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Domenica febbraio 1987
La Hell House era diventata una sorta di porto di mare, ed erano in molti a frequentarla che si trattasse di altre rockstar, giovani in cerca di baldoria o spogliarelliste; erano abituati ad avere gente che bussava alla porta d'ingresso.
Nonostante ciò, non furono preparati per la tempesta di merda che stava per colpirli in pieno, quel giorno, quando qualcuno bussò la porta proprio mentre tutti e cinque erano ancora stranamente in casa.
"Sbirri?" domandò Steven, rivolgendosi a Slash che, ancora troppo assonnato per poter connettere, si limitò a scrollare le spalle, ignaro di chi ci fosse oltre quella maledetta porta che continuava incessante a battere.
"Vado io. É probabilmente un'altra tipa che non coglie l'antifona del non rompere" ridacchiò Duff, alzandosi dal pavimento e scavalcando gli altri che, svenuti sul pavimento accanto a varie bottiglie vuote di liquore, ostacolavano il percorso verso l'ingresso.
"Oliver?"
Oliver era lì, tremante e troppo magro per sembrare stesse bene. Spinse da parte Duff e irruppe nell'appartamento trascinandosi dietro un'aura di odio e rabbia che raffreddò all'istante il clima di quiete di quelle quattro mura.
Oliver si fermò al centro della stanza, incurante di tutti quegli occhi fissi su di lui e passòin rassegna ogni singolo volto in cerca di uno in particolare."Tu..." indicò furioso Izzy, che sedeva sul divano fumando in silenzio una sigaretta.
E prima che Izzy potesse anche solo rispondere, un forte destro gli colpì il viso sotto lo sguardo confuso degli altri ragazzi che balzarono in piedi.
"Glielo hai detto tu, eh stronzo?!" berciò pronto per sferrare un nuovo violento colpo ma quella volta Izzy non si fece prendere impreparato; si alzò dal divano incurante del dolore all'occhio e lo spinse via da sè, lasciando che barcollasse instabile sulle gambe.
"Ma per favore... Lo sapeva già! Stai una merda... Guardati! Sembri un dannato drogato," gli rispose a tono, svegliando la curiosità degli altri mentre in silenzio ossercavano confusi la scena. Visibilmente sconcertati, Duff e Steven cercavano spiegazioni incollati alla bottiglia di vodka mentre Slash, dal canto suo pareva comprendere perfettamente il nocciolo della questione. Sapeva dell'amore segreto di Izzy per Emily, e sapeva anche dell'amore non poi così segreto di Oliver per le droghe.
"Mi ha evitato per tutto il fine settimana; e so che non è solo una coincidenza. Era con te venerdì, in quel caffè."
"Forse è perché le hai urlato contro in mezzo a quella fottuta strada?! O forse è perché stai mentendo sull'uso della roba?! Non incolpare me amico," concluse Izzy tornando calmo senza però abbassare la guardia nei confronti di un Oliver ancor troppo furioso e fuori controllo, quasi fosse in astinenza.
"Di che cazzo state parlando?" si intromise Steven osservando i due chitarristi con un curioso sopracciglio inarcato, incrociando poi lo sguardo lo sguardo burrascoso di Oliver
"Mi avevi detto che Izzy aveva roba buona, giusto? Così gliel'ho chiesta, e mi ha risposto di merda! Poi è andato a spifferarli a Emily," spiegò Oliver tornando a fissare in cagnesco l'altro.
"Perché non gliela hai data? La tua roba è la migliore in circolazione" Steven si voltò verso il compagno di band, confuso da quella rivelazione stramba e improvvisa.
"Non vendo più" e la riposta fece calare un nuovo glaciale silenzio tra i ragazzi che, seri, osservavano il chitarrista moro rispondere a monosillabi.
"Perchè no?" chiese Slash. Izzy era immerso fino al collo in quel giro e uscirne non era per semplice, e Slash sapeva che il capo non lo avrebbe lasciato andare così facilmente.
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Think about you -Izzy Stradlin- ( Traduzione )
FanfictionQUESTA STORIA NON è MIA, MA TRADOTTA CON IL CONSENSO DELL'AUTRICE @gunnsnrossesgirl TUTTI I DIRITTI DELLA SUDDETTA OPERA VANNO ACCREDITATI ALL'AUTRICE. Emily Bailey: Rockstar problematica, che si è trasferita a Los Angeles da Lafayette Indiana, per...