Ain't it fun

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Lunedì, febbraio 1987

Il mattino seguente Emily si svegliò con un forte mal di testa e un ronzio insopportabile nelle orecchie, segno, quello, che aveva portato a termine la missione prefissatasi la sera prima: distruggersi.

Si tirò su districandosi dal groviglio di lenzuola... nere?
Non era nel suo letto e quella non era la sua stanza. Fu presa da un improvviso strano panico.

Dove diavolo era finita?

L'ultima cosa che ricordava era Duff, anzi no, ricordava di aver intravisto Izzy all'interno della casa, prima che sparisse come suo solito. Quel ragazzo era davvero bravo a imboscarsi quando non voleva farsi trovare.

"Ugh," gemette e si liberò della coperta sottile ma ruvida e, con sua grande sorpresa, notò essere completamente vestita. Sistemandosi la gonna nera sgualcita diede una vista alla camera da letto in cui si era ritrovata.

Era claustrofobica, senza finestre, con solo un letto scomodo appoggiato al muro. C'erano alcuni poster mezzi rovinati appesi alle pareti beige, insieme a fogli di carta a righe strappati. Emily si avvicinò per leggere le scritte scarabocchiateci e riconobbe immediatamente il testo familiare della canzone dei Guns N Roses, 'Think About You'.

Quella era la "stanza" di Izzy, se così poteva chiamarsi il buco che la ospitava, ma ancor peggio... non ricordava come ci fosse arrivata lì.

Si sollevò e barcollando si allontanò appena dal letto. La testa le faceva un male cane e i vestiti le avevano irritato la pelle durante le ore di sonno. Notò, impilati disordinatamente su di un angolo, delle magliette che avrebbero dovuto appartenere a Izzy e decise di sostituire la sua con una di quelle sgualcite ma dall'aria comoda, e proprio mentre la porta si apriva.

"Merda, scusa!"

Lesta Emily si coprì il seno nudo con le braccia, consapevole che il volto le stava andando a fuoco sotto lo sguardo interessato del ragazzo. Pescò la prima maglietta dal mucchio e la indossò.

"Cos'è successo ieri sera?" domandò alla fine imbarazzata.

"Dimmelo tu," rispose Izzy senza esitazione e con una punta di rabbia a tingergli la voce, "Sei stata con Duff tutta la notte..."

Emily si morse il labbro inferiore e giocherellò con il morbido tessuto della maglietta di Izzy, incapace di guardarlo negli occhi.

"Ti ho cercato dappertutto," disse infine con un tono calmo, sollevando lo sguardo a cercare quello di lui, e in quel momento notò un particolare che le era sfuggito: Izzy aveva un occhio nero.

Si addolcì, perché sapeva era vero; sapeva che lo aveva cercato ovunque, l'aveva vista con i suoi stessi occhi. Ma non riusciva però a liberarsi dell'immagine di lei e Duff che si baciavano e si cercavano con le dita.
Era geloso?
Sì, geloso pazzo ma tenne quei pensieri per sé.

"Cos'è successo al tuo occhio?"

"Ti va un caffè?" disse, ignorando la domanda della ragazza. Voleva passare del tempo da solo con lei prima che gli altri si svegliassero.

Emily abbassò lo sguardo sul suo outfit: la gonna nera a balze, la maglietta grigia di Izzy, le calze a rete ora strappate e i tacchi. In pratica la sua mise urlava al mondo 'ho appena fatto sesso', e voleva risparmiarselo.

"Sì, possiamo fermarci prima da me?"

Le rivolse un sorrisino e annuì, poi si chinò e prese una maglietta scolorita dei Rolling Stones dal suo mucchio e si cambiò lasciando che Emily lo guardasse, anche se di sottecchi.

Dopo una breve pausa da lei, giusto per levarsi di dosso i vestiti della sera precedente e indossare informali jeans, raggiunsero lo stesso bar del precedente appuntamento, sedendosi in disparte rispetto agli altri clienti. Aprì il blocknotes che portava sempre con sé, sulla pagina dedicata alla nuova canzone "Ain't it Fun", basata sulla sua recente scoperta che essere un'adulta faceva schifo.

Think about you   -Izzy Stradlin- ( Traduzione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora