capitolo 5

486 22 1
                                    

Durante tutto il tragitto rimango aggrappata a lui come un koala, terrorizzata di cadere o fare qualche incidente. Guida bene, non posso negarlo, ma delle volte accelera a mille e corre.
Arriviamo in un parcheggio e si posiziona alla destra di un motorino e alla sinistra di una macchina. Scendo e provo a slacciarmi il casco fallendo, perciò lui mi avvicina a sé e mi aiuta; gli sorrido per ringraziarlo.
'Dove siamo?' domando. Sento la musica in lontananza ma non vedo nulla intorno a noi. Scende anche lui dalla moto e, senza dire nulla, mi prende la mano ed inizia a camminare verso i rumori.

'Te lo ricordi?' mi domanda
Come potrei scordarmelo...il luna park, il nostro posto magico. Ogni sera d'estate venivamo qui a divertirci sulle giostre, specialmente gli autoscontri, e se i nostri genitori non ci permettevano di fare un giro li tormentavamo fino a che non cedevano.
'Certo' rispondo con un sorriso
Mi ha portata al luna park e, proprio come anni fa, mi sento al settimo cielo.
'Festeggiata a lei l'onore di scegliere la prima giostra' e io senza ombra di dubbio mi dirigo agli autoscontri. Prende qualche gettone e ci fiondiamo sulla prima "auto" libera, io al lato del volante e lui accanto a me.
'Questa volta non farmi morire tu!' scoppio a ridere. Per i successivi tre giri non facciamo altro che ridere a crepapelle per la mia incapacità a guidare che ci porta a sbandare e a sbattere ogni due per tre.

'Ricordami di non farti mai guidare veramente' dice Ethan ridendo ancora
'Esagerato' rido anche io
'Scherzi vero? Se fosse stata una macchina vera ci saremmo già schiantati'
'Okay si forse hai ragione, forse'
'Ovvio che ho ragione' ci guardiamo negli occhi e scoppiamo di nuovo in una sonora risata.
Non sarà il compleanno che tutti desidererebbero, ma a me basta.
Lo prendo da un braccio e lo trascino verso il camioncino dello zucchero filato che ho avvistato.
Ci sediamo ad un tavolo lì vicino ognuno con il suo zucchero filato appena comprato e, mentre guardo le persone intorno a noi, noto un volto familiare.
'JACOB' urlo in direzione del ragazzo che vaga tra la folla
'Che?' mi domanda il mio amico che mi guarda confuso
'C'è Jacob!' gli dico indicandolo
'E chi è?' continua a guardarmi stranito
'Un mio amico' a questa mia affermazione gira la testa seguendo il mio braccio che è ancora teso ad indicarlo. Richiamo un'altra volta il suo nome e lui si gira vedendomi.
'Ehy Hope' dice mentre si avvicina per salutarmi e, stranamente, lo fa con un bacio alla guancia. Prima di rispondere noto che altri due ragazzi lo raggiungono da dietro.
'Non avevi detto di non avere amici?' domando impicciona come sempre ed indicando i due con un cenno del capo
'Dentro scuola, loro non vanno nella stessa nostra' - fa scorrere lo sguardo su Ethan per poi ritornare a me- 'Anche tu sembra che hai fatto amicizia?'
'Oh lui lo conosco da molto tempo'
'Ethan Andrews' interviene presentandosi
'Jacob Wills' gli risponde lui porgendogli la mano, gesto che però Ethan non ricambia anzi ne sembra quasi infastidito. Gli rivolgo uno sguardo interrogativo che però ignora.
'Come mai qui?' domanda Jacob
'Beh in realtà-'
'Stiamo festeggiando il suo compleanno' Ethan mi interrompe
'È il tuo compleanno e non me lo hai detto?' - fa un pausa e io annuisco sorridendo imbarazzata- 'Augurii' mi abbraccia. Okay questo non me lo aspettavo, ma ricambio volentieri.
'Adesso però mi sento in colpa per non averti fatto nulla' esclama staccandosi
'Come potevi se non lo sapevi! Poi non voglio assolutamente nulla' lo rassicuro
'Almeno un giro ad una giostra?'
'Si, perché no!' - mi giro verso il mio migliore amico - 'Ti dispiace? Poi torno subito'
'No vai' mi fa cenno con la mano di andare. Gli do un bacio sulla guancia e mi dirigo con Jacob agli autoscontri lasciando lì anche i suoi amici.

'Pessima guidatrice' dice ridendo mentre io cerco di fare almeno un centimetro senza andare a sbattere.
Faccio cenno con la mano di non distrarmi e lui ride ancora di più a questo mio gesto.

'Grazie per il giro' gli dico abbracciandolo una volta scesi
'Di nulla, mi sono divertito' ricambia l'abbraccio
'Adesso però devo andare' confesso. È vero, ho lasciato Ethan da solo e mi sento in colpa.
'Si certo vai, anche io devo raggiungere i miei amici' gli do un bacio sulla guancia e nel farlo mi cinge con una mano in vita. Dopodiché mi stacco e mi allontano dirigendomi verso il mio migliore amico rimasto seduto proprio dove l'ho lasciato. Arrivo da dietro e, facendo meno rumore possibile, gli copro gli occhi.
'Chi sono?' domando divertita
'Una pessima amica' oh.
'Che?' chiedo togliendomi e sedendomi davanti a lui
'Mi hai lasciato qua da solo'
'Scusa' dico dispiaciuta abbassando la testa e lo sento ridere. Alzo lo sguardo facendo una faccia interrogativa ma non me lo ritrovo davanti. All'improvviso mi sento alzare dalle sue braccia e con uno scatto finisco sulla sua spalla a testa in giù e con le gambe in aria.
'Come sei credulona' lo sento ridere ed iniziare a camminare
'Ethan fammi scendere'
'No che divertimento ci sarebbe'
'Ho il vestito, lasciami'
'Tranquilla te lo reggo io, non si vede nulla' lo sento mettere una mano alla fine del vestito in modo da tenerlo attaccato alle mie gambe.
Nonostante i miei continui lamenti, lui mi ignora e continua a camminare verso la sua moto e, solo una volta arrivati, mi fa scendere poggiandomi su di essa e allacciandomi il casco.
'Dove andiamo?'
'Dormi da me' si mette davanti
'Fammi avvisare i miei' dico capendo di non avere molta possibilità di scelta. Prendo il telefono e avviso i miei genitori con un messaggio sul nostro gruppo; senza problemi acconsentono e mi lasciando andare.
Mette in moto e mi reggo a lui a modi koala esattamente come all'andata e tiro un sospiro di sollievo solo una volta arrivati a destinazione sani e salvi, dopo essere ovviamente passati a casa mia per prendere dei vestiti per domani e i libri.
Entriamo dentro e troviamo in sala Karen e Bob seduti sul divano a guardare la televisione.
'Hope, tesoro, tanti auguri' lei si alza venendomi ad abbracciare seguita dal marito
'Come mai qui?' mi domanda dopo
'Dorme con me' risponde prima Ethan
'Oh ma è perfetto, proprio come ai vecchi tempi' sorrido in risposta
'Adesso noi andiamo' dice lui prendendomi un braccio e trascinandomi di sopra senza che potessi ribattere.
'Ethan ho dimenticato il pigiama' confesso una volta entrati in camera sua
'Aspetta' - va verso il suo armadio e tira fuori una sua maglietta nera - 'Usa questa' me la porge
'Vado in bagno a cambiarmi' annuisce e io vado nella stanza accanto. Mi tolgo le scarpe, il vestito e mi strucco con le salviette struccanti della madre; mi sciacquo velocemente e ritorno da lui, ritrovandolo steso sul letto a petto nudo e con una tuta grigia. Non posso non dire che non sia un bello spettacolo, anzi è bellissimo.
Mi fiondo accanto a lui stando attenta a non far alzare troppo la sua maglia, anche se mi sta enorme.

'Grazie' dico interrompendo il silenzio
'Per?'
'Per questa serata' ci ritroviamo entrambi allungati su un fianco e con i nostri visi vicini. Posa la sua mano sul mio fianco e mi avvicina a sé, stringendomi al suo petto e chiudendomi in un abbraccio. È proprio in questa posizione che mi addormento tranquilla e felice.

'Sveglia dormiglionii' entra Liam in camera per svegliarci
'Che ore sono?' domando con voce assonata, ancora con gli occhi chiusi e la testa sul petto del mio amico
'7.30. Avete ignorato le sveglie perciò sono venuto io a farvi alzare altrimenti fate ritardo'
'Sta zitto e vattene' esclama Ethan infastidito e assonnato mentre mi stringe di più per non farmi alzare. A questo punto Liam si avvicina a noi e ci butta giù dal letto di forza
'Aia!'
'Ma che cazzo fai!' esclamiamo contemporaneamente
'Almeno siete svegli ora, perciò alzate quel culo e andate a prepararvi' - si avvicina a me - 'Prima le signorine' mi porge la mano con un sorriso ironico. Mi aiuta ad alzarmi e vado in bagno a prepararmi. Mi lavo, metto il mascara, indosso il jeans skinny che mi sono porta e mi lascio la maglia di Ethan. Scendo giù e lo trovo già pronto che mi aspetta per uscire.

Una volta arrivati a scuola in moto mi saluta con un bacio alla guancia e raggiunge alcuni suoi amici, così io vado da Jacob che si trova vicino l'entrata.
'Buongiorno' esclamo
'Buongiorno diciottenne' mi abbraccia e ci avviamo in classe
'Allora come stai?' chiede
'Tutto bene, tu?'
'Bene bene' - mi squadra dalla testa ai piedi - 'E questa?' dice indicando la maglietta che porto
'Oh è di Ethan' dico tranquillamente
'Quindi voi due...' lascia la frase in sospeso ma facendo in modo che la intuissi
'Nonono, siamo solo amici'
'Davvero? Amici?'
'Davvero, lo conosco da quando sono piccola'
'Non vi ho mai visti insieme'
'Quando sono tornata ci siamo rivisti dopo otto anni e adesso stiamo recuperando il nostro rapporto'
'Okok, ho capito. Senti che ne dici di vederci oggi pomeriggio?'
'Si perché no, dove?'
'Sei mai andata da Jenny's?'
'Ehm no' confesso
'Perfetto, preparati per mangiare i migliori pancake di sempre' rido alla sua affermazione
'Va bene va bene' e le lezioni iniziano.

Dopo scuola e dopo aver pranzato a casa con i miei, ho preso l'auto e sono venuta nel bar dove ho appuntamento con Jacob. Avendo paura di perdermi sono arrivata in anticipo e l'ho aspettato per circa 10 minuti, dopodiché ci siamo seduti ad un tavolo. Ora siamo qui a parlare delle nostre vite e a conoscerci meglio davanti ad un piatto di pancake che, se devo essere sincera, sono buonissimi.
'Quindi hai vissuto in Italia?' mi domanda
'Già, ci spostavamo spesso quindi ho visto molti luoghi'
'Sembra bello'
'Si una sacco'
'Io invece non mi sono mai mosso di qui'
'Mai?'
'Mai. Papà ha un'azienda di famiglia perciò non c'è motivo di spostarci e, a parte qualche gita in montagna con la neve, sono sempre rimasto a Greenland'
'Io adoro la neve, ma sono imbranata a sciare'
'Oh beh allora siamo in due, pensa che ogni volta che andiamo io rimango in hotel a vedere la tv con la cioccolata calda' scoppiamo a ridere.
La porta che si apre cattura la mia attenzione e, rivolgendo il mio sguardo ad essa, vedo Ethan entrare insieme ad un paio di amici. Ci guardiamo e ci salutiamo da lontano con un sorriso, però lui ritorna subito serio quando si accorge che di fronte a me c'è Jacob; distoglie lo sguardo infastidito e va a sedersi ad un tavolo non molto distante.

Ma che gli prende?

꧁꧂

Ma che diavolo mi prende? Perché mi urta così tanto che lei stia lì con lui?
Volevo semplicemente passare un pomeriggio al bar e, una volta che l'ho vista, non riesco a non guardarla per più di 5 minuti. Così bella, ancora con indosso la mia maglia che gli sta alla perfezione nonostante le vada enorme.

'Ehy amico' mi distoglie dai miei pensieri Marco
'Dimmi'
'Ci vieni alla festa sabato?'
La festa, giusto, me ne ero completamente dimenticato
'Ho sentito che ci sarà anche quella nuova' interviene Jon accanto a me indicando con lo sguardo Hope
'Si, ci va con Wills' aggiunge Marco
Hope va ad una festa con quello lì? Potete scordarvelo...
'Ci vengo.' mi alzo ed esco dirigendomi verso la mia moto. Ho bisogno di liberare la mente e capire perché mi sto comportando in questo modo.

all too fastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora