Marylin Alberta Benitez Point Of View
*One week later*
Il giorno del concerto, per fortuna, giunse alle porte ed ero talmente contenta di tornare a Los Angeles per poter riabbracciare solo Michael che mi mancò terribilmente e a cui non tardai a narrare le mie mezze avventure di quelle brevi vacanze. Anche lui fece lo stesso con me, informandomi che ebbe occasione di conoscere una ragazza che divenne la coreografa del suo gruppo non che organizzatrice di quel concerto. Lo spettacolo andò talmente bene che dopo, in giro non si sentiva altro che i Commodores, non ne potevo più.
"Brenda posso dirti una cosa?" chiesi io a quest'ultima che volle precipitarsi verso Lionel per la miliardesima volta della vita.
"Ma come no...ti ascolto" mi rispose lei cercando di essere il più felice possibile ma non me la faceva a me.
"Ok senti volevo informarti che il tuo Lio..." Iniziai a parlare quando il suo potenziale ex venne verso di noi.
"Discolpe ragazze, Brenda puoi venire un attimo con me per favore?" s'intromise quel maledetto del suo ragazzo, non so neanche se potessi definirlo tale, che aveva il dono di arrivare in momenti sbagliati per i miei gusti.
"Qualsiasi cosa tu voglia dirmi fallo davanti a lei" rispose Brenda.
"Ma non è l'avvocato del diavolo..." disse lui cercando di far capire che era una cosa privata e che non ero degna di saperlo. Almeno su questo potevo dargli un punto.
"Come scusa?" chiesi io contrariata da quella riflessione.
"Ma....ok va bene come non detto. Senti so che recentemente hai parlato con ..."
"Uhm...uhm" mi intromisi di nuovo obbligandolo a correggersi.
"Che avete parlato con Diane e che siete al corrente della sua falsa gravidanza" Ci disse lui come se niente fosse. E sì questa donna era apparentemente brava a recitare, si meritava un premio Oscar giusto per questo.
"Brenda lo aveva detto solo per farti arrabbiare." Disse in fine lui.
"Ma dai genio del male." Replicai ad alta voce, rigirandomi subito dall'altra parte per poterli lasciare tranquilli sentendomi di troppo.
Non riuscivo a credere alle mie orecchie, povera Brenda. Guardavo quel ragazzo con disprezzo chiedendomi come cavolo facevo ad essere innamorata di lui e lei come faceva a stare ancora con quell'essere.
"Comunque, sono qui per dirti che...volevo mettere fine alla nostra relazione. Ci ho pensato a lungo ed è la miglior soluzione per entrambi." Prosegui lui senza pietà e cercando di evitare allo stesso tempo il mio sguardo e quello di Brenda che iniziò a riempirsi di lacrime.
In quel momento mi allontanai assai per lasciarli un po' soli e poi non riuscivo più a sopportare quella situazione. Malgrado la distanza che c'era fra di noi potei continuare a sentire il resto della conversazione per poter a modo mio aiutare Brenda a superare questa situazione così delicata.
"Ok innanzitutto l'ha solo confermato" iniziò d'un tratto Brenda dopo lunghi minuti di silenzio in cui cercava di riprendersi dalle sue emozioni.
"E va bene tanto anch'io volevo mettere fine a questa farsa fra noi. Scommetto che ora vuoi passare il resto della tua vita con la tua amichetta." Continuò lei.
Si allontanò bruscamente dall'abbraccio che Lionel volle darle ed ero più che sorpresa di quel gesto da parte di Lionel.
"Vi auguro tutta la felicità di questo pianeta" disse infine Harvey per poi andarsene con gli occhi gonfi e pieni di lacrime che a stento riuscì a trattenere.
"Complimenti...che tatto. Ti meriti proprio un premio Oscar e anche un Golden Globe per questo." Replicai io dopo svariati minuti. Mi guardò in modo -ma che cosa mi vuole ora questa? -.
"Non ti vergogni neanche un po'? ...Non azzardarti a dirmi che l'avevi tradita perché eri ubriaco. Io non la bevo a differenza sua" dissi aspettando che potesse dirmi qualcosa ma non fu il caso. Così iniziai ad andarmene prima di rigirarmi un'ultima volta verso di lui.
"Oh, e un'ultima cosa a quella serata mentre ti divertivi con Diane ci ero anch'io e so perfettamente quello che era successo...quindi faresti meglio di andare a vedere Brenda e dirle tutta la verità se non vuoi che lo faccia io" dissi in fine prima di raggiungere la sua ormai ex mentre lui rimasse lì a fissarmi come un ebete senza avere la possibilità di ribattere.
"Solo se sapessi che l'ho lasciata per te cara Benitez e so che eri a quella festa" lo senti sussurrare alle mie spalle ma non prestai attenzione alle sue parole e al resto del suo discorso con qualcuno che si avvicinò a lui.
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You are my secret love (in corso di modifiche)
RomanceTuskegee, Alabama 20 giugno 1949 nasceva lui. Sì, proprio lui, colui che avrebbe in seguito cambiato la mia vita. All'inizio nessuno dei due osava andare verso l'altro, ma ora come dirvi che è diventato l'uomo della mia vita, il padre dei miei figl...