prologo

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La diversità, è questo che mi caratterizza da una vita. Avere obbiettivi, convinzioni e pensieri che non sono uguali agli altri ti porta ad essere considerata una diversa, ed essere una diversa non è sempre positivo.

Avere sin da piccoli un sogno e lavorarci costantemente ti fa apparire bambina, sognatrice. Credere nel vero amore ti fa sembrare ridicola, perché  'l'amore vero si trova solo nei libri o nelle favole delle principesse'. Non voler essere sempre al centro dell'attenzione, richiamare gli sguardi dei ragazzi, non apparire o mettersi in mostra è sinonimo di non curarsi.

Le ragazze si preoccupano di avere il trucco perfetto, di trovare il jeans che risalti il sedere o la maglia che mostri il seno. La bellezza, è questo che importa, è questo che preoccupa costantemente qualsiasi adolescente. Certo, chi non vorrebbe essere bello! Ma perché considerarlo una priorità? Perché rapportarsi con un persona solo se è bella e dare ai "brutti" la nominata di sfigati? Perché non rapportarsi con qualcuno con cui si può parlare per ore, di tutto, dalle cose più stupide agli argomenti seri?
È questo che voglio, che ho sempre cercato in tutti.

'Bambina mia, i tuoi pensieri sono molto belli, ma troppo puri per un mondo come questo; sogna ma resta sempre con i piedi a terra, ricordatelo!'
È questo che mi diceva sempre mia nonna ogni volta che, quando ero a casa sua, iniziavamo a parlare del futuro, di ciò che mi aspetterà. Molto probabilmente ha ragione, aspettarsi di trovare l'anima gemella e di vivere felice e contenta con essa è molto fiabesco, ma chi mi vieta di crederci?

'Questa è tutta colpa dei libri che continui a leggere e rileggere' Altra tipica frase di nonna, non ne sbaglia una!
Sin da piccola mia madre mi leggeva le fiabe delle principesse poi, con il tempo, la passione per la lettura è cresciuta e oramai leggo costantemente. Leggo per fuggire dalla mia realtà, per entrare in mondi sconosciuti, per essere qualcun altro e per realizzare tutte le mie fantasie. Qualsiasi tipo di romanzo è accetto, ma i classici d'amore beh, sono i miei preferiti.

Anche il ballo mi permette di fuggire da tutto, di sfogarmi, di esprimere tutto ciò che provo. Ogni volta che la musica parte il mio corpo va con lei, si muove liberamente, senza regole ne schemi, semplicemente mostra ciò che sento e racconta le mie emozioni. Poso i piedi sul palco e inizio a volare.

Riuscire ad essere capita, compresa realmente, ecco cosa vorrei. Trovare qualcuno che riesca ad entrare nel mio mondo e che ci viva insieme a me.

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La solitudine, tutto quello che ho sono io. Buffo da dire per un ragazzo di 18 anni, eppure è così. Dovrei essere circondato di amici con cui fare cazzate e ragazze, ma no. Gli "amici" ci sono, ma nessuno di fidato, nessuno che veramente mi conosca, che sappia la mia storia e il mio dolore; le ragazze se ci sono, sono da una notte e via, nulla di serio, non più.
Su chi posso contare è la famiglia, loro ci sono sempre, questo è poco ma sicuro. Mio fratello maggiore Liam è il mio migliore amico, non potrei mai dirglielo ma non importa perché lo sa. Passiamo i pomeriggi a giocare a basket nel campo della cittadina, i sabato sera al solito pub ad ubriacarci, ci copriamo a vicenda con i nostri genitori, ci capiamo sempre e condividiamo tutto, l'unico con cui lo riesco a fare. Da piccoli io ero la sua ombra, volevo essere a sua immagine e somiglianza e lui, conoscendo la mia tendenza a mettermi nei casini, faceva di tutto per proteggermi. Mi è stato accanto nel mio periodo buio, quando volevo farla finita, quando non riuscivo più a trovare un motivo per essere felice, quando lei....

È lì che è iniziata la mia solitudine, che si è costruito il mio scudo. So che non è bello da dire, ma oramai non sento nulla, niente di niente: sono diventato insensibile. È brutto, ne sono consapevole, ma perché rischiare di soffrire di nuovo? Per quanto vorrei, non riesco a trovare da solo il coraggio per farlo.

Chi mi è veramente vicino odia vedermi così, odia che mi lascio andare, odia che vedo la vita scorrermi davanti mentre io resto qui fermo, ad osservare il tutto da fuori, come se fossi in attesa di un spinta che mi faccia ritornare in corsa.

Il basket è la mia via di fuga, ciò che riesce a darmi delle soddisfazioni senza, invece, farmi sentire una nullità. Ogni volta che scendo in campo e prendo il pallone tra le mani il mio corpo si muove autonomamente, sa già cosa fare, come muoversi e dove andare, diventa un tutt'uno con esso.

Altra via di fuga è la mia moto: ogni volta che voglio stare solo, che neanche mio fratello riesce a sollevarmi dai miei momenti no, salgo su di essa e mi lascio condurre ovunque voglia. Con il tempo ho trovato il mio posto, quel luogo totalmente silenzioso che mi permette di immergermi nei miei pensieri e sprofondare nelle mie paure.

Riuscire a vivere, di nuovo, a pieno la mia fottuta vita, ecco ciò che desidero. Voglio essere ancora felice.

*spazio autrice*
Nuova storia iniziata!
Capitolo corto, si lo so, ma prevedo grandi cose per questa storia. Ho già varie idee in via di sviluppo che spero vi possano piacere. Ma...voi che vi aspettate invece?

all too fastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora