Apprtenersi

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"Kuroo?"

solo nel sentire la sua voce il corvino impazziva, solo a vedere i suoi occhi dorati il suo cuore si riempiva e non capiva per quale motivo fosse così stupidamente attratto da quel piccolo omega, non si capacitava del fatto che il suo corpo reagisse in quel modo anche solo percependo la sua vicinanza

"Kenma..."

sussurrò Kuroo avvicinandosi e sedendosi sul grande letto su cui l'omega stava semi steso
"Hai detto a Daichi che vieni qui?"
gli chiese con tono calmo e basso per non spaventare l'omega
"Si..."
sussurrò l'altro mordicchiandosi nervosamente il labbro inferiore e con la paura di aver commesso un errore troppo grande da non essere perdonato da Kuroo e nuovamente abbandonato
"L'hai fatto perché volevi che ci dividesse? Perché non volevi più vedermi?"
il tono di Kuroo era ancora calmo, tuttavia il suo cuore batteva a mille all'ora a causa del timore che Kenma potrebbe rispondergli di sì
"C-cosa?! No! A-assolutamente no"
balbettò l'omega abbassando la testa per l'imbarazzo di ciò che stava per dire
"Ho rifiutato un soldato, usando la scusa di... ecco... la scusa che ci sia tu e il re ci ha sentiti"
Kenma abbassò la testa sentendo le gote arrossarsi "Cosa gli hai detto di preciso?"
continuò Kuroo posando delicatamente una mano sulla gamba snella dell'omega
"che tu non volevi che io vedessi altre persone" sussurrò il moro, Kuroo lasciò che un lungo sospiro gli lasciasse le labbra, era sia un sospiro di sollievo che di rabbia
"Kenma, perché piuttosto non gli hai detto che tu non lo volevi? Nel modo in cui l'hai detto Daichi ha pensato che ti stessi quasi obbligando a stare con me. Pensa che lo facciamo e mi ha minacciato prima"
ridacchiò Kuroo alla fine, sperando di allentare la tensione
"D-davvero?! Ah, mi dispiace, parlerò con il re, te lo prometto. Chiarirò questo malinteso, scusami Kuroo è che io-"
Knema aveva alzato la testa finalmente, rivelando un viso oltre che arrossato coperto di lacrime, Kuroo sentì una stretta al cuore e il bisogno di stringere a sè, come faceva ogni notte, quello che ai suoi occhi pareva una piccola e indifesa creatura
"Kenma, hey fermati, sta tranquillo, non piangere, ti scongiuro"
il corvino circondò il viso del moro con le sue mani e aveva costretto i loro occhi ad incrociarsi
"Respira Kenma. Sai come fare quando ti succede, ormai ci lavoriamo da un paio di mesi no?"
dedicò un dolce e flebile sorriso all'omega davanti a lui, il quale gli rispose annuendo e prendendo grandi, lenti e profondi respiri
"Grazie Kuroo"
riuscì a pronunciare Kenma, il corvino gli lasciò un dolce e tenero bacio sulla fronte e poi gli circondò le spalle, nascondendogli il viso umido nell'incavatura del suo collo.

Kuroo aveva incontrato Kenma un paio di mesi fa per la prima volta: era notte fonda, tempestava e il piccolo omega vagava letteralmente terrorizzato per i corridoi del castello; il corvino non ricordava il motivo preciso per il quale era sveglio a quell'ora indicibile, tuttavia sapeva che non sarebbe stato mai abbastanza grato a dio per averlo tenuto sveglio.

Sentì i singhiozzi soffocati di Kenma e il suo odore dolciastro provenire dall'esterno della sua camera, non resistette, in un battito di ciglia teneva quella piccola creatura intrappolata tra il muro, il suo grande e possente corpo e le sue braccia forti.

Non ricordava di aver mai provato un'attrazione e un bisogno così forte verso nessun essere umano, e Kuroo ne aveva passati a bizzeffe, aveva odorato ogni tipo di Omega, aveva sfogato le sue necessità su un numero indicibile di persone, eppure non aveva mai provato quello che provava per Kenma.

Tutto il suo corpo fremeva per l'eccitazione, tutto in lui gli diceva di affondare i denti nella pelle di quell'Omega e di farlo suo, avvicinò le sue labbra al viso del castano, tanto da poterlo accarezzare con il respiro, ma quando i loro occhi si incontrarono si bloccò.
La vista del suo sguardo terrorizzato, la realizzazione che quell'odore dolce portava con sé solo terrore, le sue labbra tremavano così come il suo corpo, non emanava alcun tipo di calore e la sua pelle era talmente candida da far rabbrividire l'alpha
"S-scusami"
sussurrò Kuroo indietreggiando e con la paura di essere stato lui a spaventarlo tanto
"N-non volevo..."
gli occhi del corvino non intendevano scollarsi dalla figura che si prostrava davanti ad essi e uguale era per lo sguardo dorato di Kenma, Kuroo sentiva il bisogno di tornare vicino a quella piccola creatura, sentiva di dovergli stare vicino, di dover coprire il suo profumo spaventato con il suo caldo e accogliente, di doverlo proteggere, di averlo.

haikyuu: Middle AgesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora