Happy song

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Mercoledì, marzo 1987

Mancavano solo due settimane all'uscita di Decadent Destruction, album di debutto dei Simple Misconceptions. Delle dieci tracce del disco, ne rimaneva una sola da terminare, ma, sfortunatamente, era ancora lungi dall'essere incorporata perchè neanche ancora scritta.

E quella maledetta happy song tardava ad arrivare a causa di una Emily incapace di soddisfare la richiesta assurda della casa discografica. Non era solo lei ad avere quel maledetto blocco creativo, perfino i ragazzi della band sembravano essere a corto di idee.

L'unica cosa positiva dell'ultima settimana era stata Oliver, che si era finalmente presentato in studio sfoggiando una buona cera.
A dispetto di ciò, quel mercoledì, invece di sedersi in studio assieme alla sua band in cerca di una qualsivoglia tipo di ispirazione, Emily se ne stava in giro con l'altra di band: con i Guns N Roses, che, fresci freschi di registrazione, preparavano al il loro album di debutto.

Em sedeva pigramente sul divano di pelle dello studio, con i piedi piantati sui morbidi cuscini guardando Steven che, impegnato alla batteria con Welcome to the Jungle, oltre la cabina di registrazione, ascoltava e accettava i continui consigli di Axl, appostato accanto al tecnico del suono.

"Maledizione, abbiamo lavorato a questa canzone per tutta la settimana", gemette Slash dal suo posto accanto a lei.

"È la prima canzone dell'album e Axl la vuole perfetta... e io non vedo l'ora di ascoltare per intero le altre undici", rispose Duff, prendendo posto proprio davanti a loro senza scollare lo sguardo dal batterista. Qualcosa non andava in lui ultimamente, riusciva a malapena a guardare Emily negli occhi.

"Pensavate di conoscerlo, eh?Vi aspettavate davvero che rendesse il tutto facile?" rispose lei con un sorriso divertito a tenderle le labbra. Slash gemette di nuovo e gettò la testa all'indietro contro la spalliera del divano. I lunghi riccioli accarezzarono il viso, scoprendo parte degli zigomi e degli occhi scuri.

Steven uscì finalmente dalla sala di registrazione e, raggiunti gli altri, si lasciò cadere sul divano accanto a Slash; era esasperato, distrutto dalle estenuanti richieste di Axl.

"Duff, sei sveglio?"

Il bassista biondo balzò in piedi e prese il suo basso bianco da uno dei supporti da terra che ospitavano le varie chitarre, poi si incamminò verso lo studio dove Axl lo stava attendendo. Sbirciò da dietro la spalla in cerca di lei e, per la prima volta quel giorno, incontrò il suo sguardo verde. Em, dal canto suo portò la mano al petto a stringere tra pollice e indice il piccolo ciondolo d'argento a forma di plettro.

"Un tiro?"

"Eh?" Emily lanciò un'occhiata a Slash, che indicando un mucchietto di povere bianca sul tavolo, la osservava in attesa di risposta.

"Non usa droghe" rispose Steven togliendole le parole di bocca, mentre Slash spostava lo sguardo confuso dalla ragazza al suo batterista ricordando bene che, appena due settimane prima, la stessa Emily aveva condiviso della coca con lui e Duff.

"Oh almeno questo è quello che ha detto Oli," aggiunse Steven improvvisamente confuso e all'oscuro della montagna di polvere bianca che invece aveva inalato settimane prima all'Hell House.

Lo sguardo nervoso di Em vacillò da Slash, alla cocaina sul tavolo, a suo fratello che sedeva non troppo lontano da loro, e Axl stava ovviamente ascoltando la conversazione; come aveva detto prima, era più intelligente di quanto lasciasse intendere.

"Io non mi drogo," ripeté a bassa voce, ignorando lo sguardo divertito in perfetto stile "oh davvero" che Slash le rivolgeva mentre preparava minuziosamente una serie di piste lungo la superficie del piccolo tavolino.

Think about you   -Izzy Stradlin- ( Traduzione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora