Love her madly - Parte Prima -

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Domenica, gennaio 1987

Quando Emily si svegliò la mattina seguente, alle otto e un quarto, aveva la sensazione di essere stata investita in pieno da una betoniera in corsa. Il dolore le martellava il cranio, rendendo impossibile dormire anche un po' di più.

Si tirò a sedere, lamentandosi e pentendosi di non essersi cambiata la sera prima: gli abiti che aveva addosso erano ormai da buttar via. Axl dormiva ancora profondamente, steso sul letto, fianco a fianco di Em. I suoi lunghi capelli biondo fragola celavano a malapena i tratti del volto, facendolo sembrare quasi vulnerabile.

Emily scivolò in silenzio giù dal letto, facendo attenzione a non svegliarlo e prese da terra una maglietta lì dimenticata. In punta di piedi raggiunse l'altro lato del lato del materasso e, dando le spalle al fratello addormentato, si spogliò, togliendosi i pantaloni e la maglietta strappata prima di infilarsi l'ampia t-shirt dei Rolling Stones, che le cadeva appena sopra le ginocchia: perfetta lunghezza.

L'appartamento era silenzioso, gli unici rumori provenivano dalla strada trafficata. Uscì dalla camera da letto e attraversò il corridoio, infilandosi nel bagno, senza pensare che qualcuno potesse essere lì dentro.

"Oh hey ... scusa, non volevo..."

Emily arrossì non appena notò che Duff era in piedi vicino al lavandino, aggrappato con le mani al piano di ceramica mentre la guardava con aria assonnata. I suoi capelli erano arruffati e disordinati, ed era a torso nudo.


"Non scusarti, il bagno è tuo," sorrise lui, passandosi una mano tra le crespe ciocche bionde. Emily fece una smorfia, rendendosi conto di quanto fosse orrenda in quel momento. Gli occhi, di solito belli, erano rossi e gonfi dal pianto della notte trascorsa, la fronte era piena di lividi e i capelli non erano stati spazzolati dalla mattina prima. Nonostante ciò, il bassista biondo non riuscì a staccarle lo sguardo di dosso, anzi le si avvicinò.

Ai suoi occhi era sempre bella, anche così emotivamente provata e fisicamente ferita. Duff allungò una mano, esitante, e le spostò una ciocca di capelli dal viso, aggrottando la fronte quando lei sussultò.

Emily si sottrasse al tocco del ragazzo e chiuse la porta del bagno, con Duff ancora dentro. Andò all'ampia vasca da bagno e aprì il rubinetto, lasciando che si riempisse di acqua fredda.

"Perchè ti sei alzato così presto?" domandò mentre teneva la mano sotto il getto dell'acqua corrente. Duff sospirò prima di sedersi sul bordo della vasca, accanto a lei.

"Non riuscivo a dormire e pensavo" mormorò, grattandosi la nuca. Non molte persone ne erano a conoscenza, ma Duff soffriva di frequenti attacchi di panico che affrontava da solo, cercando di sfuggine con le proprie forze.

Il suo sguardo cadde sulla fronte della ragazza presa a far scorrere le dita sottili sotto il getto d'acqua. La testa le aveva smesso di sanguinare, ma la pelle graffiata intorno al taglio stava diventando blu e viola. Il pensiero che qualcuno le avesse fatto del male in quel modo lo mandava pazzo.

"Chi era quell'uomo?"

Emily sollevò lo sguardo dall'acqua corrente e fissò i seri occhi verdi del bassista.

"Non lo so ... ha detto che era 'l'amico di Izzy' ... ma penso che stesse usando il termine amico in modo approssimativo," spiegò mentre giocava distrattamente con l'acqua gelida nella vasca, trascinando le dita sulla superficie come un surfista che cavalca un'onda.

"Ed è lui che ti ha fatto questo... alla testa?", continuò aggrottando la fronte mentre la immaginava cercare di difendersi da un uomo più grande e più forte di lei.

"Mi ha sbattuto la faccia contro un muro di mattoni; poi è arrivato Axl," sussurrò. In quel momento si rese conto che non aveva più lacrime da versare, non dopo l'intera nottata.

Allungò la mano e appoggiò la sua delicata mano su quella più grande del ragazzo visibilmente arrabbiato.

"Starò bene Duff."

Il bassista biondo si rilassò sotto il tocco confortante di Emily, ma sentiva ancora una sensazione di malessere alla bocca dello stomaco.

Emily alla fine chiuse il rubinetto e si alzò, pronta per il bagno freddo quando, all'improvviso, qualcuno bussò alla porta.

"Em sei lì?"

Era Axl; la sua voce era bassa, segno che si era appena svegliato dalla lunga nottata. Il suo corpo era dolorante per il pestaggio dei due agenti di polizia e le nocche gonfie e ruvide.

"Si!" squittì, lanciando un'occhiata a Duff mentre lui rimaneva completamente in silenzio. La sua espressione rispecchiava quella di lei, non voleva che Axl li beccasse chiusi in bagno . In fondo, visti così, poteva sembrare peggio di quello che effettivamente era, come se stessero per fare un bagno insieme.

"Se vedi Slash o Duff, puoi ricordare loro che abbiamo uno spettacolo al Roxy stasera? Devo fare ... solo commissioni e roba del genere.

"Okay," rispose Emily  fissando  il bel bassista,  mentre ascoltava Axl attraverso la porta del bagno. I suoi occhi verdi erano ancora spalancati mentre tratteneva involontariamente il respiro, aspettando che se ne andasse.

"Ti voglio bene, sorellina" disse dolcemente attraverso la porta, facendola sorridere per la prima volta da ore.

"Anch'io ti voglio bene, Will."

I passi di Axl rimbombarono nell'appartamento silenzioso mentre si allontanava verso la porta d'ingresso, chiudendosela poi alle spalle. Solo una volta chiusa la porta, Duff si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo.

"Dove è andato Slash?" domandò Emily aggrottando la fronte, come furono soli.

"Non lo so, sono sorpreso che qualcuno di noi si sia alzato così presto, figuriamoci tutti," Duff scrollò le spalle, grattandosi la nuca mentre fissava Emily.

"Vuoi andare a fare colazione?"

Emily gli sorrise "Sì, perché no. Ma prima vorrei infilarmi nella vasca per un minuto."

Voltandosi verso la vasca da bagno, Em si tolse la grande maglietta dei Rolling Stones, rimanendo in biancheria intima di pizzo.

Duff rimase immobile mentre osservava la sua pelle abbronzata e nuda. Bellissimi tatuaggi le coprivano il braccio e la parte superiore della schiena, facendola sembrare rock n roll da morire. I suoi lunghi capelli color cioccolato le scendevano lungo la schiena, disordinati e indomiti proprio come lei.

Dopo essersi spogliata anche della biancheria intima, Emily entrò lentamente nell'acqua fredda, mentre Duff apprezzava la vista di quel fantastico culo nudo. Aveva già visto il suo corpo , ma non per questo doveva precludersi tal piacere agli occhi.


"Io ... aspetterò sul divano ..." balbettò mentre lei si sistemava nella vasca. Quel modo di spogliarsi così sexy e disinvolto lo stava facendo impazzire.

"Hey Duff?"

Si fermo a un passo dalla porta e si voltò verso Emily che era appoggiata con gomiti al bordo della vasca di ceramica. Dio se era eccitato...

"Si?" chiese sperando in un invito a unirsi a lei.

"Non dimenticare, hai uno spettacolo al The Roxy stasera,"

Emily fece l'occhiolino, sorridendo, lasciandolo confuso e soprattutto deluso. Duff non riuscì a nascondere un sorriso mentre scuoteva la testa e lasciava il bagno.

Think about you   -Izzy Stradlin- ( Traduzione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora