capitolo 12

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*leggete lo spazio autrice finale, perfavore*

L'uno davanti l'altro, nessuno fiata, nessuno parla, lo guardo solo negli occhi, occhi rossi e stanchi.

'Ethan perché mi hai portata qui?' domando smorzando il silenzio che si era creato ormai da minuti
'Non puoi continuare ad ignorarmi' dice serio e fermo
'Non ti sto ignorando' dico cercando di essere il più convincente possibile, in realtà lo sto evitando eccome
'Non.mentirmi.' continua a denti stretti
'Okay, si, ti sto ignorando, e allora?'
'Non puoi farlo dopo quello che è successo' - si passa le mani in faccia - 'Poi, cazzo, presentarti qui, come se nulla fosse, con Jacob e vestita in questo modo'
'Che ha di male come sono vestita ora?' domando soffermandomi sull'ultima cosa da lui detta e provando ed evitare la parte più importante della conversazione
'Sei fottutamente bellissima e tutti lo stanno vedendo, non c'è uno di sotto che non ti abbia fatto la radiografia con gli occhi mentre ballavi' resto in silenzio, imbarazzata da ciò che ha detto.
Ritorno in me e mi siedo sul letto per poi iniziare a parlare.
'Cosa vuoi che ti dica? Vuoi che sapere se mi è piaciuto? Si. Vuoi che ti dica che non me ne pento? Perché è così, non provo rimorso e questa cosa mi uccide ancora di più. Non so cosa fare o come comportarmi, non so cosa provo'  mentre mi ascolta si mette accanto a me e posa una mano sulla parte della mia coscia scoperta, alza lo sguardo su di me e incastra gli occhi nei miei. Lentamente e attento a qualsiasi mia reazione, si avvicina al mio viso accorciando le distanze. I nostri respiri si uniscono e lo spazio che ci divide oramai è poco.
'Non pensare, fai ciò che senti' dice sulle mie labbra. Questa volta sono io a sporgermi in avanti e azzerare completamente qualsiasi centimetro tra di noi con un bacio.
'3,2,1, buon annooo!!!' sentiamo urlare dal piano di sotto e ci stacchiamo.
'Buon anno biondina' mi sorride
'Buon anno anche a te' ricambio il sorriso e lui mi bacia di nuovo. Mi fa allungare sul materasso sotto di noi e si posiziona su di me. Intensifica il bacio e il mio fiato si fa più pesante, dei gemiti mi esco dalla bocca mentre fa vagare una mano in cerca di un mio seno e l'altra su per la mia coscia.
'Fer-fermo' si interrompe e mi guarda
'Perché?' domanda semplicemente
'Non possiamo di nuovo'
'Perché mi hai baciato allora?'
'Non dovevo, è-è stato un errore'
'Certo, per te è sempre un errore' - si alza da me e inizia a camminare per la stanza - 'Quando ammetterai che anche tu mi vuoi eh? Perché fidati che la cosa è reciproca, ma non così. Sei tu che ti impedisci di aprire gli occhi di fronte alla verità Hope, cresci e affronta la realtà una buona volta' rimango scioccata dalle sue parole.
Mi alzo anche io e esco il più in fretta possibile da quella stanza, ma non è stata una buona idea... Jacob è fuori la porta. Ethan mi affianca da dietro e non ci vuole molto che il mio ragazzo faccia due più due per intuire, corre via e io lo seguo.
'Jacob, fermati ti prego, lasciami spiegare' continuo ad urlare e, solo una volta fuori dalla casa, si blocca e si volta.
'Cosa c'è da spiegare? Mi avevi detto che non c'era nulla tra di voi, ma a quanto pare non è così, basta vedere il tuo rossetto sbavato' mi porta una mano sulla bocca e toglie un po' di tinta labbra finita sulla pelle.
'È stato un errore, davvero, non significa nulla' sento Ethan arrivare da dietro di me ma lo ignoro
'Avete scopato?' resto zitta e lui si passa una mano tra i capelli. È incazzato, deluso, schifato, un mix di emozioni che non avevo mai visto su di lui, non lo avevo mai visto così.
'Rispondi' alza leggermente la voce ma io non mi muovo nè dico nulla
'Si abbiamo scopato, la notte prima di Natale ha dormito da me e lo abbiamo fatto' Ethan si intromette avvicinandosi di più e pronunciando quelle parole con cattiveria.
'Jacob te lo posso giurare, non ha avuto alcun significato' cerco di prendergli la mano ma lui la scansa e nel mentre alcune lacrime mi rigano il viso
'Che schifo, non riesco neanche a guardarti in faccia' - gira il volto a sinistra guardando a terra - 'Io e te abbiamo chiuso.' mi rivolge uno sguardo di sfuggita e poi va via. In lacrime mi volto verso il ragazzo dietro di me e gli tiro uno schiaffo in faccia.
'Che cazzo hai fatto! Perché glielo hai detto? Dovevo farlo io e non così, dovevi farti i cazzi tuoi' gli punto un dito contro mentre lui si massaggia con la mano la guancia che ho colpito da poco. Mi volto anche io e inizio a camminare verso quella che credo sia la strada per tornare a casa mia.

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