32. Figli | Present;

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Kasumi

All Might ha vinto. Non ho mai avuto il minimo dubbio che lui potesse farcela, eppure la sensazione di sollievo che provo mi stritola il cuore. Mi ritrovo a piangere senza nemmeno rendermene conto. Lacrime salate mi scivolano lungo le guance e precipitano al suolo.

Anche se siamo lontani dalla strada in cui si sono affollati gli abitanti che sono stati in grado di scappare prima che questo quartiere venisse distrutto, riesco comunque a sentire le grida di gioia che si levano nel cielo a una sola voce.

ALL MIGHT! ALL MIGHT!

Mi tremano le gambe, tanta è l'adrenalina che ho ancora in corpo.

Toshinori è in piedi, ridotto a uno straccio. La tuta da eroe pende floscia sul suo corpo scheletrico, i suoi capelli biondi sono tutti in disordine, ferite sanguinano copiose su ogni centimetro esposto della sua pelle. Eppure, anche in questo stato, riesce a trasmettermi forza e sicurezza e coraggio.

Alza un braccio verso il cielo, con il pugno chiuso.

Il segno della sua vittoria.

Le grida si fanno ancora più forti.

Prima che riesca a rendermene conto, la polizia è arrivata sul posto e sta provvedendo alla cattura di All For One.

È finalmente finita.

Gli eroi presenti si stanno dando un gran da fare per aiutare i civili ancora sommersi dalle macerie. So che dovrei essere in prima linea, a curare i feriti più gravi, eppure tutto passa in secondo piano quando vedo Toshinori vacillare su gambe stanche.

Mi ritrovo al suo fianco in un istante. Il mio corpo si è mosso da solo, i miei piedi hanno quasi volato sulle macerie. Prima che possa crollare, mi passo un suo braccio sulle spalle e gli circondo la vita, offrendogli il mio sostegno.

«Kasumi...» mormora, e si gira a guardarmi. Ha un sorriso stanco e tristissimo, e una luce malinconica brilla in fondo alle sue iridi blu.

«Sei stato bravissimo» gli sussurro, con dolcezza. «Da qui in avanti, lascia fare a noi. Hai bisogno di cure immediate.» Senza attendere oltre, intreccio le mie dita con le sue e applico il mio quirk per curare le ferite più gravi e dargli modo di riuscire almeno ad andare via con le sue sole forze.

Toshinori chiude gli occhi e poggia la fronte contro la mia testa. «Grazie» sussurra, il suo respiro stanco e affannato. «Haruka?» domanda poi.

«Sta bene. È in salvo.»

«Bene.» Si tira di nuovo su e cerca di pesare il meno possibile su di me.

«Su, ora andiamo.» Faccio per trascinarlo verso l'ambulanza più vicina, ma lui stringe la mia mano e si ferma.

«Aspetta.»

Scioglie la presa e fa qualche passo indietro, quindi allunga un braccio esile e il suo dito indice punta verso una delle miriadi di telecamere che hanno invaso il luogo.

«Tu sei il prossimo» dichiara conciso, senza giri di parole.

La gente penserà senz'altro che si stia rivolgendo a qualsiasi altro villain che ancora gira libero per il mondo – come lo stesso Shigaraki con la sua Unione dei Villain, che è riuscita a scappare -, ma io sento che c'è molto di più celato dietro quelle semplici quattro parole.

Lo fisso con un misto di tristezza e nostalgia, quasi sentissi nel mio cuore che l'All Might che ho conosciuto tanto tempo fa, l'eroe che mi ha salvata... mi stia dicendo addio per sempre.

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