capitolo 2

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È venerdì e tutti e tre ci stiamo vestendo per andare a cena dagli Andrews.

La settimana è passata tranquillamente, a scuola non mi sono ancora integrata del tutto ma ogni tanto parlo con qualche ragazza della classe e,per fortuna, non ho più avuto a che fare con il misterioso ragazzo dell'autobus. È un bel ragazzo, questo sicuramente, ma mi ha inquietata molto la situazione che si è creata quando l'ho visto.

Mamma mi ha costretta a vestirmi elegante e, dopo vari sbuffi, ho optato per una gonna nera stretta che mi arriva a metà coscia, un top dello stesso colore con il collo leggermente alto, una giacca di pelle e le Dr. Martens. 'Semplice, elegante ma che resta nel mio stile e che non mi fa sentire a disagio' ecco ciò che ho detto a mia madre per convincerla a non farmi cambiare per mettere uno dei suoi vestiti eleganti.

Arriviamo davanti casa di questi amici di famiglia a piedi poiché si trovano nella via vicino casa nostra. Una donna abbastanza giovane, probabilmente coetanea di mia madre, ci fa entrare e, se la memoria non mi inganna, si chiama Karen
'Oh Karen da quanto tempo!'  proprio come ricordavo
'Cristal, amica mia, mi sei mancata un sacco' entrambe si abbracciano e subito dopo Karen saluta anche mio padre
'Per l'amor del cielo, Hope quanto sei cresciuta!' dice rivolgendosi questa volta a me e travolgendomi in un caloroso abbraccio. Poco dopo ci raggiunge anche un uomo, Bob Andrews e, anche lui, ci saluta tutti e tre complimentandosi con me su quanto fossi cresciuta e diventata una bella ragazza. Ci dirigiamo nella cucina dove c'è un tavolo apparecchiato accuratamente
'La cena è quasi pronta. Hope potresti andare a chiamare i ragazzi, sono entrambi in camera di Ethan, l'ultima porta a destra'
I ragazzi? Oh cavolo, mi ero dimenticata del fratello maggiore!
Annuisco sorridendo e salgo le scale per andare al piano di sopra.
E ora che dovrei fare? Sicuramente non si ricorderanno di me no?
Mi ritrovo davanti alla porta chiusa, prendo coraggio e con la mano chiusa a pugno busso
'Mamma non rompere' urla una voce da dentro, così la apro leggermente e subito mi ritrovo gli occhi dei due ragazzi addosso, palesemente sorpresi dalla mia presenza. Non ci credo! Uno dei due è il tizio dell'autobus
'Ehm vostra madre mi ha detto di dirvi di scendere che la cena è quasi pronta' entrambi scattano in piedi alzandosi dal letto
'Arriviamo subito' dice l'altro notando che il fratello è rimasto imbambolato a fissarmi. Mi giro e ritorno giú sedendomi a tavola, accanto ai miei già seduti
'Arrivano' dico rivolgendomi a Karen e, infatti, entrambi scendono le scale raggiungendoci.
'Ethan ti ricordi di Hope?' chiede sua madre al ragazzo che si siede davanti a me. Perfetto, Ethan è quello inquietante dell'auto! Bel modo di ritrovarsi con il proprio migliore amico da bambini.
'Si mi ricordo' accenna un sorriso che ricambio. Dire che c'è imbarazzo è poco.
'E io sono Liam' si rivolge a me l'altro dei fratelli che mi si è seduto accanto.
'Il fratello maggiore' aggiungo sorridendo
'Bella memoria' mi sorride
Iniziamo a mangiare e, tra le varie chiacchiere dei nostri genitori dove ogni tanto ci intromettiamo, la cena passa velocemente. I maschi vanno sul divano e io offro il mio aiuto a Karen, che però lei rifiuta dicendo che c'era già mia madre. Mi aggiungo anche io sul divano ritrovandomi tra i fratelli Andrews. Restiamo in silenzio per circa 10 minuti guardando la partita che Bob e Jack -mio padre- hanno messo in tv.
'Allora, so che hai iniziato il quinto anno nella scuola di mio fratello, come ti trovi?' Liam inizia a parlare
'Abbastanza bene, non mi sono ancora ambientata del tutto però non è male come scuola'
'Aspetta ancora un po' e vedrai' ride scherzosamente
'Ci sei andato anche tu?' domando curiosa
'Si, sono uscito due anni fa'
'Quindi hai 21 anni?'
'Corretto'
'E ora che fai?'
'Studio meccanica per poi poter andare a lavorare nel mondo delle macchine'
'Mi devi ancora aggiustare la moto eh!' si intromette Ethan, che fino ad adesso era rimasto in silenzio a fissare me e Liam parlare
'Si poi ci penso'
'Due appassionati di meccanica quindi'
'Giusto anche questo' mi sorride e ricambio
'A te invece che piace fare?' mi domanda Ethan
'Leggere e-'
'Scontato' mi interrompe
'Problemi se leggo? E poi non avevo finito di parlare, infatti prima che mi interrompessi stavo dicendo che mi piace anche ballare'
'Balli da tanto?' domanda Liam
'Ho iniziato quando sono andata in Italia. All'inizio era un modo per crearmi delle amicizie e non restare tutto io giorno in casa, poi però è diventata una vera e propria passione'
'Si certo, come no' Quanto è arrogante!
'Sta zitto che è lo stesso con il basket per te' lo ammonisce il fratello
'Giochi ancora a basket?' domando ad Ethan
'Sono le squadra della scuola'
'Mi ricordo che giocavamo sempre nel campo qui vicino' abbozza un sorriso a quel ricordo proprio come faccio io.
'E io che vi venivo a recuperare per le sgridate dei nostri genitori'  ridiamo tutti e tre. È un vero peccato che me ne sia dovuta andare, chissà come sarebbero i rapporti se non ci fossimo mai distaccati.

'Hope dai andiamo a casa, è tardi e tuo padre domani va a lavoro' mi alzo dal divano seguita dai due. Abbraccio Karen e Bob, che mi invitano a venire qui quando voglio, e poi anche Liam mi abbraccia. Non me lo sarei aspettata, devo ammetterlo. Una volta staccati guardo Ethan che, diversamente dal maggiore, rimane in lontananza e ci saluta tutti con un semplice 'Ciao' e un gesto della mano.

Ritorniamo a casa, mi metto il pigiama e mi fiondo nel mio letto. Fortunatamente domani è sabato e posso dormire tranquillamente poiché che non c'è scuola.
Verso le 10 sono già sveglia e, dato che non ho nulla da fare, per tutta la mattina faccio i compiti assegnati. Dopo pranzo decido di andare a correre un po' per non stare chiusa in casa, così raccolgo i miei lunghi capelli biondi in una coda alta, infilo una tuta grigia, un top sportivo, delle scarpe per correre e vado verso la porta di casa.
'Portati qualcosa in caso sentissi freddo' mi avverte mamma. Faccio come dice, mi lego una felpa in vita e poi esco. Attacco le cuffiette al telefono, faccio partire la musica e inizio la mia corsa.

Dopo 1 ora che vago in giro mi ritrovo al vecchio campo da basket e da calcio di questa cittadina. Ci sono Liam e Ethan che si allenano facendo qualche tiro al canestro e dei passaggi tra di loro. Resto lì ad osservarli e, cavolo, sono davvero bravi, specialmente Ethan. È sempre stato migliore di me con la palla, ma non pensavo fosse migliorato così tanto. Impicciona come sono mi avvicino leggermente ma quel che basta per farmi vedere dai due
'Ehy Hope' mi saluta il maggiore
'Ehy' ricambio io avvicinandomi ancora e beccandomi un cenno con la testa come saluto da parte dell'altro
'Che ci fai da queste parti?' mi domanda Liam
'Sono andata a fare una corsa'
'Resta con noi, vediamo se te la cavi a giocare' a queste parole il ragazzo si becca un'occhiataccia da parte del fratello minore, che però ignora.
'Ehm non credo sia una buona idea'
'Oh dai andiamo, posa le tue cose e vieni qua' mi incita ancora. Stavolta lo ascolto e poggio il mio telefono e la felpa su una panchina dove ci sono anche le loro robe.
'Vi avverto, sono proprio negata' dico prendendo la palla che mi è stata lanciata
'Non so neanche palleggiare' continuo ridendo e facendo ridere anche gli altri due
'Vieni ti insegno io' dice Ethan avvicinandosi a me. Si posiziona alle mie spalle, avvicinando la mia schiena al suo petto. Posa la sua mano sulla mia e inizia a guidarmi nel movimento, fa rimbalzare la palla tra il pavimento e le nostre mani. Prendo facilmente confidenza e capisco come fare ma nonostante ciò lui non si allontana da me.
Si ferma d'improvviso, prende la palla e me la da in entrambe le mie mani
'Adesso io ti sollevo e tu fai canestro'
Senza darmi tempo di ribattere, mette le sue mani sui miei fianchi e con facilità mi alza in aria avvicinandomi al canestro. Lancio la palla e questa entra dentro. Una volta a terra, mi giro e lo abbraccio d'istinto. Forse non lo dovevo fare: se all'inizio sembra ricambiare, poi si stacca subito allontanandosi freddamente. Per un momento mi è sembrato di tornate bambini, di riavere quella complicità di un tempo, ma a quanto pare no.

'Beh hai imparato a palleggiare' dice Liam interrompendo il silenzio che si era creato da ormai un paio di minuti. Io lo guardo e gli sorrido.
'Che ne dici di venire da noi?' mi domanda sempre lui
'Abbiamo da fare' dice freddo Ethan guardando il fratello. I due si scambiano delle occhiate che non riesco a capire
'Eh va bene' -sbuffa Liam- 'Hope facciamo un'altra volta va bene?'
'Si certo' dico abbracciandolo. Dopodiché i due recuperano le loro cose e, dopo uno sguardo da parte di Ethan, vanno via e io faccio lo stesso.

Ma che diavolo gli è preso? È diventato freddo in due secondi e non mi ha neanche salutata...

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