4. Mocciosa viziata | Present;

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"Mi sono sempre domandata in che momentoKacchan mi abbia vista per davvero

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"Mi sono sempre domandata in che momento
Kacchan mi abbia vista per davvero."

«Ruka, mi passeresti quell'alesatore?»

Mi giro verso Mei con espressione dubbiosa.

Non ho assolutamente idea di cosa sia un alesatore.

«Ehm...» Osservo la miriade di oggetti sparsi in modo confuso sul tavolo al centro dall'aula.

È pomeriggio inoltrato: stranamente, non c'è stato movimento in infermeria, così Recovery Girl mi ha congedata prima del previsto. Mio padre è alle prese con un consiglio studentesco, quindi sono passata a trovare Mei per un saluto veloce. Al solito, mi ha trattenuta al Development Studio senza che abbia avuto la possibilità di esimermi.

«Su, avanti!» mi esorta e agita una mano nell'aria. «Questo foro non si allargherà con la forza del pensiero!»

È nascosta dietro un'altra delle sue pericolose invenzioni: un casco che emette onde sonore ad altissima frequenza, che possono stordire l'avversario, lasciando chi lo indossa incolume.

«Ehm...» ripeto e prendo un attrezzo cilindrico, che le porgo.

Lei nemmeno lo guarda e rimane col palmo aperto. «Quello è un filiere. Un alesatore, Ruka.»

«Non ho idea di cosa sia un alesatore, Mei!»

La sento sbuffare e finalmente emerge da dietro il suo nuovo gioiellino. Si tira gli occhiali da saldatore sulla testa e si asciuga la fronte con una mano. Una macchia di grasso deve esserle rimasta appiccicata al suo dorso e disegna una lunga striscia nera e oleosa sull'arcata sopraccigliare.

«Certo che come meccanico fai schifo, lasciatelo dire,» commenta e si avvicina al tavolo, dal quale afferra l'attrezzo giusto.

In tutta onestà, non lo avrei azzeccato nemmeno con cento tentativi a disposizione.

«Spero che l'anno prossimo ti ammettano nella sezione per eroi o nella classe ordinaria, perché in quella di supporto non hai alcuna speranza.» Scuote il capo e torna a concentrarsi sul casco.

Metto il broncio, anche se ha ragione.

Mi accomodo su uno sgabello, miracolosamente vuoto dalla miriade di cianfrusaglie ammucchiate nella stanza. Mei sarà anche bravissima, ma è una disordinata cronica, mi chiedo come diavolo faccia a raccapezzarsi in mezzo a tutto questo macello: ogni volta che entra lei in un'aula, sembra essere esplosa una bomba.

«Già è tanto se mi ammetteranno nella sezione ordinaria,» borbotto tra me e me.

«Su, smettila di essere sempre così melodrammatica! Hai un quirk utile, no?» mi rimprovera Mei, senza emergere da dietro il casco. «E poi, tuo padre è il professor Aizawa! Ti pare che non ammettano la figlia di un professore?»

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