Capitolo 18 You mean more to me or that is what it feels like to love a woman 4

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Lionel Richie & Marylin Alberta Benitez Point Of View

#LionelRichie Richie's home Beverly Hills 5:00 a.m.

Mi svegliai molto presto rispetto agli altri giorni, non la smettevo più di pensare a Brina, in particolar modo dopo quella sera, era così terrorizzata. Chi sa fin dove sarebbe arrivato Prince se non ero andato ad intervenire in tempo.

Per la prima volta nella mia vita feci notte bianca, o quasi a causa di una donna, e non sapevo neanche il perché, insomma, fino a questa mattina. Accesi la tv per cercare di avere sonno quando la vidi a fianco ad un uomo in un'intervista che lasciava in seguito ad una collaborazione di moda, o qualcosa del genere, che avrebbero fatto di lì a poco. Ero preso da uno strano sentimento chiamato gelosia. Già, chi l'avrebbe mai detto io geloso di un altro uomo che osava avvicinarsi alla mia Brina o semplicemente toccarla con un dito? È patetico; non riuscivo a sopportare tutte quelle immagini dinnanzi a me così cambiai canale, addormentandomi cinque minuti dopo.

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Erano passati appena quattro settimane da quando vidi Brina dall'ultima volta a Roma, in questi ultimi giorni ero impegnato a registrare tutte le mie canzoni per il nuovo album e girare video per quello precedente che mi scordai per sino chi mi inspirò così tanto per tutte quelle canzoni. Il 16 luglio era alle porte e mia sorella stava tramando qualcosa che non volle dirmi perché doveva essere una sorpresa ma sentivo che doveva essere appunto per me dato che non smetteva mai di chiamare Brina, Samantha e i membri delle loro famiglie per assicurarsi che tutto andava bene e puntualmente si allontanava da me tranne quando parlava con colei che mi faceva battere il cuore usando parole in codice che non riuscivo mai a capire. Se fosse stato veramente una festa a sorpresa per me l'unica cosa che mi avrebbe fatto piacere in quel momento avrebbe dovuta essere la presenza di Bree.

"Lionel si ricomincia a girare" mi disse il regista mentre mi stavo ancora facendo sistemare.

"Sì eccomi. Sono pronto" replicai rimettendomi in posizione.

Dovevo girare il video di quest'ultima canzone e malgrado tutto quel lavoro sentì un profumo famigliare ma non mi lasciai distrare e continuai a fare quello che mi spettava. Avrei potuto terminare la mia giornata e tornarmene a casa per riposare di lì a poco.

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Finalmente eravamo giunti alla fine delle riprese e riceventi stranamente dei complimenti e uno dello staff venne a comunicarmi che una donna pretendeva essere la mia fidanzata e che mi aspettava nel mio camerino. Così andai per vedere chi fosse e a mia grande sorpresa vidi lei. No, non sto parlando di Brina o Brenda ma di Diane, si proprio lei Diane Alexander e io che pensavo essermene liberato qualche mese fa.

"Ehi ti sono mancata?>"mi chiese lei avvicinandosi a me con un grandissimo sorriso.

"Perché mi saresti dovuta mancare? E che ci fai qui" replicai io cercando di essere il più cordiale possibile.

"Non sai che non si risponde ad una domanda con una domanda?" replicò lei risedendosi sulla poltrona li presente.

"E tu cosa hai appena fatto?" allontanandomi assai per iniziare a cambiarmi per andarmene da lì il più presto possibile.

"Sono qui per annunciarti che sono incinta" mi disse lei tutto di un fiato.

"E cosa c'entro io con questo? In particolare, che sei andata a letto con tanti" dissi smettendo di abbondonarmi la camicia.

"Sei tu il padre di quest'essere che sto portando in grembo" mi rispose lei toccandosi la pancia.

"Senti questa cavolata vai a raccontarla ad un altro non a me intessi? Ora se non ti dispiace dovrei andare e anche tu" risposi io facendole strada.

Se ne andò infuriata. A cosa si aspettava? Che accettassi un figlio di cui avevo appena saputo l'esistenza sapendo che erano ormai mesi che non ebbi nessun tipo di contatto con lei?

#Brina Paco Rabanne home couture

Ero in piedi ormai da due ore. Quella mattina mi svegliai alle tre del mattino per recarmi nella casa di moda di Paco Rabanne per provare i vestiti che avrei utilizzato per i photoshoot di quello stesso giorno. Verso le cinque del mattino mi annunciarono che dovevo fare un'intervista con quest'uomo per dire come mi sentivo a lavorare con lui. Risposi in modo sincero a tutte le domande fin quando un giornalista non mi chiese se fra Prince e me c'era qualcosa di serio cosa a cui risposi semplicemente di no.

"Ora se permettete dobbiamo andare" disse Rabanne prima di congedarsi con me.

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Eravamo quasi alla fine dei photoshoot ed erano più delle 9 del mattino e non potevo sopportare di portare un altro vestito di quella marca, ne ero almeno al centunesimo vestito: era di un argento molto brillante, abbastanza adderete e che permetteva di vedere le poche forme che iniziavo ad avere e che avevo tendenza a nascondere sui miei 19 anni.

"Dai Brina fra poco terminiamo facciamo un'ultima foto con Virginia e per le 10 sei libera come previsto" mi disse il fotografo. Meno male non vedevo l'ora di andarmene da lì, tornare a casa e poter recuperare le ore di sonno perse era tutto ciò di cui avevo bisogno.

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Erano ora le 10:05 e avevo appena staccato. Fui sostituta da un'altra modella che iniziava il suo turno proprio in quel momento. Mentre mi cambiavo per mettermi molto più comoda lessi i messaggi che ricevetti da Deborah che mi chiedeva di richiamarla appena potevo ed è quello che feci due secondi dopo.

"Finalmente che stavi combinando finora?" mi chiese lei appena rispose al telefono.

"Buongiorno anche a te" dissi io invece tutta ironica e uscendo dal camerino salutando quelli che stavano lì fuori.

"Simpaticona la ragazza. Comunque, scherzi a parte ho bisogno del tuo aiuto" mi disse lei.

"In cosa cara?" mettendo in moto la mia auto dopo aver messo il vivavoce.

"Per organizzare il compleanno di quel rompiscatole di mio fratello. A cosa ti aspettavi?" mi disse lei. Ci fu un attimo di silenzio finché mi riportò alla realtà.

"Ehilà terra chiama Brina...allora mi aiuterai?"

"Mi aspettavo a niente e si ti aiuterò ...per quando vuoi farlo e dove?" chiesi io dopo aver superato l'ennesimo semaforo della via principale della città.

"Il 16 luglio e non abbiamo ancora scelto il luogo. Ci sarai vero? Sai ci tiene tanto a rivederti" mi disse lei.

"No purtroppo non ci sarò, ho già un impegno per quel giorno ebbene...anch'io vorrei tanto rivederlo dopo tutto questo tempo."

"Ok capito. Ah, e hai i saluti di Lionel." A quella frase sorrisi di istinto senza neanche rendermene conto e sentì la voce di qualcun altro dall'altro campo lamentarsi. Credo che fosse proprio lui e penso proprio che avesse sentito tutta la conversazione.

"I saluti sono ricambiati." le risposi io e finimmo la chiamata li.

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Una volta la chiamata terminata entrai finalmente dentro casa e non trovai nessuno, strano per una domenica mattina pensai. Feci il giro della casa chiamando tutti ma nessuno rispondeva così me ne tornai in cucina dove mi preparai un buon pranzo e li vidi un messaggio da parte di mia madre lasciato sul piano di lavoro.

A volte non sopportavo stare da sola a casa ma in quelle tre settimane di silenzio potevo almeno riposarmi. Ero immersa nei miei pensieri quando ricevetti un messaggio da un numero sconosciuto che mi diceva che sapeva che ero rimasta da sola a casa e che voleva fare la festa con me, l'unica persona che mi venne in mente in quel momento fu Prince. Era quel tipo di persona che mi avrebbe mandato quel tipo di messaggio ma subito dopo ne ricevo un altro che mi diceva: sto davanti casa tua vienimi ad aprire per favore. Ah, scusa se non mi sono presentata sono Samantha e sto con Michael, Lisa, Bob e Diana.

Dopo averlo letto mi tranquillizzai ed andai ad aprire l'enorme cancello. Malgrado la stanchezza che avevo riuscì a passare un bel momento con le persone che riuscivano a volermi bene per quella che ero veramente e non per quello che i giornalisti mi facevano passare.

You are my secret love (in corso di modifiche)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora