragica.
<< No, non ancora..>> e con questo cerco di chiudere il discorso. Forse lui capisce perché non mi fa più domande.
<< Esmeralda...>>
<< Mmh >>
<< No nulla, dormi>>
<< Buona notte Dylan>>
<< Notte Esmeralda>>

"Angolo autrice"
Scusate se non ho più aggiornato ho avuto dei problemi. Fatemi sapere cosa ne pensate. Prometto di aggiornare presto!
Baci..

Causa d'effetto (in fase di correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora