Capitolo 21

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-e perché mi hai comprato una cosa del genere? Cioè una cosa così costosa?!
Per una come me -
-non riesco a comprende il motivo per cui ti sottovaluti così tanto-
Sentimmo bussare alla porta.
Sebastian uscì dalla finestra, mentre io cercavo di trattenere le lacrime e nascondere l'anello.
-signorina, con chi stavate parlando? -
La cameriera aprì la porta e mi fissò stando ferma sull'uscio.
-con nessuno. Stavo parlando con me stessa - scorsi nei suoi occhi un briciolo di compassione e si sedette al mio fianco.
-oggi è arrivato il conte White. Voleva farvi sposare con suo figlio. Siete davvero fortunata milady- cercai di non mostrare le mie vere emozioni e risposi con un piccolo sorriso.
-non sono fortunata, il conte vuole solo estendere i suoi affari- la cameriera mi prese per mano.
-signorina lei ama qualcuno vero? Nessuno direbbe di no a un giovane del genere, è il sogno proibito di ogni dama tranne di quella a cui hanno già rubato il cuore -
Non sapevo cosa risponderle. Rimasi per un istante in silenzio alla ricerca di parole giuste e non ambigue alla situazione.
-cerco solo qualcuno adatto a me. Il matrimonio non è una cosa da niente... Quando scegli una persona, quella dovrà stare al tuo fianco per sempre, non importa che tu stia male o stia bene, che tu stia passando un momento difficile o uno felice... Quella persona dovrà stare sempre dalla tua parte e dovrà appoggiarti nelle decisioni ma dovrà anche guidarti se stai andando nella strada sbagliata-
La cameriera rimase in silenzio, le parole che aveva detto lei precedentemente ora sembravano alquanto infantili.
-mi scusi signorina. Lei è davvero matura-
Guardai la cameriera, non vedevo più quei tratti freddi e severi come prima. Sembrava un'altra persona, era sognatrice, come lo ero io in passato.
-cara, anche per te arriverà la persona giusta- le feci un sorriso di conforto, lei ricambiò e si alzò.
-grazie Signorina- si diresse verso la porta.
-ah, puoi dirmi come ti chiami? - mi guardò sorpresa.
-perdonate la mia sbadataggine, mi chiamo Mary-
-perfetto Mary, puoi venire da me quando vuoi anche per una chiacchierata-
-grazie signorina- si congedò. Dopo poco rientrò Sebastian.
-che padroncina gentile, non come una certa persona - disse in tono divertito
-frecciatina a Ciel- sorrisi compiaciuta.
Presi l'anello che avevo nascosto sotto al cuscino e lo indossai. Guardai l'uomo che avevo di fronte. Mi alzai e poggiai il capo sul suo petto.
Percepii la sua reazione, era abbastanza sorpreso ma poi mi cinse con le sue forti braccia.
-grazie-
Non rispose, prese delicatamente il mio volto e congiunse le nostre labbra. Lo baciai come se fosse l'ultima notte in cui l'avrei visto. Era tutto così bello tanto da sembrare un sogno. Sentii la sua mano percorrere lentamente la mia schiena, mi strinsi sempre di più a lui.
Sentimmo di nuovo bussare, fece un espressione scocciata.
-a quanto pare stasera non ti lasciano in pace, più tardi verrò a trovarti- mi rubò un bacio e uscì.
Sentii bussare insistentemente.
-avanti-
Mary entrò accompagnata da mio padre.
-cosa sta succedendo? - li guardai sbalordita
-Mary puoi andare, T/n... Tieni- mi porse una lettera, vidi il sigillo dei White.
-ho un brutto presentimento- guardai il volto dell'uomo che mi aveva cresciuta, intravidi un barlore di tristezza nei suoi occhi.
Aprii la lettera e la lessi.
-quest'uomo... QUEST'UOMO HA UNA MALVAGITÀ ASSURDA - Guardai sbalordita mio padre.
-lo so, per questo te l'ho fatta leggere- prese la lettera e la mise nella tasca interna della giacca.
-cioè vuole davvero bloccare gli investimenti delle nostre aziende!? Così andremo in bancarotta! È grazie alla vostra cooperazione che entrambe le aziende vanno avanti- cercai di elaborare meglio i dati appena letti.
-hai letto la condizione? Se non vogliamo andare in bancarotta dovrai fidanzarti ufficialmente con il conte White- sentii dell'amarezza in quelle parole.
-cosa devo fare? - cercai di mantenere la mente fredda.
-E se facessi finta di morire, ma in realtà sono viva? Cambio nome, cognome e paese? In modo tale da vivere la mia vita in pace..? - lo guardai speranzosa
-ti troverebbe lo stesso, quell'uomo è senza scrupoli. Da ragazzo non era così-
-perché è cambiato? - domandai ingenuamente
-sai T/n, dopo aver affrontato certe situazioni ed essere stato a contatto con certe persone... È normale che si cambi. Il dolore cambia le persone, talvolta le può rendere più forti e altre volte le rende deboli o anche peggiori. È il modo di affrontare la vita. Sappi che dietro ogni comportamento c'è sempre una motivazione, tranne se si è completamente pazzi-
-o irragionevoli oppure immaturi. Ho compreso-
-bene allora cosa vuoi fare? -
-dammi del tempo per pensarci, domani mattina comunico cosa fare-
-fai la scelta più razionale che puoi, t/n-
-certo padre-
-ti lascio riflettere, buonanotte-
-buonanotte-
Chiuse la porta. Mi gettai a capofitto sul letto.
Quel brutto bastardo! Me la pagherà cara! Minacciare in questo modo per ottenere quello che voleva...tsk! Dannazione! Ora sono costretta a sposarmi con una persona che non amo... E cosa dirò a Sebastian!? Senti perdonami ma mi stanno costringendo a sposarmi(?). No. No. No. Assolutamente no. E se ne parlassi con lui? Quel demone mi potrebbe aiutare. Tanto in un modo o nell'altro comunque lo verrà a sapere. Forse è una brutta idea, potrebbe ucciderli e far cadere le colpe sulla lettera e quindi il primo sospettato sarebbe mio padre... E se denunciassi il conte? Inutile, il ruolo della donna vale poco e niente... DIAMINE! DIAMINE! DIAMINE!
Mi alzai e lanciai con violenza il cuscino per terra. Attirare l'attenzione lanciando altri oggetti era una brutta idea. In quel momento avevo istinti omicidi abbastanza forti. La rabbia contrastava le altre emozioni, togliendo pian pian la lucidità dai miei pensieri.
Se proprio Damien mi vorrà come sposa, io sarò prima di Sebastian! Non mi interessa che cosa dirà la gente!
Sentii la finestra spalancarsi, mi voltai e vidi il corvino.
-ora sei libera? - mi chiese gentilmente
-sono tutta tua. Fai di me quel che vuoi- lo baciai con estrema passione e iniziai a spogliarlo
-c'è qualcosa che non va- mi bloccò tenendomi per le mani.
-mi sta bene questa tua audacia, però questa non è la T/n che conosco, cos'è successo? - abbassai lo sguardo, baciarlo mi aveva calmata. Ora il problema era trovare le parole.
-Damien... Il conte White ha minacciato mio padre, sono costretta a sposarlo- cercai di trattenere le lacrime, sentii la sua stretta rallentare.
-capisco-
-uccidilo- dissi con voce flebile










AUTRICE
PERDONATEMI SE NON PUBBLICO DA MESI, MA LA SCUOLA MI STAVA UCCIDENDO E HO AVUTO UN LUTTO IN FAMIGLIA. SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA!

Un demone da compagnia (Sebastian x Reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora