haikyuu: Middle Ages

l'aquila

"Prego, prendete posto"
Shirabu e Goshiki si affrettarono con fare indaffarato ad accogliere tutti gli ospiti regali del loro sovrano, fecero rapidamente accomodare tutti gli invitati attorno ad uno spesso e largo tavolo in legno massiccio e poi si dileguarono nelle cucine, per iniziare a servire.

Partendo da destra troviamo seduto Futakuchi, il sovrano di Date Tech, affiancato dal suo generale e consigliere Fukiage e dalla tanto bella quanto invidiata Nametsu, la regina, attualmente gravida di due gemelli e ad un paio di mesi dal parto. Il re teneva stretta tra le mani una di quelle della sua compagna e silenziosamente e furtivamente faceva passare lo sguardo tra tutti gli invitati, cercando segretamente di coglierne quanti più tratti possibili.

Alla sua sinistra, dopo un buon metro e mezzo, si era appena accomodata la regina di Aoba, Oikawa, posando delicatamente il palmo su quello del suo generale, si fece aiutare a prendere posto sul movibile trono in legno. Un ghigno tipico del sovrano crebbe sul suo volto quando notò gli occhi smeraldi del suo odiato 'nemico' posarsi desiderosi su di lui, l'omega non gli aveva rivolto alcuno sguardo, mai l'aveva fatto e mai l'avrebbe fatto, ma quel verme gli era talmente devoto che sapeva già di aver attirato la sua attenzione.
"Tsk"
un silenzioso lamento accompagnò i movimenti del suo fidato generale Iwazumi, mentre procedeva a prendere posto affianco alla sua regina
"Non ti affliggere Iwa, presto cambieremo fronte, lo sai"
sussurrò tornando serio il moro, calmando l'animo ardente del corvino. L'alpha si limitò a sospirare in risposta, odiava quella situazione, odiava la loro alleanza e i regni con cui si erano alleati, ma molto di più non sopportava il fatto che a capo di questa ci fosse lui.

Ancora più a sinistra stava ritto Kita, il sovrano di Inarizaki, affiancato dal suo generale e amico d'infanzia Ojiro, fissava esasperato ed esausto un punto indefinito della stanza evitando di incrociare qualsiasi sguardo, inutile dire che non volesse essere lì... ma data la sua scelta, che per ora, gli pareva quella più conveniente, doveva accettare l'invito del re di Shiratorizawa.

Infine alla destra di Futakuchi e alla sinistra di Kita, si era accomodato nel suo grosso trono scuro, Ushijima, conosciuto anche come il tiranno, un uomo tanto possente quanto solitario, era nota la sua crudeltà e la sua bellicosità, tuttavia non aveva ancora affrontato così tante battaglia da potersi proclamare il migliore, a differenza di Bokuto, persona che l'alpha considerava segretamente suo eterno rivale.
In questo momento Ushijima, come previsto dalla regina, aveva puntato gli occhi su di lui e si corruciava sul perché non avesse accettato la sua proposta, insomma unire i regni e unirsi a lui non era un'offerta da rifiutare tanto facilmente, e con l'imminente guerra l'omega aveva netto bisogno di legarsi e procreare...

"Sakusa non ha accettato l'invito"
sussurrò per non farsi sentire Semi avvicinando le labbra all'orecchio del suo re e coprendo la visuale con la mano
"Lo immaginavo"
si limitò a rispondere l'alpha nascondendo un velo di irritazione

"Bene... ora che siamo tutti presenti..."

sospirò alzandosi in piedi Ushijima e finalmente scollando gli occhi di dosso ad Oikawa

"Vi ho invitati per discutere sul da farsi, l'inverno è alle porte e con la primavera inizieremo a combattere... so che molti di voi si stanno già muovendo, esattamente come Shiratorizawa, per ora si tratta solo di tastare il terreno e testare quella feccia."

Gli altri tre regnanti erano già pronti a dibattere e discutere, sarebbe stata una lunga serata... questi quattro regni non avevano praticamente niente in comune, i sovrani si sopportavano appena e la ragione dell'alleanza era così superficiale e prevedibile che tutti avevano comunque un secondo piano ed erano più che pronti all'evenienza di doversi fare la guerra a vicenda, tuttavia, finché le cose sarebbero andate nel verso giusto, non avrebbero fatto a meno di sfruttare intelligenza, ricchezza o forza degli altri regni alleati a loro favore.