Capitolo 31

42 4 0
                                    


No, non era vero, no, non poteva, non doveva essere vero. Luke non poteva essere il Mago Non Reclamato Blu, era impossibile. 

-Jennifer...- disse Damon prendendomi per le spalle. -E adesso? Dobbiamo aspettare che rinasca la nuova Maga?- dissi io con le lacrime agli occhi. -No, è già nata quando Luke è diventato un Diurno. Adesso calmati però...- disse il vampiro. -Calmarmi? Mi dici come faccio a calmarmi? Ti rendi conto che ho ucciso il mio ragazzo e mi sono appena resa conto che lui era come me, un mago potente come me e come me era l'unica salvezza di questo mondo? Ti rendi conto che sto morendo dentro perchè ho dovuto uccidere il ragazzo che amavo e adesso ho sulle spalle non solo la sua morte, ma anche quella di tutti i vampiri che sono stati rapiti da Chimera? Come diavolo faccio a essere tranquilla?!?- urlai con le lacrime che scendevano copiose dai miei occhi. -Va tutto bene, Luke non è...- non feci finire a Damon la frase. Lo colpii con una sfera e scappai tra le lacrime. 

Inciampai una decina di volte prima di arrivare a un bosco. Mi accasciai contro un tronco e piansi, piansi per far uscire il mio dolore, la mia rabbia, la mia paura di non essere all'altezza di poter proteggere il mondo. Piansi perchè volevo mia madre accanto a me, volevo che Luke fosse con me e piansi fino a spezzarmi il cuore, fino a straziarmi l'anima, fino a quando il dolore non abbandonò il mio corpo, facendomi sprofondare nel sonno. 

-Non piangere bambina, sei al sicuro- disse una voce. Mi voltai. Una donna con gli occhi bianchi mi stava guardando. Mi somigliava, sembrava una versione di me da adulta, solo cieca, perchè quella donna era cieca. -Dove sono?- chiesi io guardandomi intorno. Ero in una specie di tempio greco. Sul pavimento c'erano quelle stelle con sette punte che nei film di fantasia erano usati per catturare i demoni. Tutto brillava di bianco, tranne una strana luce al centro del tempio che brillava di un intenso viola. -Sei nel Mondo Sospeso della tua mente- rispose la donna. Indossava una veste da sacerdotessa bianca. -E che cos'è?- chiesi ancora guardando la luce viola che pulsava. -Un mondo parallelo al tuo. E' qui che ha origine il tuo potere, bambina mia- disse la sacerdotessa. -Perchè continui a chiamarmi bambina mia?- Non riuscivo a fare a meno di chiedere spiegazioni, volevo capire, volevo sapere, dopotutto, quella era la mia mente, no? -Questa è una domanda a cui non posso risponderti. Ora come ora questa tua conoscenza deve rimanere nell'ignoranza.- disse la donna. -Perchè ci sei solo tu qui?- Intorno a noi la luce bianca si faceva sempre più tenue e quella viola sempre più forte. Sentivo il polso che pizzicava dove di solito c'era il tatuaggio del drago. -Anche questa risposta non può essere detta. Sappi che in questo mondo vi è un'altra persona, che per ora deve rimanere nell'ignoto. Sappi che questa persona ti ama più di sè stessa e se potesse venire da te, lo farebbe.- disse la sacerdotessa. Una persona che mi ama più di sè stessa? Ne conosceva una sola, ma ormai era morta e, per quanto stavano messe le cose, non credevo che Luke potesse essere resuscitato in un mondo parallelo. -Cos'è la luce viola?- chiesi fissando quel bagliore che aveva preso a pulsare con violenza. -Il tuo potere. Sta crescendo, cresce molto più in fretta di quanto mi aspettassi. Ora devi andare, Jey, va da tuo padre e dalla tua famiglia e non temere per il tuo futuro e non piangere per i morti. Non incolparti di vite bruciate, perchè la morte e la vita non possono essere controllate da nessuno.- disse la donna, poi sparì in una leggera luce bianca. -Aspetta!- urlai. Avevo ancora troppe domande da farle, non poteva sparire così. E poi, perchè mi ha chiamata Jey? 

_Jenny!- sentii una voce famigliare chiamarmi, delle mani calde e forti che mi stringevano le spalle. Avevo freddo, molto freddo e la testa mi faceva male. Aprii gli occhi e all'inizio vidi un paio di occhi azzurri contornati da capelli biondo. Poi l'immagine cambiò. Occhi neri mi fissavano con preoccupazione. -Sambriel?- chiesi confusa.Lui mi strinse a sè. -Se osi farmi prendere un altro colpo del genere, giuro che ti uccido!- disse lui. -Andiamo a casa- mi disse lui. Si trasformò sotto i miei occhi. Salii sulla sua schiena e mi strinsi a lui. Sam si mise a correre nel bosco. D'istinto allargai le braccia e accolsi l'abbraccio del vento. "Tieniti stretta, che vado veloce adesso" disse Sam. Avevo imparato l'incantesimo per poter comunicare con i lupi mannari. -Veloce? Vorrei vivere, grazie- Sam fece uno strano verso che doveva essere una risata. "Pensa che io ho perso una trentina d'anni quando Damon mi ha detto che eri scappata via e non sapeva dove fossi andata. Sappi che tuo padre è furioso e ti becchi una bella punizione!" mi disse ancora lui. Risi e mi strinsi ancora di più a lui. Il suo pelo mi faceva il solletico alle guance e il suo calore da lupo stava iniziando a scaldarmi. -Ma tu rimarrai con me e mi aiuterai, non è vero?- dissi io chiudendo gli occhi. "Io per te ci sarò sempre Jenny, sempre" mi rispose lui. Era bello sapere che c'era qualcuno al tuo fianco, anche nel momento del bisogno. -Non mi abbandonerai?- gli chiesi chiudendo gli occhi. "Abbandonarti?" mi chiese indignato "Mai!" continuò lui. -Perchè?- chiesi curiosa sorridendo. "Perchè ti amo e ti voglio proteggere, tu sei la mia piccola Jennifer" mi rispose lui. Una lacrima di commozione mi rigò il viso. Lui c'era e ci sarebbe sempre stato. -Me lo giuri?- dissi io "Te lo giuro" rispose lui. 


The DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora