SECRET LESSONS (ERERI)

BREAKFAST

"Hey Levi, eccoti."

Erwin fece un cenno in saluto all'amico che andò dritto al sodo.

"Allora, Erwin, di cosa volevi parlarmi?"

Levi non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma moriva dalla voglia di sapere perché dopo aver lasciato Eren a dormire, aveva letto un messaggio del biondo che gli parlava di una proposta. Erwin non perdeva tempo in cose da poco e il suo lavoro di compravendita con i clienti lo svolgeva seriamente, per cui, se si era preso la briga di scrivergli, doveva esserci qualcosa di serio in ballo. L'uomo, più grande di Levi di dieci anni, incrociò le dita e vi appoggiò il mento prima di guardare serio il corvino.

"Ecco, ci stiamo espandendo. I proprietari hanno visto che mettere i privè di un'ora oltre alle esibizioni pubbliche ha fatto fruttare parecchio e adesso vogliono giocare su questo campo. Chi vuole, potrà essere inserito per i servizi privati. In pratica da ora in poi i clienti potranno affittare i nostri uomini per ore, giorni, settimane, mesi. Si tratta di un vero e proprio servizio di accompagnamento. Volevo chiederti se ti interessa farti inserire. Gli altri ragazzi, tranne Berthold, mi hanno detto di sì."

"E perché mai dovrei desiderare fare ancora più sesso di adesso, Erwin?! Non so se lo hai notato, ma qui si va a pagamento. Non è che mi diverto ad avere dei maiali sudati addosso tutte le cazzo di sere."

"Perché il servizio costa duecento euro all'ora, Levi e a te va il novantasette per cento. In questo modo potresti guadagnare molto di più senza senza arrancare sui cinquanta euro a lap dance e sui cento per quelle volte in cui ti chiedono il completo. Con qualche cliente benestante finiresti molto prima di accumulare la cifra per i tuoi debiti e potresti smettere di fare questo lavoro una volta per tutte."

Erwin parlò risoluto. L'uomo aveva conosciuto Levi quando con Hanji era entrato a far parte di quel locale. Conosceva bene la situazione della famiglia Ackerman e, in quanto sottoposto di Pixis, quando questi aveva rilevato il locale Erwin non aveva rifiutato di gestire una parte degli affari. Non aveva abbastanza potere per estinguere il debito di Levi, ma erano diventati amici negli anni e avrebbe fatto di tutto per aiutarlo.

"Capisco. Un'altra delle tue scommesse azzardate, insomma."

Levi inarcò un sopracciglio, suscitando un sorriso compiaciuto all'amico.

"Lo sai che raramente mi sbaglio, Levi."

"Ah, come ti pare. Prima esco da questo posto di merda, prima smetto di sorbirmi i tuoi ghigni saccenti e le urla di quella pazza di Hanji. Iscrivimi a quell'affare. Ora vado a prepararmi. Non voglio farmi sfondare il culo dal primo arrapato che varca la soglia."

Levi se ne andò, segretamente rincuorato da quella vaga possibilità di dare un taglio alle sue pene. Si disse che era normale essere stanco di quel lavoro infame. Mentre afferrava il lubrificante dal cassetto per prepararsi e rendere meno dolorosi i rapporti, pensò che quella frenesia improvvisa di lasciare quel mondo viscido non avesse nulla a che fare con il ragazzo che aveva lasciato addormentato nel suo letto. Eppure la prospettiva di avere una notte libera da passare con Eren era più allettante di quanto avrebbe mai ammesso.

***

Levi rincasò alle cinque del mattino. Con passi felpati raggiunse la camera dove Eren dormiva profondamente, spezzando il silenzio con un leggerissimo russare. Il corvino si infilò sotto alle coperte, sorpreso e lusingato dai movimenti inconsci del ragazzo che subito si strinse a lui. Levi lo lasciò fare e, con il calore del suo corpo a scaldarlo, il sonno arrivò in fretta. Il mattino dopo Levi tastò il letto. Era convintissimo di avere avuto Eren al suo fianco per tutto il tempo, ma era innegabile che il materasso fosse decisamente vuoto. Non fece in tempo a chiedersi se avesse sognato tutto, che un aroma proveniente dal corridoio gli fece venire l'acquolina in bocca. Scese le scale, ignorando le deboli fitte che aveva guadagnato con un cliente piuttosto rude della notte scorsa e trovò il ragazzo ai fornelli.