Mi risvegliai di fianco un ragazzo, eravamo entrambi legati, cercai di liberarmi, ma con scarsi risultati. Non sapevo perché mi trovassi lì, non ricordavo nulla.
A:"bene, abbiamo i nostri soldati. Addestrateli e attivateli." Da quel momento passammo le giornate ad addestrarci e con il tempo sentivo sempre meno emozioni, fino ad arrivare ad essere l'assassina perfetta, senza rimorsi...senza ricordi, lo stesso l'altro soldato.
Passò un mese, e ci diedero l'ennesima missione: trovare ed uccidere gli Avengers, e tutti quelli che li aiutavano, uno dopo l'altro. Ci diedero delle nuove divise, che coprivano metà viso e una sorta di occhiali per non farci riconoscere. Avevamo armi e pugnali, e di certo entrambi sapevamo come usarli.
A:"Bene, li vedete loro?" ci mostrò una foto delle nostre prime vittime. "Steve Rogers: Captain America e Natasha Romanoff: Vedova nera, noi li abbiamo trovati, voi dovrete ucciderli. Tutto chiaro?" io e il mio compare ci guardammo e gli acconsentimmo.
Di lui non sapevo nulla, e poco mi importava, quando dovevamo combattere, Pierce ci diceva delle parole che suscitavano in noi qualcosa, come se una nostra seconda parte si risvegliasse e pensavamo solo ad uccidere e ad eseguire gli ordini, senza pietà, ma quando tornavamo noi stessi, riuscimmo a legare, o per lo meno a pensare ad altre cose, seppur non sapessimo i nostri nomi e non ricordassimo nulla, era solo un modo per sentirci meno soli.
Il giorno dopo, Pierce ci attivò, facendo uscire i soldati che sono in noi. Un elicottero ci portò dove si trovavano i nostri bersagli, erano su un autostrada, in macchina, era arrivato il momento di agire, il momento che aspettavo. Dall'elicottero sparai all'autista così da far dirottare l'auto, ci saltammo sopra ma, strappando via le portiere, Rogers, Romanoff e un altro tizio riuscirono a scappare.
"Quello con loro é Sam Wilson, uccidete anche lui" disse una voce dal mio auricolare. Io raggiunsi Rogers, e lui Romanoff, lasciammo Wilson alla fine. Iniziò lo scontro, era molto veloce e quello scudo mi dava molto sui nervi, colsi l'occasione quando me lo tirò per afferrarlo, con sua grande sorpresa, e lanciarlo lontano, incastrandolo in un muro.
S:"Ma come hai fatto?" in quel momento di confusione, riuscii a stenderlo, ma non del tutto. Corsi verso Romanoff, che stranamente era riuscita e far andare contro circuito il braccio meccanico di lui, coperto da una manica e guanti che però vennero bruciati.
Non diedi a Romanoff il tempo di rendersi conto che la sparai ad una gamba, mi tolsi gli occhiali per puntare meglio la mira, ma Rogers mi colpì e mi tirò contro un auto, a causa di quella botta la mia maschera si sfilò e in quell'istante lui mi raggiunse, pronti per attaccare di nuovo, di fronte a noi, infatti, si prepararono anche Rogers e Romanoff. Si guardarono sconvolti.
S:"Bucky?"
N:"T/n?"
B:"di che cavolo state parlando?" gli puntò la pistola.
S:"ragazzi, siamo noi Steve e Nat"
B:"state zitti" ci avvicinammo e iniziammo a combattere nuovamente, ma sta volta non opponevano resistenza. Sta volta io attaccai Romanoff
N:"T/n, sono io zia Nat" continuai a colpirla.
"sta zitta"
N:"no, non ti ricordi di me? Sei la mia famiglia tesoro" continuò
"STA ZITTA!" mi allontanai, raggiungendo colui che secondo loro era Bucky, sembrava aver avuto la stessa reazione da Rogers.
A:"Basta, tornate alla base" disse Pierce dall'auricolare, ci ritirammo.
(Tra Steve e Natasha)
S:"erano loro"
N:"non ci credo"
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Forever//marvel
AcciónSono T/n Barton, mio padre è un Avengers ma, quando tutto è iniziato, non lo sapevo. Un giorno tornò a casa e conobbi la verità. Nuovi amori, tradimenti, passione...ma soprattutto cambiamenti. 💉