Capitolo 18

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La mattina seguente, mi alzai presto, seguii la mia solita routine mattutina. Ad un tratto sentii bussare alla porta.
-avanti! - dissi ad alta voce, mentre mi sistemavo i capelli.
- buongiorno my lady, dormito bene? - lo guardai perplessa
- si, perché? - scrutai il suo viso cercando un qualche indizio nelle sue espressioni, ma in quel momento era neutrale. Si avvicinò con passo felpato.
-non ti ricordi niente? Abbiamo una questione in sospeso- mi voltai di scatto.
-non mi ricord... Ah, Mi sono addormentata mentre mi stavi baciando- arrossii di colpo. Lo vidi ridere.
-non è colpa mia, è colpa del mio sistema nervoso-
-eri troppo rilassata, eh? - rimasi immobile, il corvino aveva ragione.
-si, ma più che altro ero stanca per la lunga giornata- guardai il mio riflesso, avevo un'aria abbastanza stanca. Infatti Ero stanca dei continui cambiamenti.
-quindi abbiamo un qualcosa in sospeso eh... Vabbè ti rifarai fra un mese o due. Mi raccomando non tradirmi- dissi scherzando. Guardai l'orologio.
-fra un'ora devo andarmene- guardai il corvino mentre mi porgeva una brioche.
La mangiai pensando a cosa avessero in mente gli shinigami.
-tranquilla, ti verrò a trovare- disse Sebastian mentre mi porgeva una tazzina di tè.
-ma gli shinigami non odiano i demoni? - lo osservai perplessa.
-si. Forse ho capito perché ti vogliono- spalancai gli occhi
-Come?! Ho detto qualcosa mentre dormivo!?!? - strinsi i pugni attendendo la sua risposta
-oya oya. Quanto sei agitata- si avvicinò ghignando e accarezzò delicatamente il mio viso.
- dici, non tenermi sulle spine- mi godei la carezza anche se ero assalita da un'ansia sovrumana.
-mh non ti dirò nulla- si allontanò.
Lo bloccai per il polso.
-sei davvero un demone- lo lasciai e mi diressi verso la porta, di certo implorarlo sarebbe stato inutile.
Aprii la porta e mi diressi in giardino. Lui non disse niente, seguiva solo la mia figura con lo sguardo.
Mi avvicinai al roseto bianco, ricordai la sera in cui io e lui ci baciammo. Sorrisi come un ebete. Era difficile odiarlo, era difficile ignorarlo, era difficile non pensare a lui. Camminai con passo veloce per tutta la villa. Lo trovai in cucina mentre farciva con la panna un dolce. Mi avvicinai, presi il suo volto fra le mani e lo baciai.
-ti amo. Non dimenticarlo mai.- ad un tratto sentimmo un tonfo, ci dirigemmo verso l'esterno e vedemmo i due shinigami.
Grell appena vide Sebastian iniziò a muovere il bacino e a strusciarsi. Will lo guardò disgustato, dopodiché si avvicinò a me e mi prese in braccio.
-se le farete del male vi ripagherò con la stessa moneta- intimò il corvino.
-non potrei mai farle del male- rispose William.
-Ahhh~ questo lato vendicativo di Sebas-chan~~ quanto mi eccita! -
-Sutcliffe dobbiamo andare, vai a prendere le valigie. T/n stringiti forte, va bene? -
Annuii col capo.
-Will dopo vorrei farti delle domande - scrutail il suo volto titubante
-va bene- rispose secco. Grell prese le valigie e partimmo. Arrivammo all'enorme edificio, ci dirigemmo nella stanza della sera precedente.
-cosa devi chiedermi? - incalzò lo Shinigami.
-uno shinigami è una persona che si è suicidata. Allora la parentela non c'entra nulla, perché non è un qualcosa di ereditario. Giusto? -
-non del tutto. Il tuo ragionamento non è errato ma ci sono rari casi in cui si possono risvegliare dei poteri- scrutai il suo volto. Ero sempre più confusa.
-va bene. Sappi che sarò di peso- mi diressi verso il centro della stanza.
Mi voltai e vidi lo Shinigami sorridere.
-non è che nella panna di Sebastian c'era dell'oppio? - lo fissai incredula. Lui tornò serio.
-farai delle prove specifiche con Sutcliffe e Knox. Buona giornata, T/n- il suo tono gelido mi provocò dei brividi di terrore sulla pelle. Mi sedetti sul letto e inevitabilmente iniziai a guardare un punto fisso nel vuoto, facendomi domande sul senso della vita. Ad un tratto sentii bussare e vidi una folta chioma rossa dirigersi verso di me.
-T/n, oggi inizia il nostro allenamento. Death! - guardai lo Shinigami.
-ok. Che dobbiamo fare? -  continuai a fissare il soffitto bianco.
-devi decidere se una persona deve morire o meno- lo guardai sbalordita.
-ottimo! Andiamo- mi alzai di scatto.
-come hai cambiato idea facilmente (?) - disse Grell.
Ok, forse quel demone ha cambiato il mio modo di pensare o semplicemente ha fatto uscire la parte più sadica di me-pensai
-Grell, ma per caso è molto lontano? - chiesi perplessa.
-Tranquilla, ti porterò io! - mi voltai e vidi Ronald.
-basta che non mi fai salire su quello- indicai il tosaerba
-non potrei mai. Ti prenderò in braccio - feci spallucce.
Beh, e anche oggi si sale sullo shinigami express- ridacchiai fra me e me.
Lo Shinigami mi prese in braccio e giungemmo nelle strade affollate di Londra.
Vidi una capigliatura familiare.
-Jasmine Coleman, è lei che devi giudicare. Verrà investita da una carrozza- spiegò Grell.
Rimasi impietrita, dovevo giudicare se lasciarla vivere o meno. Ma come mi aveva spiegato Ronald, devo lasciar vivere solo chi fa bene alla società.
-deve morire - dissi freddamente.
-non hai tentennato nemmeno un minuto- sentii la voce di Will.
-non è utile alla società. È cinico da dire, ma è la regola. Non posso essere egoista, anche se lei è una madre per me- cercai di trattenere le lacrime, non volevo farmi vedere in quello stato soprattutto da loro.
-vieni- Sentii la mano di Will accarezzarmi lievemente la schiena.
-Perché lei, si? E io, no? Non è valido!  Quella ragazza ha sempre gli uomini più belli! È ingiusto! - sentii lo Shinigami rosso sclerare, e non riuscii a trattenermi dal ridere.
-la vita ci mette davanti ostacoli difficili da superare. Superarli sarà doloroso e forse alcune volte ti pentirai delle scelte che hai fatto... Ma l'importante è che non devi mollare mai. Anche se fa male, devi continuare a lottare, a vivere. Non fuggire nella morte. Vivi al meglio la tua vita e fai le scelte che ritieni migliori- mi focalizzai sulle parole di Will.
-hai ragione. Però scappare sembra la decisione più facile da prendere. Come hai detto, alcune scelte fanno male. Ecco io ho scelto che quella donna deve morire, perché ho seguito le regole ma di certo non ho seguito il mio cuore-
Dissi rammaricata.
-è cattivo da dire, però hai fatto la cosa giusta. Ci sono casi in cui devi essere fredda. Devi cambiare il tuo modo di pensare. Inoltre mi devi ancora spiegare perché ti piace quello schifo di demone-
-ok, hai fatto un immenso giro di parole per finire a parlare di Sebastian-

Autrice
Sorry per gli errori e per l'attesa.
Perdonatemi ma ultimamente non ho nemmeno il tempo di respirare.

Un demone da compagnia (Sebastian x Reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora