Capitolo 16

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-non è un sogno. Sono reale e sarò al tuo fianco per tutta la vita...farò quel che posso-
Appoggiai il capo contro il suo petto.
-sono felice e stanca allo stesso tempo-
Dissi chiudendo gli occhi. Ad un tratto la carrozza sbandò. Mi aggrappai alla pelle del sedile. Qualcuno staccò il tettuccio. Vidi una folta chioma rossa come il cappotto che indossava.
-Ti ho trovato, Sebas-chan~- disse l'individuo sorridendo.
Passai lo sguardo da quella figura a Sebastian.
-cosa ci fai qui? - intimò il corvino
-oddio quel tono freddo... Quanto è sexy!!! Comunque, sono qui per quella signorinella! - puntò il dito contro di me.
Sebastian bloccò il braccio della figura che emise un gemito tutt'altro che di dolore.
Intravedo un po' di masochismo o sbaglio? Pensai sentendo i gemiti della figura.
-cosa vuoi da T/n, Grell!? -
-sono informazioni top secret, Se-bas- chan~- il rosso puntò la motosega contro il corvino, quest'ultimo mi prese e con un salto ci ritrovammo fuori dalla carrozza.
Grell si fiondò su di me, Sebastian bloccò la motosega con le mani. Corsi via. Sentii un gemito di dolore, voltai il capo e vidi una scena abbastanza raccapricciante. Il rosso aveva colpito il mio corvino.

* Scusate ma non trovavo foto miglioriCredit: pinterest

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Rimasi li impalata, ero scioccata. Trattenni le lacrime , strinsi i pugni e continuai a correre. Ad un tratto vidi un uomo bloccarmi la strada.
-signorinella dove corre tutta sola? Londra non è un posto sicuro come credi- guardai l'uomo spazientita. Anche lui come il rosso aveva gli occhi verdi e degli occhiali. Vidi che con le mani reggeva il manico di un tosaerba e rimasi sempre più spaesata e irritata.
- non ho tempo per scherzare. Mi lasci passare- lui scosse il capo.
- non mi meraviglio che tu sia imparentata con Will, siete troppo seri- lo guardai confusa.
- ecco dov'eravate. Sbrighiamoci non voglio fare di nuovo gli straordinari per degli idioti come voi- sentii una voce fredda provenire dalle mie spalle, sobbalzai. Mi voltai e vidi un uomo dai capelli neri e dallo sguardo gelido.
-dov'è Grell Sutcliff? - chiese sistemandosi gli occhiali
-starà ancora combattendo con Sebastian... -
Approfittai del momento e corsi via, Lasciando i due uomini a parlare. Ad un tratto vidi di nuovo Grell.
-piccolina, stai cercando di fuggire? Sai non è un buon comportamento-
-dov'è Sebastian!? - cercai di mantenere la calma, ma il tono della mia voce dimostrava tutt'altro.
-bassy è scappato vi- vidi Sebastian piombare su Grell colpendolo violentemente.
- my lady avete sentito la mia mancanza? - disse il corvino con un sorrisetto soddisfatto sul volto.
-Sebastian perché questi uomini mi cercano? Sai qualcosa?-
-so quello che sapete voi- disse calpestando per un'ultima volta Grell.
-tsk. Grell Sutcliff, hai finito di giocare? - sentii la voce gelida dell'uomo di prima. Indietreggiai verso Sebastian.
-William! Ronald! Aiutatemi! -
-no. T/n Hansford, devi venire con me-
-perché mai?! Non so nemmeno chi siete- strinsi la mano di Sebastian.
-preferisci davvero stare con un demone pluricentenario omicida? - chiese Ronald
-si- risposi senza esitazione
Ormai vi era il buio totale, c'era solo un po' di luce proveniente dalla lanterna della carrozza. A quanto pare il cocchiere se n'era andato a gambe levate.
-Sbrighiamoci. Grell, Ronald, occupatevi di quel sporco demone-
-certo. Sebas-chan~ fammi vedere come ti sta bene il rosso! Death! - Grell piombò sul corvino. Ad un tratto William mi prese in braccio.
-eeeehhhhh, fammi scendere- cercai di ribellarmi ma fu tutto inutile.
-ti devo parlare. E non voglio essere interrotto da nessuno. Dopo ti lascerò libera- il suo tono freddo non ispirava di certo fiducia. Iniziò a correre e saltare su per i tetti.
-va bene. Facciamo presto- in poco tempo ci ritrovammo in un edificio enorme.
Guardai la struttura, era molto più moderna degli altri edifici.
William accese la luce di un enorme stanza. Vi era presente un letto, un tavolo con quattro sedie e un armadio.
Indicò di sedermi vicino al tavolo.
-T/n, cosa sai al riguardo di tua madre?-
Chiese l'uomo.
-so che ha divorziato da mio padre- lo guardai confusa.
-non ha mai divorziato. È stata giustiziata. I tuoi genitori si amavano molto-
- e tu come fai a saperlo??? -
-sono tuo zio-
-è uno scherzo? -
-no-
-ah-
Rimanemmo in silenzio per un breve momento.
-mia mamma è stata giustiziata... Quindi è morta? O è in prigione? -
-morta-
-perché è stata giustiziata? -
-perché lei era uno shinigami e tuo padre un comune mortale-
-quindi io sarei metà shinigami? -
-si-
- e perché me lo stai dicendo solo ora? -
- stavo aspettando il momento giusto, all'età giusta-
-ah. Quindi ora che mi hai detto ciò, cosa dovrei fare? Prendere il suo posto? E poi perché mio padre non mi ha detto nulla? -
-T/n, tuo padre ha rispettato un patto, non dargli colpe futili. Comunque, dovresti stare un po' di tempo con noi. Vogliamo capire se hai ereditato dei geni recessivi o dominanti da tua madre-
-almeno puoi avvisare Sebastian e Ciel?-
-posso farteli incontrare per un'ultima volta. Ti riporto alla villa di Ciel Phantomhive, prepara le valige, domattina verrò a prenderti-
-è una cosa momentanea, vero? Non resterò con voi per tutta la mia vita, vero?! - lo guardai malissimo.
-certo, è momentaneo. Comunque noi shinigami avremo un occhio di riguardo per te. Questo che ti ho riferito è segreto,mi raccomando non farne parola con nessuno-
Annuii col capo cercando di rielaborare tutte le informazioni.
Vidi Will alzarsi e lo seguii, come previsto mi prese in braccio e in poco tempo giungemmo alla villa.
-domattina alle 8, fatti trovare pronta-
Feci un cenno con il capo e bussai all'enorme portone.
Mey Rin aprì la porta.
-T/n! - la cameriera esclamò così tanto il mio nome che il suono echeggiò per tutta la villa.
-Mey, calma-
-t/n mi hai fatta preoccupare! Abbiamo visto che Sebastian è tornato senza di te... E.. - non riuscì a terminare la frase a causa del pianto.
-cos'è tutto questo baccano?- vidi il maggiordomo scendere le scale.
Gli feci un cenno con la mano.
-Mey va a preparare un bagno caldo alla signorina, qui me ne occupo io-
-yes, sir- la cameriera corse via.
-qui me ne occupo io, eh? - ghignai.
Venne verso di me con passo deciso.
Si avvicinò al mio orecchio.
-mi devi delle spiegazioni- disse sottovoce.
-certo- sussurrai. Lo presi per il colletto della camicia e










Autrice
Sorry per gli errori. Spero che il capitolo vi piaccia.

Un demone da compagnia (Sebastian x Reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora