Essere regina

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Kenma stropicciò gli occhi assonnati e poi allungò le braccia stiracchiandosi
"Kuroo"
mugugnò con la voce impastata e tastando la parte di letto che di solito occupava il corvino, con sua grande sorpresa non trovo nessuno steso al suo fianco, anzi, le coperte erano addirittura fredde e l'odore di Kuroo si era affievolito non poco
"Kuroo?"
lo richiamò a voce più alta Kenma aspettandosi di trovarlo in piedi a rovistare tra le sue cose o intento a prepararsi.
Non c'era traccia di lui e nemmeno delle sue cose.
Kenma si scoprì velocemente e infilò una morbida camicia di lino e un paio di pantaloni scuri.
Non era possibile che se ne fosse andato senza nemmeno salutarlo... non l'aveva mai fatto.
L'aveva sempre svegliato per lasciargli uno dei suoi soliti baci sulla fronte o aveva semplicemente che si svegliasse da solo per salutarlo...

Mentre si muoveva arrancando e disperato per i corridoi del grande palazzo realizzò ciò che era accaduto la notte prima, gli tornò tutto in mente... l'omega si blocco sul posto tenendosi una mano allacciata attorno al collo percependo un nodo di preoccupazione formarsi all'interno di esso, non poteva credere che se ne fosse andato in quel modo per colpa sua, o meglio non voleva crederci...

Kenma arrivò ansimando fino alle stanze del re e della regina e non sapendo più dove andare e senza la ben che minima idea di cosa fare cominciò a bussare senza sosta richiamando l'unica persona di cui aveva bisogno, l'aveva salvato una volta ed era sicuro che l'avrebbe fatto sempre
"Sugawara, ho-o bisogno di lei"
ansimò trattenendo delle lacrime ai lati degli occhi
"Kenma? Che succede?"
la voce dolce del beta riempì le orecchie e il cuore dell'omega regalandogli un minimo di sollievo.

Il beta fece entrare il moro e lo fece accomodare su una piccola poltroncina in legno, ricoperta da una serie di pellicce morbide
"Prendi un bel respiro e cerca di calmarti"
gli rivolse parole rassicuranti mentre gli porgeva dell'acqua
"Grazie"
sussurrò Kenma, imbarazzato dal fatto che fosse piombato in camera di mattina presto ed interrompendo il suo sonno
"Allora che è successo?"
sbadigliò Sugawara sedendosi di fronte all'altro ragazzo.
Kenma si prese un attimo per ammirare il beta seduto di fronte a lui, aveva un dolce e accogliente sorriso che gli riempiva il volto, la pelle era candida e perfetta, gli occhi erano svegli e lucenti, il corpo slanciato risaltava perfetto sotto la veste morbida e i capelli argentei contornavano i tratti dolci del viso.
Quindi era così che doveva denotare il compagno di un re...
Kenma rifletté in silenzio: il suo corpo non era così, il fianchi erano più seganti come anche in seno, la pelle delle sue scapole era segnata da profonde cicatrici rosee che personalmente riteneva disgustose, il viso non era niente di che... aveva dei grandi occhi dorati e raramente riusciva a sorridere dolcemente come faceva il beta, i capelli erano cadenti e crespi ai lati del viso scialbo e magro; si sentiva orribile in confronto... e non capiva come facesse Kuroo a restare ore intere a fissare il suo patetico viso o addirittura come facesse a voler corteggiare un'omega patetico come lui.

"Kenma?"
si sentì richiamare dalla voce di Sugawara, il suo viso scattò il avanti e i suoi occhi si puntarono su quelli sicuri del ragazzo davanti a lui
"Si... ecco..."
Kenma spiegò l'intera faccenda al beta, partì dal principio, dalla prima notte e finì con l'ultimo ricordo che aveva di Kuroo, aveva bisogno di essere sincero al cento per cento, di dire tutto a qualcuno e di ricevere il parere di qualcun altro oltre all'alpha
"Io non so cosa dovrei fare..."
balbettò Kenma alla fine del discorso asciugandosi una lacrima anonima che gli attraversava il viso
"Tesoro... perché non mi hai mai parlato di questa faccenda? Avrei potuto aiutare entrambi fin dall'inizio"
nel frattempo Sugawara si era spostato vicino all'omega e aveva stretto le sue spalle per confortarlo
"Kenma tu cosa provi per lui?"
l'omega sapeva già la risposta.
Sapeva perfettamente cosa provava.
Non aveva mai provato quel sentimento perciò l'aveva etichettato con quel nome.
Non era sicuro che fosse quello il nome per definirlo, ma Kuroo l'altra notte gli aveva tolto ogni dubbio.

"I-io credo di amarlo"

sussurrò lui abbassando lo sguardo e sentendo le guance arrossarsi
"Che aspetti a dirglielo?"
ridacchiò scioccamente Sugawara tirandogli leggermente e giocosamente una guancia
"Come faccio a dirglielo! Non posso! Ha sentito quello che vuole farmi! Vuole corteggiarmi e..."
Sugawara lo guardò stranirò inclinando la testa di lato
"Beh e che c'è di male? Non è quello che vuoi? Vi amate no?!"
Kenma strinse il labbro sotto i denti e si strinse i capelli tra le dita
"Non sono portato per regnare. Insomma guardandola, cioè io non sono come lei..."
sussurrò lui impaurito per la reazione del beta e quindi tenendo la testa bassa
"Kenma... io sono un beta, tu sei un'omega. Se parli esteticamente saresti più adatto tu, è ovvio che magari mi trovi più 'attraente' ma è solo perché il mio corpo è più mascolino del tuo, ed essendo tu un omega vai in cerca di appunto un corpo mascolino"
sospirò sugawara spiegando con calma e attenzione al piccolo omega
"Se si tratta di atteggiamenti, modi o qualsiasi altra cosa che non sia esteriore, è normale sentirsi insicuri. È ovvio che ora come ora non sapresti neanche da cosa iniziare o come comportati, anch'io mi sono sentito allo stesso modo... ma avrai Kuroo. Sei il suo omega, sarà ancora più attaccato a te di quanto non lo sia Daichi con me.
E con il tempo ti verrà normale affiancarlo"
continuò sugawara accarezzando dolcemente la schiena di Kenma
"Se sei spaventato perché il popolo non ti accetterà non è così, se il loro re ti ama lo faranno anche loro a prescindere, stanne certo. Poi Kenma chiunque ti conosca bene ti adora! Non ti devi assolutamente preoccupare, questa è solo una sciocchezza"
ridacchiò Sugawara ricevendo un debole sorriso da parte del moro
"Hai paura che sia Kuroo a non accettarti? Per quello che hai passato?"
chiede abbassando la voce il beta e regalandogli un'occhiata più calda al ragazzo davanti a lui.
Kenma tornò serio e annuì silenziosamente.
"Se non ti accetterà lascialo. Odialo. Perché solo un cafone ti giudicherebbe per cose che non hai nemmeno voluto. Se ti accetterà ti amerà ancora più di prima, ti proteggerà come io non riuscirò mai a fare e ti amerà più di qualsiasi altra cosa. Starà ancora più attento e ti regalerà ancora più felicità"
Kenma deglutì nervosamente sentendo le parole del beta e poi sorrise leggermente immaginando un Kuroo iperprotettivo e super affettuoso nei suoi confronti
"Kuroo è di sicuro la seconda opzione"
Sugawara alzò il viso fissando un punto indefinito del soffitto

"Kuroo è davvero una persona stupenda, può sembrare un po' superficiale o infantile all'inizio, ma è davvero una persona fantastica.
Non fartelo scappare Kenma"

"È tornato a Nekoma?"

chiese Kenma consapevole di ciò che avrebbe dovuto fare e carico e convinto più che mai a raggiungere il suo alpha
"Si, ma non ti affliggere, tornerà a breve con Bokuto, per accordarsi con Daichi riguardo agli spostamenti delle truppe nei confini"
lo rassicurò Sugawara scompigliandoli i capelli e alzandosi da quelle comode sedute per raggiungere la sua personale sala armadio
"Senti Kenma aspettami due minuti, poi scendiamo a pranzare insieme"
"Certo"
Kenma fremeva dalla voglia di vedere Kuroo, non sarebbe riuscito ad aspettare il suo ritorno, però era stato paziente tutta la vita, esserli per ancora qualche giorno non gli costerà così tanto

"Grazie Yamaguchi"
dissi gentilmente all'omega che mi porse la mia porzione di verdure prima di ritirarsi nelle cucina, il verdino mi rispose con un cenno alla testa e un sorriso abbozzato, fissai il piatto stracolmo di cibo e mi ritrovai stupidamente a pensare cosa e con chi avrei consumato i miei pesti a Nekoma.
Probabilmente mi mancheranno tutti... però il pensiero di Kuroo presente in ogni momento, la sicurezza di essere protetto da lui e il suo confortante odore e calore, mi riempivano il cuore e ogni mancanza che avrei sentito.
Alzai gli occhi dal piatto e osservai i volti amici circondarmi, mi soffermai su Sugawara, che mi rivolse un sorriso amichevole e poi tornò a gustarsi il suo pranzo e parlottare felicemente con il suo alpha

"Daichi!"
Tsukishima entrò frettolosamente nella sala, aveva il fiatone e sgrondava sudore a più non posso, i capelli dorati erano incollati all fronte e i vestiti erano impregnati di acqua
"Nekoma..."
Kenma si rizzò in piedi sentendo il suo cuore perdere un battito e lo sterno farsi troppo stretto attorno ai polmoni
"Nekoma è stato attaccato dal Date Tech"

haikyuu: Middle AgesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora