Capitolo 17

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Bree era a casa nostra ormai da una settimana, passava tutto il tempo in giro per la città con Michel, ormai erano amiche. Io invece ero ancora alle prese con Sambriel, continuava a fare sempre l'indifferente e non mi parlava quasi più. Quando abbiamo lavorato al progetto insieme (vedi capitolo 15) stavo quasi per polverizzarlo e spedirlo sulla Luna! Non perché mi aveva detto una cosa brutta (cioè sì, anche per quello), ma soprattutto perché a iniziato a fare troppo lo stronzo (permettetemi la parola, ma non trovo altri termini per definire il suo comportamento) Ero appena arrivata a casa sua e lui nemmeno mi ha salutata, ha solo aperto la porta e mi ha trascinato violentemente in camera sua. -Mi spieghi cosa ti prende?- gli avevo chiesto stizzita dopo un po', picchiando il libro che avevo in mano sulla scrivania. -Nulla, ora concentrati!- mi aveva risposto con un tono di sufficienza. Alla fine mi arrabbiai troppo, tanto che i miei occhi divennero viola e comparve il tatuaggio del drago, gli tirai un ceffone sulla guancia con una violenza incredibile e poi me ne andai. Luke si era accorto che il suo amico era strano, però non me ne aveva mai parlato, tantomeno aveva provato a parlare con Sambriel. -Senti Michel- le dissi una mattina di scuola -Ma che cosa gli prende a tuo fratello?- conclusi quasi sussurrando, per essere certa che solo lei sentisse. Lei fece una faccia strana, mi fissò con aria interrogativa e poi chiese stranita:-Eh? Cosa vuoi dire?- -Da quando mi sono messa con Luke lui è così strano, non è il solito, ecco- risposi alzando un pochettino la voce. Allora lei sembrò capire e rispose con aria divertita:-Ma non l'hai capito? Mio fratello ha una cotta per te ed è geloso di Luke!- Rise, ma io rimasi scioccata da quella frase. Sambriel aveva una cotta per me? Non era possibile! Cioè, sì, in effetti se si osservava il suo comportamento con occhi esperti si poteva capire che lui per me provava più di semplice affetto, ma arrivare a una cotta no! Non poteva essere, io stavo con Luke, che è un ragazzo stupendo, magnifico e io lo amo sul serio, però lui è Sambriel si conoscono da tanto tempo, sono molto amici e io non voglio che per una ragazza possano litigare. Decisi che avrei parlato a Sambriel, non so ancora cosa gli avrei detto di preciso o cosa avrei potuto fare se lui continuava a fare l'indifferente, ma dovevo assolutamente chiarire la cosa! Insomma, a me piace Sambriel, è un bel ragazzo e ha un bel carattere (quando vuole) però io lo vedo solo come amico, nulla di più, potremmo spingerci a definirlo il mio migliore amico, ma ci fermiamo qui. Passai le cinque ore di scuola a pensare a ciò che avrei dovuto dirgli, cercando di essere il più dolce e convincente possibile (sempre se fosse possibile). Avevo timore di perdere ancora la calma e subire la solita "trasformazione" davanti a lui come l'ultima volta, ma dovevo correre il rischio, non per me, ma per Luke. -Che cos'hai?- mi chiese Michel mentre andavamo ai nostri armadietti. -Niente, ho solo paura che...per tuo fratello. Insomma, io gli voglio bene, ma lui per me è solo un amico, ma non voglio ferirlo, ecco!- le dissi balbettando e sussurrando. La ragazza sorrise debolmente, forse nel tentativo di consolarmi. -Ci vuole ben altro per far soffrire mio fratello- disse convinta, ma si notava che era preoccupata per quello che sarebbe potuto succedere e, soprattutto, per come suo fratello avrebbe preso la cosa. -Ehi stella- mi salutò Luke, tentando di darmi un bacio stampo, ma quando vidi Sambriel mi voltai di scatto e le sue candide, dolci labbra si posarono sulla mia guancia arrossita. Luke fece una faccia stranita, ovviamente non se lo aspettava, così gli sussurrai all'orecchio:-Te lo spiego dopo- poi lo baciai a mia volta sulla sua guancia pallida. -Sam devo parlarti- dissi decisa e con il sorriso (ovviamente un sorriso finto), lo presi per un braccio e lo trascinai lontano da tutti, dietro la scuola. -Chi ti ha detto che potevi parlarmi?- mi chiese acido quando mollai la presa. Iniziamo bene, sorrisi forzatamente e risposi:-Il fatto che non ti sei opposto quando ti ho trascinato via!- Lui alzò gli occhi al cielo, segno che sarebbe rimasto a sentire cosa gli dovevo dire. Feci un grande respiro, presi tutta la calma che avevo e cercai di parlare senza balbettare. -Ti voglio bene Sam e...- mi interruppe con un'occhiataccia, dicendo:-Mia sorella ti ha detto che mi piaci?- Quasi urlò dalla rabbia e io indietreggiai di qualche passo vedendo che i suoi occhi stavano diventando gialli e le sue mani stavano tremando per via dell'ira. -Sam io...- lui mi interruppe ancora ringhiando violentemente, sembrava un cane furioso alla quale avevi tolto la ciotola con il cibo. Tentai di calmarlo, ma lui si irritava ogni minuto di più, ormai ero attaccata al muro. Ad un certo punto lui sgranò gli occhi e io sentii il cuore smettere di battere. -Scappa e chiama Luke!- mi gridò voltandosi. Io eseguii, corsi più veloce che potevo cercando Luke e lo trovai poco distante, seduto con Michel e Bree (che non sapevo cosa ci facesse lì) sulle scale. -Luke!- chiamai con tutta la voce che avevo e lui alzò la testa preoccupato. -Sam...dietro la scuola...corri!- balbettai ansimando, mentre sentivo il cuore quasi saltare fuori dalla gabbia toracica. Lui sembrò capire al volo quello che stava succedendo e, mentre correva, mi gridò:-Non provare a seguirmi!- Correva veloce, troppo veloce, oserei dire che correva ad una velocità sovrannaturale, ma forse era solo un'illusione giocata dalla paura, mista all'ansia. -Ma che succede?- chiese preoccupata Michel, alzandosi in piedi e avvicinandosi a me. -Tuo fratello ha capito subito che mi hai detto la verità e ha iniziato ad arrabbiarsi, i suoi occhi erano diventati gialli e continuava a tremare e ringhiare- dissi quasi piangendo, mi stavo sentendo debole, non sapevo cosa mi stava succedendo, io non mi spavento così in fretta. Avvertii una fitta alla testa e mi accasciai a terra, tenendomi la testa tra le mani. Delle immagini percorsero la mia mente, Luke e Sambriel che si stavano picchiando. Sambriel era sempre più furioso, stava anche cambiando aspretto, graffiò Luke, ma non rimase il segno. Il biondo prese Sam per le spalle e iniziò a parlargli, cercando di sovrastare i ringhi dell'amico. Il dolore alla testa si intensificava sempre di più e io piangevo dal male, oltre che a gridare, mentre Bree e Michel tentavano di aiutarmi. Ad un centro punto il dolore scomparve del tutto, come se non fosse mai arrivato. Mi alzai barcollando un po', quando riaprii gli occhi che avevo tenuto chiusi vidi Luke e Sambriel che camminavano una di fianco all'altro, tranquilli. Sospirai sollevata, corsi ad abbracciarli. -Mi dispiace- si scusò Sambriel, gli sorrise e gli dissi:-Non importa- Restava solo una cosa da chiarire, ma non era il momento: perché gli occhi di Sambriel erano così gialli?

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