13. Gioco di squadra | Present;

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"Bakugo sapeva sorprendermi

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"Bakugo sapeva sorprendermi.
Come un sakura mochi:
ti aspetti che sia solo dolce,
e invece ha un retrogusto salato."

«A proteggere questa mocciosa... basto io.»

La frase aleggia per qualche istante nel silenzio improvviso del bosco.

Sollevo il viso, sconcertata, stupita e anche imbarazzata. Bakugo guarda i suoi compagni con un'espressione così dura e minacciosa da non ammettere repliche o proteste; i suoi occhi rossi sono decisi e affilati, ma io li trovo stranamente rassicuranti.

«Katsuki che vuole proteggere qualcuno?» fa Denki, con un sorrisetto malizioso. «Questa è nuova!»

«Già» concorda Midoriya e per una volta sembra essere così sorpreso da non avere altro da aggiungere.

Kirishima, che è ancora a un passo da noi, allunga una mano e gliela posa sulla spalla. «Sono così fiero di te, Bakugo... sei un "vero uomo"» commenta e ha l'aria di uno che potrebbe commuoversi da un momento all'altro.

Quelle considerazioni mi fanno arrossire e sento di nuovo lo stomaco attorcigliarsi in maniera dolorosa.

«State zitti, comparse!» grida Kacchan all'improvviso. Trasalisco. «Non avete capito un cazzo! Non me ne frega niente di proteggere questa mocciosa, ma sono l'unico abbastanza forte tra di voi da poterla portare dall'altra parte del bosco senza neanche un graffio. Se la affidassi a voi mezze calzette, ci ritroveremmo tutti col culo fuori dalla Yuei alla fine della giornata. Non intendo farmi bocciare per colpa vostra, sono stato chiaro? Io diventerò l'eroe numero uno e sono il migliore tra tutti voi, quindi...» Mi attira di nuovo verso di sé, così tanto che rischio di finirgli praticamente addosso, «lei viene con me.» Si gira e, senza dare tempo a nessuno di replicare, comincia a trascinarmi verso il centro della foresta. «Non statemi tra i piedi.»

«Kacchan» cerca di fermarlo Midoriya.

Bakugo si gira di scatto, così repentinamente che mi trascina nel movimento e gli finisco contro la schiena. Lui nemmeno se ne accorge... e menomale che dovrebbe tenermi incolume.

Non mi fido per niente e questa situazione mi piace ancora meno.

«Non starmi tra i coglioni specialmente tu, Deku» ringhia e la sua mano libera genera piccole esplosioni d'avvertimento.

Guardo Kirishima, ancora frastornata. Anche lui ha fatto un passo in nostra direzione e Bakugo sembra notarlo, perché fa un verso di stizza e si gira di nuovo, ma non prima di avergli fatto un cenno col capo. «Tu che fai, capelli di merda?»

Kirishima non fa in tempo a rispondere che un nuovo terremoto scuote il bosco. Gli alberi tremano, facendo piovere una cascata di foglie. Bakugo si irrigidisce e la sua mano attorno al mio polso si stringe, come se volesse tenermi ancora più vicina – anche se è impossibile, dato che sono praticamente incollata alla sua schiena.

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