Capitolo 19

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Da qualche giorno Giulia era a Devil City. Sin da subito l'avevo considerata una ragazza simpatica. Ama volare e tutto il tempo che ha passato a casa mia non faceva altro che raccontarmi i suoi voli e mi ripeteva quanto le mancava prendere il volo con il suo amato aereo. Mi insegnò come fare l'incantesimo del volo, cioè potevo volare e io le insegnami come far calare l'oscurità e annebbiare il sole. Ogni Maga Non Reclamata ha un potere innato che può insegnante alle altre, quello di Giulia è volare, il mio portare l'oscurità e Bree...Beh, quello di Bree non si capisce quale sia. Un giorno ero andata a scuola, accompagnata da Giulia e successe una cosa strana: appena le presentai Michel e lei le strinse la mano, la mia amica ringhiò come fa suo fratello e gli occhi le divennero gialli, ma solo per un attimo. Comincio a pensare che bisognerebbe inventare un collirio per questi occhi gialli! Iniziai a capirci sempre meno di questa storia dei ringhi e degli occhi gialli, così presi la decisione di fare delle ricerche su questi occhi gialli, così magari ci avrei capito qualcosa in tutta sta storia. -Ehi!- La melodiosa voce di Luke mi distolse dai miei pensieri e lo guardai nei suoi splendidi occhi azzurri. -Che hai?- mi chiese accarezzandomi una ciocca di capelli e io sorrisi leggermente. -Beh...è che sono preoccupata per Sam, ultimamente è strano!- gli risposi accarezzandomi il braccio sinistro, come faccio sempre quando sono nervosa. Lui mi sorrise e mi disse che Sambriel era sempre stato strano, non è nei suoi geni essere normale. Luke mi sorrise mostrando i denti e io sussultai: nella sua bocca c'era del sangue. -Luke...ti sta sanguinando la bocca!- gli feci notare e lui sgranò gli occhi. -Arrivo...dammi un minuto!- corse a velocità incredibile verso il bagno e ci si fiondò dentro come un razzo. -Certo che uno più normale di Luke non potevo proprio sceglierlo, eh?- mi chiesi sorridendo. -Ninì!- mi sentii chiamare -Nonostante io tolleri il soprannome, evita di gridarlo a tutto il mondo!- rimproverai Missy, non appena mi fu accanto. -Uffa!- si lamentò lei facendo la faccina da cucciolo, poi tornò seria, se così si può dire: essere seri non è nelle sue corde. -Quanto deve restare tua cugina Giulia?- mi chiese con una voce triste. Avevo presentato la Maga gialla come mia cugina, venuta a trovarmi per dei problemi a casa sua. -Non lo so di preciso, penso un mesetto due, perché?- Lei si rattristò -Perché non mi piace!- disse -Non sei una bambina Michel, comunque non credo la vedrai troppe volte!- la rassicurai sorridendo, ma mantenendo uno sguardo di rimprovero per via del suo atteggiamento infantile. Vidi Sambriel davanti al suo armadietto, così andai da lui. -Ciao- mi salutò con un sorriso -Ciao imbronciato- ricambiai io, scompigliandogli i capelli con la mano, lui mi rimproverò con lo sguardo, ma si vedeva che gli faceva piacere. Sembrava un cagnolino quando gli arruffi il pelo mentre gli fai le coccole. Cane, questa parola si intrufolò nei miei pensieri, non capendone il motivo. -Senti, mi spieghi perché a volte hai gli occhi gialli?- gli chiesi e lui sobbalzò. Lo guardai in attesa di una risposta, che però non voleva arrivare. -Presto tutto ti sarà più chiaro, ma devi avere pazienza- mi rispose una voce alle mie spalle, una voce che riconoscerei tra mille. -Luke!- dissi come se fossi sorpresa di vederlo e lui mi puntò i suoi magnifici occhi azzurri addosso. -Ma...- provai a controbattere quello che mi aveva detto prima, ma lui mi serrò le labbra con un bacio. -Pazienza- sussurrò sulle mie labbra, poi si allontanò. -Quanto siete carini, che peccato che tu abbia scelto lei!- disse una voce da cornacchia alle spalle di Luke. -Sparisci Katrine!- le dissi digrignando i denti. Lei aveva una cotta per Luke sin dall'inizio, ma ovviamente lui scelse la sorella intelligente. Sentii il polso cominciare a bruciare e sicuramente i miei occhi erano diventati viola ed era apparso il mio tatuaggio al drago. -Uh, ma come siamo nervose!- mi disse con una vocina snervante. Il bruciore si stava intensificando, così mi concentrai per reprimere la parte magica che tentava di sovrastare quella umana. Pensai alla mia sorellasta con i capelli bagnati e i vestiti fradici, poi la sentii urlare. Riaprii gli occhi (che avevo chiuso per evitare che si notasse il cambiamento di colore) e vidi che l'impianto antincendio si era attivato, stranamente bagnando solo mia sorella. -Ma cosa è successo?- chiese disperata, mentre tutti quelli intorno ridevano. Sogghignai, voltandomi verso Luke e Sambriel, notando che si era aggiunta anche Michel. -Da dove spunti?- le chiesi sorpresa di vederla lì. -Non sono una pianta!- disse lei e noi scoppiammo a ridere, mentre la mia sorellastra scappava in bagno per darsi una sistemata, per quanto possibile. -Non sei stata un po' troppo crudele?- mi chiese Bree, una volta uscite da scuola, mentre mi stava accompagnando a casa. -Riguardo cosa?- le chiesi non capendo a cosa si stesse riferendo. -A tua sorella, quello che le hai fatto a scuola!- mi disse lei -E tu come lo sai, piccola peste?- le chiesi -Ho sentito tua madre correre urlando che Katrine era a scuola tutta bagnata per via di un mal funzionamento del condotto acquerifero della scuola- disse lei sorridendo. -Allora, primo: Scarlett non è mia madre. Secondo: Katrine (che sarebbe la mia sorellastra, non mia sorella) se l'è meritato. Terzo: si dice condotto acquifero. Quarto: non lo sai che origliare è da maleducati?- le dissi con uno sguardo di rimprovero e lei si fece piccola. -Scusa- disse facendo la voce da bambina. -Ma allora tua madre dov'è?- mi chiese dopo un po'. Quella domanda mi arrivò come una pugnalata al cuore. -Lei...non c'è più- le dissi con voce soffocata e lei mi guardò curiosa, non capendo cosa significasse non esserci più. -Sono discorsi da grandi!- le dissi spazientita: non avrei sopportato un'altra delle sue domande su mia madre. Appena tornata a casa andai in laboratorio da mio zio e mi lasciai scivolare sulla poltrona di fronte alla sua scrivania. -Qualche problema?- mi chiese lui, alzando lo sguardo dal foglio che stava leggendo. -Hai un libro sui licantropi?- gli chiesi con gli occhi che brillavano di speranza. -Prova a guardare là- mi disse indicando una pila di libri in un angolo. Mi inginocchiai davanti alla colonna di libri, cercando quello che desideravo. -Come mai ti interessano i licantropi adesso?- mi chiese lui, tornando alle sue faccende. Lanciai qualche libro per terra, poi gli risposi:-Perché voglio sapere quali sono i sintomi della trasformazione- Presi un libro dalla copertina rossa con un graffio dorato al centro. Lo mostrai allo zio e lui schioccò le dita. -Bingo maghetta!- mi disse e io scattai in piedi e andai a sedermi a un tavolo poco distante dallo zio. -Come mai vuoi sapere dei sintomi dei licantropi?- mi chiese -Allora è da te che ho preso la curiosità!- gli dissi, iniziando a sfogliare il libro. -Comunque è perché c'è un mio amico che crede di essere un licantropo e in effetti ne ha l'aspetto, cioè, ha l'aspetto di un licantropo quando non c'è luna piena- buttai lì, tanto per rispondere alla sua domanda. Dirgli degli occhi gialli dei fratelli Wolf non mi sembrava il caso. Finalmente trovai il capito "Sintomi pre trasformazione" e iniziai a leggere con attenzione.
"I sintomi che precedono una trasformazione sono:
Peluria eccessiva, vene ben visibili che iniziano a pulsare, denti che si allungano e si trasformano in zanne solitamente giallognole, le unghie diventano artigli, ringhi continui e occhi gialli"
Occhi gialli e ringhi continui, proprio come succedeva a Sambriel.
"Le cause della trasformazione non sono solo legate alla luna piena. La mutazione può essere provocata dalla rabbia (in questo caso gli occhi iniziano a diventare gialli e il soggetto comincia una sequenza di ringhi) o dal desiderio di proteggere un caro (di solito la famiglia) da un pericolo. Ci sono anche delle semi trasformazioni, che possono essere provocate principalmente da spaventi o fastidi che per i licantropi sono insopportabili."
Proprio come era successo quella mattina con Michel. Non potevo crederci: i miei migliori amici erano licantropi!

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