RED LIGHTS

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NOTA: Ringrazio infinitamente @MeryProcopioper aver scritto questa storia con noi. Solo grazie a te la nostra FF è sana, salva e pronta per essere continuata. Grazie <3

Eren spalancò la porta, si fondò al suo banco e tirò fuori il libro di inglese, imbrattando il resto del banco con evidenziatori colorati e penne di ogni sorta.

"Oddio, appena in tempo." esclamò il ragazzo con il fiatone proprio quando la campanella decretò l'inizio della lezione.

Il suo migliore amico, nonché compagno di banco, Armin lo guardò rassegnato.

Con gli occhioni celesti fissi in quelli verdi di Eren gli comunicava tutta la sua compassione. L'amico era un vero disastro e, nonostante fossero ormai in quinta liceo, non si era ancora deciso a darsi una regolata.

"Eren, non puoi rischiare tutte le sante volte di arrivare in ritardo. Arriverà il giorno in cui non farai in tempo e saranno guai."

Armin lo reguardì, provocando subito un broncio infantile sul viso olivastro del compagno.

"Armin, io non ho i genitori che mi svegliano in tempo per farmi arrivare a scuola. Capita ogni tanto che mi riesca difficile alzarmi. Sono sano e salvo e in orario perciò poche storie."

Eren liquidò l'amico con una risposta secca. Sapeva di essere troppo duro. Armin d'altronde ,insieme a Mikasa, era  l'unica persona che si preoccupasse per lui. I suoi, in quanto proprietari di una lussuosa catena di hotel, i Titans, erano perennemente in viaggio ed Eren si era presto abituato a vivere da solo. Forse per questo a volte prendeva male l'apprensione di Armin o le annotazioni più fredde di Mikasa, che era in tutto e per tutto la sostituta di una buona madre.

"Almeno hai fatto la traduzione?"

Per l'appunto. Mikasa si sporse dal banco dietro, facendo girare Armin ed Eren all'unisono.

"Cosa? Ma andava finita per oggi? Non era per venerdì?"

L'espressione neutra di Mikasa non si scompose di fronte a quella spaventata di Eren. La ragazza rispose con un tono del tutto scontato, ben conscia della sconclusionatezza del suo amico d'infanzia.

"No, Eren. Il professore aveva chiaramente detto Lunedì."

Eren giurò di sentire un brivido lungo la schiena quando la porta che aveva lasciato aperta sbatté, annunciando l'arrivo dell'insegnante. Come gli altri compagni, anche lui scattò rigido al suo posto, pregando che il professore non avesse scelto proprio lui.

Nel silenzio pesante che era calato in tutta l'aula, riecheggiarono i passi decisi del professore più temuto dell'intero istituto. Eren guardò l'uomo appoggiare la propria valigetta accanto alla cattedra per poi restare in piedi. Gli occhi solcavano ogni viso teso nell'ambiente.

Eren odiava il professor Ackerman. Quell'uomo era una costante dei suoi incubi, reali o notturni che fossero. Non aveva mai visto nessuno così freddo e impietoso. Non regalava voti né indulgeva su compiti dimenticati o posticipazioni di consegna, ma non era solo quello. Eren aveva poche convinzioni nella vita, ma una salda era quella che l'insegnante lo odiasse fin nelle viscere. Non sapeva cos'avesse fatto per meritarsi quel trattamento di sfavore, eppure era così. Ad ogni interrogazione Eren era magicamente chiamato per primo. Se prendeva un brutto voto in qualche verifica, i recuperi orali erano anche peggiori e ormai aveva perso il conto di quante volte fosse finito in punizione solo perché scambiava qualche chiacchiera con Armin o alle volte si distraeva. Quel che era peggio era che il professore era anche giovane. Eren non riusciva a dargli più di trent'anni, sebbene non conoscesse la sua vera età. Non sarebbe stato neanche male. Certo, non era l'uomo più alto del mondo, ma attraverso gli abiti eleganti non era difficile intravedere i muscoli sodi. Per non parlare del corpo snello e dei capelli corvini aggiustati in quel taglio militare così particolare. Eren continuava a ripetersi che il suo malumore perenne non poteva essere dovuto ad una vita sessuale povera. Tuttavia il professore era così. Non c'era modo di vederlo sorridere o sorprenderlo a scherzare, privo di quella posa rigida che teneva con la schiena muscolosa.

SECRET LESSONS (ERERI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora