Marylin Alberta Benitez & Diane Alexander Point Of View
20 agosto 1968
Erano passati tre mesi dal concerto dei Jackson 5 con i Commodores e tre mesi dalla separazione di Lionel e Brenda, continuando a vivere la loro vita ognuno dalla propria parte. Io durante quel periodo dovetti fare il giro del mondo per questione di lavoro e mi trovavo in quel momento a New York, per poter prendere parte ad un nuovo film di Martin Scorsese che avrebbero iniziato qualche giorno dopo uno shoot fotografico. In quei tre mesi persi di vista i Commodores ma riuscì a rimanere in contatto con Milan. Non ebbi notizie di Brenda se non ai telegiornali, che annunciavano il lancio della sua nuova marca di abbigliamento in Sud Africa e non ebbi tanto meno quelli di Diane, fino a qualche giorno fa.
Che ne era appunto del nuovo gruppo? Il successo incominciava a prenderli alla testa e le discussioni fra i membri iniziarono e la causa erano principalmente i luoghi dei concerti, e per una strana ragione anche Diane Alexander riusciva a centrare qualcosa.
Fourseasonhotel, NYC
Mi trovavo in quell'hotel da più di 24 ore solo per poter fare uno shoot fotografico per un magazine di moda e non ne potevo più. Dovevo prendere la mia dose di caffè prima di esplodere, a forza di sentire quelle persone dirmi -oh sì brava Brina, continua così, sei troppo bella. Più in alto il braccio mostra un po' di più il seno-. Silenzio per favore.
Finì per avere un mal di testa che dovetti smettere mezz'ora prima della fine e poter prendere il mio jet alle otto e venti di sera in direzione di Los Angeles la mia casa dolce casa, almeno era così che la definivo in quel periodo. Quando tutti i bagagli furono pronti la mia manager non che adorabile zia Clarisse venne a comunicarmi che potevo uscire da quell'immessa stanza solo che dovevo passare dal retro. A credere che ero Diana Ross.
Feci quello che mi era stato detto per evitare problemi con Clarisse; in particolar modo che già due ore prima ci avevo litigato perché non mi aveva portato ciò che avevo richiesto da mangiare, ovvero il pollo fritto del Kentucky e non solo per questo.
Si noi star siamo qualche volta fin troppo pretenziosi se non abbiamo spesso ciò che vogliamo in tempo.
Una volta uscita da quel maledetto hotel una sorpresa mi aspettava di fuori.
"Oh, Diane come stai? E che buon vento ti porta qui da me?" dissi io quando alzai lo sguardo dal mio telefono e sentendola nominarmi per subito mettere fine alla sua chiamata. Ero totalmente sorpresa di vederla a New York a quell'ora.
"Ciao cara sto bene grazie..." mi rispose facendomi uno dei suoi sorrisi più falsi possibili.
"A dire il vero c'è una cosa che vorrei chiederti o meglio dirti." Mi disse lei avvicinandosi per poco a me.
"Ok però aspetta... ti va di entrare in macchina con me? In questo modo almeno possiamo parlare tranquillamente" dissi io ignara di quello che avrebbe potuto dirmi o fare.
"Ma signorina non possiamo accettare..."mi disse Jordan una delle mie guardie non che il mio autista del giorno.
"Jordan calmati è una mia cara amica e non voglio lasciarla nelle strade di New York da sola" dissi io interrompendolo. Anche se in fondo sapevo che Diane era fin troppo capace di trovare un modo per entrare a casa sua da sola.
È sicura di lei signorina? Sa questa ragazza non mi sembra di una bella compagnia." Mi replicò lui in una lingua che solo noi due potevamo capire.
"Si lo so però dai meglio non lasciarla qui...faremo meglio ad andare è abbastanza tardi ora." Replicai.
"Va bene signorina." Mi rispose tutto timido prima di aprirci la macchina che stava lì davanti a noi con all'interno mia zia.
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You are my secret love (in corso di modifiche)
RomanceTuskegee, Alabama 20 giugno 1949 nasceva lui. Sì, proprio lui, colui che avrebbe in seguito cambiato la mia vita. All'inizio nessuno dei due osava andare verso l'altro, ma ora come dirvi che è diventato l'uomo della mia vita, il padre dei miei figl...