"Non avevo mai provato
una paura così folle."Ho ancora l'immagine di All Might stampata sulle palpebre, come un'ombra marchiata a fuoco sulla retina. Eppure, quando riapro gli occhi, mi ritrovo all'aperto, tra le macerie di un palazzo, con le ginocchia sull'asfalto e ancora quel sapore di fogna nella gola. Tossisco e faccio fatica a mettere a fuoco i contorni di ciò che mi circonda, come se avessi d'un tratto perso molti decimi di vista e mi servissero degli occhiali per vederci bene. Lacrime salano le mie guance accaldate, un po' per lo spavento, un po' per il bruciore. Mi passo una mano sugli occhi e cerco di pulirmi la vista. Nel buio, noto una figura ancora più nera della notte diventare più grande man mano che si avvicina. Mi tiro indietro, percependo l'aura di malvagità, terrore e pericolo che emana con ogni passo che compie.
«Piccola Haruka» mormora, e tende una mano verso di me. «Perdonami per queste maniere così brusche, una signorinella graziosa come te meriterebbe di essere trattata in tutt'altro modo, ma non ho avuto altra scelta. Se solo All Might non fosse intervenuto, come al solito, a guastare la festa, avrei fatto in modo di farti viaggiare in prima classe.» Nascosto dietro un casco inquietante, che è metà tra quello di Darth Vader e la testa di un Alien, All For One mi parla con la dolcezza di un padre, e questo mi fa attorcigliare le viscere con quella paura atavica che mi ha colta anche prima, quando mi ha rivolto la parola dallo schermo del televisore.
Vorrei tirarmi su in piedi e indietreggiare, ma le gambe sono diventate pilastri di marmo attaccati al mio bacino e non riuscirei a sollevarle neanche se avessi a mia disposizione la super-forza di All Might. Contemporaneamente, le sento tremare come fossero gelatine su una montagna russa, la stessa che sta percorrendo ora il mio cuore, a migliaia di chilometri orari. Sudore freddo mi ha appiccicato la maglia al torace e alla schiena.
«C-Chi sei? E c-cosa vuoi da me?» riesco a pigolare, ma la mia vocina spaventata e il mio balbettare patetico mi fanno rendere conto di quanto me la stia facendo sotto.
L'uomo si ferma a un metro da me, ritira la mano che aveva teso e mi mostra entrambi i palmi. «Noi ci siamo già conosciuti, Haruka, non te lo ricordi? Beh, immagino che sia normale, eri ancora così piccola quando...»
«Ma che cazzo è?!»
Sgrano gli occhi e giro il capo così velocemente da sentire uno strappo all'altezza della cervicale. Bakugo è comparso dal nulla, proprio al mio fianco, e la sua presenza mi scalda il petto con una sensazione di gratitudine e sollievo, che mi riempie di nuovo gli occhi di lacrime.
Quando finisce di pulirsi la bocca dal liquido nero che ha vomitato, e che lo ha poi inghiottito, si guarda attorno e mi individua, ai suoi piedi. I suoi occhi brillano di apprensione e rabbia, mentre mi squadra, quasi per assicurarsi che io non sia ferita.
«Mi dispiace, Bakugo» lo interrompe All For One, costringendo il ragazzo a prestare a lui la sua completa attenzione.
Come un felino in procinto di balzare addosso alla sua preda, Katsuki si gira verso il famoso Maestro, la schiena tesa, i muscoli delle braccia gonfi, le mani aperte, pronte ad attaccare e a difendere.
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DISTANCE
FanfictionHaruka Aizawa non è ancora una studentessa della Yuei, ma lo sarà l'anno prossimo. Nel frattempo, lavora come assistente di Recovery Girl nell'infermeria della scuola, per imparare a controllare al meglio il suo quirk. Migliore amica di Mei Hatsume...