Capitolo 12

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Il sole iniziava a scomparire, nascosto dai rami degli alberi. -Quanto manca?- chiesi io. Ero impaziente, volevo prendere il Bastone Spirituale e andarmene da quel monte, ero preoccupata per Sambriel, che aveva ancora quella ferita da arma da sparo, zoppicava e spesso inciampava, rischiando di cadere. Si appoggiava spesso ad un albero quando gli girava la testa, oppure c'era Luke che lo sorreggeva mentre camminava. -Ancora poco...- mi rispose Sambriel, sorridendomi. Avevo l'impressione che lui potesse leggermi nella mente. Quel ragazzo mi faceva una strana sensazione, mi faceva saltare i nervi quando non rispondeva alle mie domande, ma allo stesso tempo mi faceva sentire a mio agio, coccolata ed apprezzata, era molto strano...-Ecco la lapide con le incisioni!- gridò Michel, che era qualche metro davanti a noi. Corsi verso di lei, seguita da Luke, mentre Sambriel camminava lentamente. C'era una lapide grigia enorme che fuoriusciva dal terreno. -È enorme...- commentai, avvicinandomi al drago circoscritto che si trovava sul lato sinistro, in mezzo all'idra e al pegaso. -Attenta, non avvicinarti troppo, potresti finire bloccata nella lapide!- mi avvertì Luke, che era apparso dietro di me, mentre mi tratteneva per un braccio con delicatezza. Era troppo veloce quel ragazzo eaveva anche molta forza, perché non riuscivo a liberarmi dalla sua presa. -Sì, ma lasciami...- gli dissi, facendo qualche passo indietro. -Ma il Bastone Spirituale?- chiede Luke, guardandosi intorno. -Non è lontano, ancora qualche metro e...AAAAH!- gridò Sambriel, stringendosi il petto con entrambe le braccia, facendosi cadere sulle ginocchia a terra: la ferita si stava riaprendo. -Sambriel!- gridai correndogli incontro, stringendogli una mano, guardandolo quasi con le lacrime agli occhi: non facevo altro che darmi la colpa. -Sto...sto bene...- disse ansimando, mentre mi sorrideva, cercando di nascondere il dolore. -Si è fatto tardi, lo cerchiamo domani, ora è meglio riposarci.- disse Luke, aprendo lo zaino che aveva portato e tirando fuori un telo e dei pali di metallo nero. -Credo sia una buona idea...- dissi abbassando gli occhi verso il terreno sporco di sangue. Era solo colpa mia, solo mia, se non avessi avuto paura di usare i miei poteri contro i cacciatori, Sambriel non si sarebbe fatto male. Due braccia strinsero debolmente le mie spalle, distraendomi dai miei pensieri: era Sambriel. -Andiamo...- mi incoraggiò, alzandosi con fatica e lentamente, poi mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi. Inciampai e gli finii in braccio e avvertii una sensazione allo stomaco, come se mi stessero pugnalando. Mi girai per non fargli vedere che stavo arrossendo e notai Luke alle prese con la tenda, colpendosi da solo le mani anziché i pali che andavano interrati, mentre Michel cercava di capire quale fosse in verso guido per mettere la tenda. -Vi aiuto.- dissi con un sorriso, andando verso Michel. Dopo un quarto d'ora avevamo eretto una bellissima e solida tenda gialla. Entrammo nella tenda, sistemandoci nei nostri sacchi a pelo, il mio, stranamente colorato di viola (originale vero?), era posizionato vicino a quello rosso di Sambriel, a destra c'era il sacco a pelo azzurro di Luke. Il ragazzo dai capelli neri si sdraiò subito, chiudendo gli occhi, seguito a ruota da tutti noi. Dopo qualche ora di sonno mi svegliai, forse perché avevo molta confusione in testa o perché non ero abituata a dormire in un sacco a pelo steso su un terreno scomodo e duro. Mi voltai verso destra e vidi Luke che dormiva, con le mani appoggiate sulle spalle opposte, sdraiato sulla schiena: sembrava un faraone. Rimasi lì a guardarlo per un po', perché la sua posa era così buffa che faticai a non ridere. Sentii mugolare e mi voltai, notando che Sambriel si rigirava nel sacco a pelo con una smorfia di dolore dipinta in viso. Mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla fronte, mentre lui pronunciava il mio nome più volte, per poi svegliarsi di scatto. -Non riesci a dormire nemmeno tu?- mi chiese appena mi vide. Abbassai lo sguardo, dicendo:-È colpa mia...- Lui mi sorrise, rispondendo:-Vieni qui...- Si sdraiò e allargò un braccio, mi avvicinai lasciandomi stringere da lui, poi appoggiai la mia testa sulla sua spalla. -Non è colpa tua, i proiettili mi trovano particolarmente simpatico.- mi disse sorridendo. Mi strinsi a lui, cercando di non fargli male, chiusi gli occhi e, mentre Sambriel mi stringeva, mi addormentai.

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