Sabato,
Aprile 1987
Emily si svegliò quella mattina con la convinzione di avere davanti un'altra giornata strana. Il giorno prima era stato il famoso venerdì in cui Izzy avrebbe dovuto occuparsi di quell'ultimo lavoro per il suo capo, prima di dire definitivamente addio allo spaccio e lei aveva passato tutto il tempo a pensare a lui, pur non avendolo comunque nè visto nè sentito.
Si alzò dal letto e uscì lenta dalla stanza, e fu allora che notò che Oliver non era da nessuna parte; era sola in quel piccolo appartamento. Ed era strano, perché il chitarrista tatuato di solito non si alzava mai prima di mezzogiorno.
Raggiunto il soggiorno Emily sollevò la cornetta del telefono in plastica e compose a memoria il numero di telefono di Erin. Aveva bisogno di una giornata di relax e qual miglior compagnia se non quella? Inoltre Axl passava sempre più tempo con lei ultimamente, dunque lo avrebbe quasi certamente trovato là
"Erin? Cosa c'è che non va?" chiese Emily, ascoltando la voce spezzata della ragazza. Si accigliò, consapevole che la sua amica stesse piangendo.
"Emily?.. io... Axl... Axl ed io abbiamo litigato."
Non c'era da stupirsene perché quel ragazzo sapeva essere molto instabile, irascibile anzi, e non era sempre facile avere a che fare con lui. Era sì un uomo straordinario, con un gran cuore, ma quando la rabbia prendeva il sopravvento, allora diventava distruttivo, lei lo sapeva bene.
"Dov'è mio fratello?" chiese serena sperando che anche la ragazza si calmasse un pò.
"Se n'è andato un po' di tempo fa... non lo so."
Emily sbuffò e sollevò lo sguardo verso il soffitto; non aveva intenzione cercarlo per la città, non che fosse necessario, ma Em non vedeva Axl da un paio di mattine.
"Che e successo?" domandò e per qualche secondo non ottenne alcuna risposta, la linea telefonica divenne completamente muta, come se Erin avesse smesso del tutto di respirare. Attese paziente, avvicinando più possibile all'orecchio la cornetta del telefono e arrotolando il cavo tra le dita sottili.
"Mi ha accusato di scopare con Steven... abbiamo litigato e se n'è andato. " ammise con un filo di voce, poi ci fu ancora silenzio, lasciando a Emily il tempo di elaborare quella assurda risposta.
E sapeva anche che non era tutto, ma non le fece pressione alcuna accontentandosi per ora di quella mezza verità.
"Beh.. sono certa che risolverete il problema. Quando torna fammi chiamare, ok?" disse senza aggiungere altro alla questione e guardò l'orologio sulla parete della sua cucina. Erano le 12:30 di sabato, e Axl poteva essere ovunque.
"Certo, Em"
Erin riattaccò dopo un breve saluto ed Emily buttò indietro la testa gridando irritata. Quella situazione proprio non ci voleva, ma decise comunque di darsi animo e uscire per cercarlo, anche perché non voleva stare sempre tra i piedi di Oliver, anche se lui in quel momento non era in casa.
Oliver...
Si era comportato in modo strano da quando lo aveva beccato con quella Martha di MTV.
Pareva quasi che la stesse evitando.
Sarebbero mai tornati affiatati come una volta?
Sospirò e decise di uscire al caldo sole di Los Angeles.Il piccolo appartamento di Oliver era proprio nella vivace Sunset Strip, proprio come il suo, anche se casa sua distava un pò da dove era in quel momento.
Era però molto vicina all'Hell House e pensò che quello fosse il posto migliore per iniziare a cercarlo.
Era passato un po' di tempo dall'ultima volta che aveva messo piede lì dentro e non poté non controllare quella strana assurda ansia che le stringeva le viscere. Si concentrò sullo scalpiccio delle scarpe sull'asfalto e sul rumore delle auto, e in men che non si dica, si ritrovò davanti alla casa dei ragazzi.
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Think about you -Izzy Stradlin- ( Traduzione )
FanfictionQUESTA STORIA NON è MIA, MA TRADOTTA CON IL CONSENSO DELL'AUTRICE @gunnsnrossesgirl TUTTI I DIRITTI DELLA SUDDETTA OPERA VANNO ACCREDITATI ALL'AUTRICE. Emily Bailey: Rockstar problematica, che si è trasferita a Los Angeles da Lafayette Indiana, per...