Capitolo 27

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T/n, Ti amo- continuò a piangere.
-Damien... Ho un piano -
Vidi una luce brillare nei suoi occhi.
- parla- mi incalzò lui
-tuo padre è sempre in contatto con quell'uomo. Basta seguirlo, capire dove vive o dove fa altre aste e radere tutto al suolo. Un'altra alternativa è che tu faccia da esca... Così quando lui cercherà di farti qualcosa... Tac! Lo prendiamo sul fatto!-
-proviamo con il primo piano. Se non va, siamo costretti con il secondo- sentii il suo tono di voce divenire sempre più rassegnato.
-va bene. Proviamo già da stasera? -
-si. Quell'uomo viene sempre nello stesso orario. Le 3 e mezza di notte-
-ci servirà una carrozza e soprattutto un cocchiere fedele- pensai a Sebastian. Di sicuro ci avrebbe dato una mano.
-si. Comunque mi dispiace -
-per Cosa? - guardai Damien stupefatta.
-per il disagio... Il vomito.... Dovevamo trascorrere del tempo insieme e invece ho finito solo per farti preoccupare -
-tranquillo. Tutti abbiamo dei traumi e tutti reagiamo di conseguenza. È normale. Siamo umani dopotutto. Abbiamo emozioni e viviamo vincolati ad esse- abbozzai un sorriso per scacciare quella nuvola di disagio.
-grazie, T/n- mi strinse a sé e mi accarezzò delicatamente il capo. Sentire le sue dita leggere e sottili toccare gentilmente i miei capelli, provocò un brivido lungo la mia schiena. Per un attimo ricordai tutto quello che mi era successo nell'ultimo periodo. Mi rattristai.
- hey, tutto bene? - la voce gentile di Damien mi svegliò da quei ricordi.
-si, tutto bene- risposi.
-sai che non ti credo, vero? La tua faccia è sempre la stessa, ma i tuoi occhi sono diventati morti... -
-certo che noti ogni minimo dettaglio -
-è normale. Sei la persona a cui tengo di più nella vita. L'unica che mi accetta per come sono-
-certo e lo farò sempre. Vuoi sapere a cosa stavo pensando? -
-si-
-che noi esseri umani pur di provare quell'attimo di felicità, di salvezza... Ci leghiamo affettivamente a chiunque anche se quella persona ci fa male, ci ferisce ogni volta... È come arrampicarsi sugli specchi. Quando si arriva in cima si è feriti, pieni di schegge, di dolore...ma dopo un po' non si prova più nulla. Quel dolore è sempre lo stesso, tanto che alla fine diventa una vera e propria parte di te e inizi a conviverci inconsapevolmente. Però non è un male, certo ti raffreddi con tutti... anche con chi non se lo merita, ma alla fine è un bene. Perché se un giorno sarai costretto ad abbandonarli o saranno loro ad abbandonarti, tu già sei pronto- appena conclusi l'ultima frase Damien mi baciò.
-sciocca. Sei una sciocca. Non so cosa ti sia successo negli ultimi anni che non ci siamo visti... Ma mi fa male sentirti parlare così- vidi di nuovo i suoi occhi divenire lucidi.
-perdonami, non volevo ferirti- gli accarezzai quei bellissimi ricci biondi.
Chissà se lui mi abbandonerà mai... È pur sempre un demone per un attimo pensai a Sebastian, alla nostra strana relazione ed a come potrebbe concludersi. Ripensai anche all'anello che mi aveva regalato e soprattutto al fatto che ero stata costretta a toglierlo per non destare sospetti.
Sentimmo bussare alla porta.
-signorino, vostro padre la sta attendendo in sala. È gradita anche la presenza di lady T/n- udimmo la voce ovattata della cameriera. Aveva preferito restare fuori piuttosto che aspettare l'ordine di entrare all'interno della camera.
-va bene- rispose Damien. Dopodiché mi volse uno sguardo preoccupato.
Lo abbracciai per dargli Forza e coraggio. Successivamente andammo in quella che era la sala della villa. In realtà non era una vera e propria sala, era più un luogo di accoglienza per gli ospiti. Non era estremamente grande e lussuosa ma piuttosto piccola e accogliente. Era Adornata da una tappezzeria bordeaux, da un  lampadario, un divano grande e due poltrone con la stessa fantasia. Il padre di Damien era seduto su una di quelle, aveva le dita incrociate stava ridendo alle battute del suo ospite. L'altro uomo era seduto sul divano. Aveva i capelli brizzolati, degli occhi di un blu profondo, delle rughe di espressione e la barba curata che gli incorniciava il viso. Il suo maggiordomo era dietro le sue spalle.
-Damien ti presento il visconte Evans-
-Piacere Damien e lei è lady T/n -
-piacere- dissi cercando di evitare gli occhi di quell'uomo
-il piacere è tutto mio- rispose il visconte.
-su sedetevi- ci incalzò il conte White.
Damien si sedette vicino al visconte e io sulla poltrona accanto.
-sai Damien, ho un figlio della tua età. Te lo devo presentare, sareste di sicuro ottimi amici- l'uomo sorrise
-va benissimo - rispose il biondo
-io e il visconte Evans ci conosciamo da bambini - replicò il conte White
-purtroppo sono sempre occupato-
-beh mi sembra logico, hai almeno tre aziende ahahaha-
-quanto sei esagerato! Una di quelle è solo un po' di business e di divertimento-
-ti occupi più di quella che di tua moglie lo sai? -
I due uomini scoppiarono in una fragorosa risata. Io guardai Damien e feci spallucce.
-allora Damien vuoi presentare per bene Lady T/n? -
Damien rimase un paio di secondi in silenzio, cercava di pesare le parole.
Ruppi quel silenzio imbarazzante.
-Perdonatemi, prima sono stata scortese. Non mi sono presentata per bene. Sono T/n Hansford, la figlia del conte Hansford -
-e cosa ci fate qui? - vidi un sorriso subdolo comparire sulle sue labbra.
-è la mia fidanzata- rispose Damien con un tono possessivo
-che peccato... Vi avrei potuto presentare qualcuno con una dote maggiore, conte - il suo tono era calmo e pacato mentre le sue parole erano pugnali. Osservai il maggiordomo, sembrava abbastanza divertito anche se cercava di non darlo a vedere. Aveva un qualcosa di familiare...
-sto bene così. È la dama che amo, nessuna dote potrà mai rimpiazzare il suo valore. In ogni caso, vi ringrazio per il consiglio-
Vidi balzare un guizzo di divertimento negli occhi del visconte.
-voi la amate, ma siete sicuro che lei ricambi? - i suoi occhi si incrociarono con i miei.
-certo che lo amo, se fosse il contrario ora non sarei qui- abbozzai un sorriso mantenendo sempre quel contatto visivo e ignorando l'etichetta e quant'altro. Mi stava stuzzicando e io dovevo metterlo a tacere.
-bene, potete andare. Io e il visconte Evans dobbiamo parlare di affari- si intromise il conte White.
Ci congedammo. Passai di fianco al maggiordomo. Ero sicura, aveva un qualcosa di familiare.
-T/n? - mi voltai.
-Scusa Damien, ero distratta-
-tranquilla. Andiamo- mi prese per mano. Ci dirigemmo nella mia stanza. Era il luogo più vicino alla biblioteca e si poteva sentire tutto.
-Non mi fido di quell'uomo - disse il biondo.
-sentiamo cosa dice- risposi pensierosa
-non hai visto come ti ha mancato di rispetto!? Che fastidio! Volevo dargli un pugno in faccia- lo vidi sbraitare camminando avanti e dietro per la camera.
-calmo,calmo. Già siamo in una situazione strana manca solo che venga sporcato anche il tuo nome. In ogni caso ti ringrazio per avermi difesa- lo abbracciai. Accarezzai quei ricci biondi.
Mi dispiace mentirti. Certo, sono affezionata a te... Ma non ti amo. Amo un altro, che potrebbe sparire da un momento all'altro. Sono anch'io subdola, mi sto vincolando a te...ti sto usando. Ma penso che anche tu l'abbia capito...la coscienza mi sta uccidendo, so di star sbagliando ma non posso farci niente. So di star facendo male a chi non se lo merita, a chi mi dimostra sempre gentilezza...
-T/n, perché stai piangendo? - sentii della preoccupazione nella sua dolce voce
-tranquillo, non è niente. Piuttosto quei due sono troppo silenziosi-
Sentimmo bussare alla porta.
-avanti - dissi
-sono venuto ad avvisarvi che il pranzo è pronto- vidi il maggiordomo del visconte
-va bene, andiamo T/n- rispose Damien. Percorremmo il lungo corridoio e giungemmo nella sala da pranzo.
-il conte e il visconte? - chiese Damien confuso
-vi raggiungeranno più tardi- rispose il maggiordomo.
-perdonami un attimo, vado ad incipriarmi il naso- percorsi il lungo corridoio. Stavo chiaramente mentendo, volevo origliare la conversazione fra quei due.
Raggiunsi la porta della biblioteca, era chiusa ma si sentiva qualcosa.
-vai piano-
-mh smettila, prima me l'hai chiesto tu mhh-
Mi voltai con il viso infiamme e mi ritrovai il maggiordomo del visconte avanti
-cosa sta combinando qui? -


Autrice
Sorry per gli errori. Spero che il capitolo vi piaccia.

Ps: Buon anno nuovo!

Un demone da compagnia (Sebastian x Reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora