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Osamu salì a cavallo e percorse la via principale sul suo destriero scuro affiancato da Atsumu e seguendo Kita e Ojiro, che guidavano tutta l'armata di Inarizaki in partenza per Fukorodani.
La gente di ogni età e genere si era radunata per le strade e salutava fiera con sorrisi calorosi e qualche pianto di commozione i soldati in partenza per l'annunciata guerra.
Osamu era voglioso di partire, amava combattere e avrebbe lottato per portare il suo regno alla vittoria, questo poco ma sicuro. Segretamente però, analizzava uno dopo l'altro tutti i visi dei passati e cercava con lo sguardo gli occhi chiari del suo omega. Gli sarebbe bastato vederlo. Avrebbe tanto voluto vederlo.

Non fu così. Gli uomini in partenza uscirono uniti dalle mura e percorsero lentamente il pontile cigolante che permetteva l'attraversamento del fossato.
Il cuore di Osamu aveva continuato a martellargli nel petto sempre di più fino a raggiungere le mura, aumentava e aumentava, andava inconsciamente sempre più veloce. Poi si fermò. Quando attraverso quel ponte ricominciò a battere piano, rilasciando tutta la speranza che l'alpha riponeva nel suo compagno, se così poteva definirlo...
A testa bassa percorse le strade sterrate che attraversavano le campagne, ormai quasi spoglie, dei contadini, era tutto così spoglio...
"Oi 'Samu.."
la voce fastidiosa del fratello fece scattare in avanti la testa del gemello
"Tsk"
sospirò infastidito Kita da davanti volvendo lo sguardo al suo generale
"Una cosa veloce"
gracchiò con sguardo freddo e tagliente.
Osamu si guardò attorno non capendo cosa fosse accaduto, finché i suoi occhi si fermarono su una figura incappucciata, il suo respirò si bloccò quando riconobbe quel colore freddo e quei capelli bruni
"Suna"
balbettò l'alpha fissando gli smeraldi dell'omega, il castano abbassò la testa forse imbarazzato e si allontanò abbastanza dal gruppo, in modo ch non potessero sentire il loro breve discorso.

L'omega sentì i passi dell'alpha seguirlo in mezzo alla radura e il suo cuore martellargli nel petto, era nervoso come non lo era mai stato.
"Suna! Fermati! Non posso allontanarmi troppo, devo partire"
Suna si bloccò sul posto ancora dando le spalle all'altro, incapace di guardarlo, incapace di affrontarlo. E iniziò a domandarsi con qualche sfacciataggine si è presentato dopo così tanto davanti al suo amato, con quale coraggio si è presentato dopo il modo in cui l'ha lasciato...
"Suna..."
una mano calda e forte si posò sulla spalla dell'omega trasmettendo quel poco calore che bastava al castano per cedere ai suoi sentimenti.
Con la tristezza e il dispiacere che straripavano dai suoi occhi attraverso lacrime salate, Suna, si girò verso l'altro e annodando le braccia attorno al suo busto nascose il viso nel suo petto.

Osamu si lasciò scaldare da quel contatto, e nonostante avesse voluto dirne di tutti i colori al compagno, non ci pensò due volte prima di racchiudere quell'esile corpo a se e affondare la punta nel naso tra i morbidi capelli castani di Suna.
Chiuse gli occhi e finalmente si sentì leggero, finalmente si accorse di quanta fatica stava facendo per respirare e di quanto era grigio il mondo attorno a lui prima di rivedere quegli smeraldi.
È questo l'effetto che Suna aveva su di lui... e ad Osamu non dispiaceva affatto.
"O-osamu"
balbettò asciugandosi imbarazzato le lacrime l'omega staccandosi da quell'abbraccio e tornando ad ammirare il viso del suo amato
"Scusami... scusami per essermene andato. Sai che non sono una persona coraggiosa"
abbassò il viso il castano trattenendo una debole lacrima e un paio di singhiozzi
"Non dire così... non ti preoccupare. Sei tornato ora no?!"
Suna annuì rialzando il viso e regalando un delicato sorriso all'altro
"Lo siamo. Siamo tornati entrambi 'samu"
ridacchiò accarezzandosi il ventre sotto gli occhi increduli dell'alpha
"H-hai deciso di tenerlo?!"
saltellò Osamu eccitato con un sorriso difficilmente contenibile a decorargli il volto.
L'omega si limitò ad annuire mentre accompagnava con la sua, una mano del suo amato e la poggiava sul suo ventre gravido.
"Un po' si sente"
sussurrò Osamu guardando la mano sua e di Suna annodato su quel miracolo
"Ma che d-"
Osamu si inginocchiò davanti all'altro e appoggiò delicato l'orecchio sul minimo rigonfiamento nell'addome di Suna, chiuse gli occhi e ascoltò quanto più poteva.
Non dobbiamo specificare che non sentì niente, tranne forse qualche strano rumore proveniente dallo stomaco di Suna.
Tuttavia, quella bellissima immagine, che per sempre resterà impressa nella mente di entrambi non si ripeterà mai più.
Il tanto amato alpha, inginocchiato e devoto al suo piccolo omega, che ora porta dentro di se il frutto del loro amore, che porta dentro di se qualcosa che hanno creato entrambi. Amandosi e unendosi.
È un momento mozzafiato che i due neanche immaginavano di poter vivere.

" 'samu! Muovi quel culo! Dobbiamo andare"
gracchiò in lontananza la voce del gemello facendo sospirare pesantemente Osamu che infastidito abbassò il capo
"Ora tocca a te tornare"
fece Suna accarezzandogli i capelli
"Lo farò di certo. Non dubitarne"
annuì convinto Osamu accarezzando con la punta del naso il ventre dell'omega per poi lasciargli un casto bacio e rialzarsi
"Intanto tu prenditi cura di entrambi"
L'alpha unì le loro fronti e circondò la nuca di Suna per non farlo allontanare
"Promesso"
sussurrò Suna prima di schiudere le labbra e rivedrete quel dolce bacio che bramava da un tempo tanto lungo che sembrava una vita

"Torna da noi"

"Promesso"

la verità... è che quando Osamu lo lasciò ripartendo a cavallo, Suna, pianse. Pianse come mai aveva fatto.
Era terrorizzato, e sapeva che quella promessa sarebbe stata troppo dura per entrambi da mantenere. Sapeva che quelle promesse erano impossibili da mantenere.

haikyuu: Middle AgesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora