capitolo 10

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Restiamo per circa cinque minuti con io che fisso la strada in attesa di Jacob, ed Ethan che ha un braccio sulle mie spalle e con l'altro fuma una sigaretta.

'Ehi non più amica' dice Jacob arrivando verso di noi con un sorriso che gli sparisce appena si accorge della presenza di fianco a me.

Non ancora capisco perché tutta questa rivalità e ostilità tra di loro, prima non si conoscevano e oltre a me non hanno nulla in comune, quindi perché non riuscire a sopportarsi?

Si avvicina e mi bacia sulle labbra nonostante io sia attaccata ad Ethan, poi si gira a guardarlo.
'Come mai qui?'
'Volevo stare con la mia migliore amica' risponde semplicemente buttando fuori il fumo che aveva aspirato precedentemente
'Adesso però te la rubo che andiamo in classe' gli sorride falsamente
'D'accordo' - butta la sigaretta a terra, mi lascia un bacio sulla guancia e si allontana - 'Dopo passa da me, ok?' mi domanda urlando da lontano e camminando all'indietro per guardarmi, io alzo il pollice in su in risposta. Dopodiché Jacob mi prende per mano e ci avviamo in classe.

'Perché devi passare da lui?' mi domanda Jacob nell'intervallo tra una lezione e l'altra
'Eh?' chiedo io non capendo a cosa si riferisca
'Perché dopo devi andare da Ethan?' specifica
'Oh, beh abitiamo vicini e ogni tanto passiamo il pomeriggio insieme, nulla di che' lo rassicuro
'D'accordo, mi fido di te' mi sorride e mi bacia
'Non hai motivo per non farlo' gli sorrido e lo bacio a mia volta.

Nel pomeriggio vado da Ethan come previsto e salgo direttamente in camera sua dato che la casa è vuota. Busso più volte ma non ottengo risposta quindi entro e me lo ritrovo che gioca alla play con le cuffie sulle orecchie.
Ecco il motivo per cui non mi ha sentita arrivare.

'Oh cavolo, ciao non ti ho sentita entrare' si accorge della mia presenza e mette il gioco in pausa togliendosi anche le cuffie
'Si me ne sono accorta' - mi siedo sul suo letto - 'A che giochi?'
'Corse di moto' - si sposta leggermente per farmi vedere la schermata - 'Ti insegno?'
'Va bene'
Mi alzo dal letto e mi avvicino, lui mi prende per i fianchi e mi fa sedere sulle sue gambe.
'Potevo prendere una sedia'
'Stai scomoda?'
'No ma-'
'Perfetto allora va bene così'
Prende un'altro controller, lo accende e me lo porge.
Passa i 20 minuti seguenti a spiegarmi e rispiegarmi come funziona e come si gioca; gli ho detto più volte di arrendersi perché mi dimenticavo quali tasti premere ma lui non ha voluto rinunciare.

'Uffa non vale però! È la terza partita di seguito che vinci' sbuffo dopo che mi ha sconfitta per l'ennesima volta
'Anni e anni di allenamento biondina' mi sorride e mi tira dei leggeri pizzicotti sui fianchi che sono seguiti da una mia risatina. Si ferma e io lo fisso negli occhi con un sorriso in volto.
'Perché sorridi?' mi domanda
'Non mi chiamavi da tanto biondina'
'Già vero, ti si addice proprio. Anche nanetta è il nomignolo giusto per te'
'Cosa? No scordatelo, nanetta non mi piace'
'Perfetto adesso so come darti fastidio, nanetta' lo fulmino con lo sguardo
'Devo trovare un nomignolo per te adesso però' metto l'indice sul mento e lo guardo pensierosa, lui si mette a ridere
'Sei buffa con questa espressione da pensatrice'
'Così mi offendi' dico scherzosa mettendomi una mano sul petto all'altezza del cuore
'Ah ah non era mia intenzione, mi scusi' mi prende in giro continuando a ridere e io gli tiro uno schiaffo dietro la nuca in modo scherzoso
'Adesso voglio la mia rivincita' esclamo puntandogli un dico contro
'Vediamo che sai fare'
Mette play e iniziamo a giocare di nuovo, io sempre seduta sulle sue gambe e lui che tiene il joystick con le braccia intorno alla mia vita.

'Siiii' - mi alzo in piedi esultando e saltellando per la stanza con le mani in alto - 'Ti ho battuto, ti ho battuto' ripeto facendo il ballo della vittoria. Lui si gode la scena da seduto guardandomi e ridendo. Fa uno scatto e mi viene incontro, mi prende dalle gambe caricandomi su una spalla e mi butta sul letto, facendo sempre attenzione a non farmi male.
Scoppio a ridere con lui che, ancora sopra di me, mi segue a ruota.

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