Capitolo 33

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-a quanto pare qualcuno si è dimenticato di me- capii all'istante quella frase ma non reagii in tempo per quanto me lo ritrovai addosso.
Mi baciò e nel mentre mi accarezzò il viso. Lo fermai.
-calmo, non è il luogo adatto. Damien potrebbe arrivare da un momento all'altro. In ogni caso, abbiamo fatto un grosso errore. Quando abbiamo ucciso il visconte dovevamo far ricadere le colpe sull'amante- incrociai le braccia.
-in realtà, il conte è sotto accusa.  Quando Scotland Yard è andata a indagare, ci hanno convocati lì e mentre nessuno vedeva, ho messo nelle mani del visconte una finta lettera minatoria-
-quindi è già sotto accusa... Il problema è se vuole anticipare il matrimonio-
Cercai di trovare una soluzione.
-nel caso ti porterò via con me e farò sparire le tue tracce - finì il discorso con un sorriso e riprese Kuro in braccio. Notai come accarezzava quella gattina.
-quanto vorrei essere lei... - dissi a bassa voce fra me e me.
-con te potrei far altro e anche di meglio- mi fece un occhiolino.
-purtroppo non si può - dissi con nonchalance cercando di alzarmi.
-mai dire mai- lasciò kuro e mi abbracciò. Rimasi fra quelle braccia rassicuranti per qualche minuto.
-quand'è che inizieremo questa nuova missione? -
Ho bisogno di passare un po' di tempo con lui. L'ho trascurato... Pensai attendendo la risposta.
-domani. Penso che finiremo presto-
Annuii col capo e rientrammo.
-beh, io devo andare. Ci vediamo domani my lady- mi diede un bacio sulla fronte e andò via. Ritornai nel salotto della villa.
-T/n! Prenditi sto gatto! - 
-Ah, GIUSTO. DAMMI LA MIA BAMBINA- Tolsi la  gattina dal volto di Grell.
-la smetti di chiamarla "bambina"? Qualcuno potrebbe fraintendere! - mi voltai e vidi Damien furibondo.
-ma è la mia piccola. Le devo tanto e ti ricordo che è grazie a lei, se sei giunto a me. Comunque, domani parto. Devo fare una visita a una parente-
Brava T/n, inventa scuse poco credibili.
-una parente. E giustamente quell'uomo è venuto qui per riferirlo. Che strane coincidenze. T/n...- calò il silenzio, notai che abbassò lo sguardo e strinse i pugni. Vidi le sue grandi spalle, ricoperte da quel mare di ricci, andarsene.
-penso che sia geloso- sbottò Grell. Annuii con il capo.
-si è contenuto- dissi a bassa voce.
-beh stai facendo il gioco sporco-
-certo che aiuti, eh? -
-sto solo dicendo come stanno i fatti. Bene, io ho del lavoro da sbrigare. Ci sarà una strage! Ciao ragazzina! -
Dopo che anche Grell se n'era andata, rimasi sola con Kuro. Guardai la gattina e pensai che alla fine era lei che mi aveva fatto avvicinare a quei due.
-piccoletta, tu sei la mia fortuna e sfortuna-
Presi quella piccola palla di pelo nero e andai in camera mia.
Preparai una valigia leggera, composta solo da qualche cambio.
Ad un tratto sentii sbattere la porta della camera accanto. Ricordai che c'era Damien.
Sarà ancora arrabbiato. Chissà se ci ha visti...
Guardai la gatta che stava sbattendo le zampe contro il vetro della finestra. Mi alzai e vidi una carrozza.
-l'avrà chiamata Damien? -
Mi riecheggiarono le parole del rosso nella mente. "ci sarà una strage".  L'ansia divampò nel mio corpo. Chiusi gli occhi e mi venne in mente un ricordo lontano. Noi due sdraiati sul prato, dopo che avevamo passato l'intero pomeriggio a giocare. Damien prese un fiore, ne creò un anello e disse : "da grande ti sposerò". Ricordai quel sorriso dolce e cordiale. Non ero riuscita a proteggerlo, anzi lo stavo ferendo. Ritornai al presente e
sperai con tutta me stessa che il biondo era ancora nella sua stanza. Mi fiondai alla porta e senza bussare, entrai nella camera.
-Damien! - urlai.
-T/n, bussa almeno.. - lo vidi sdraiato sul letto. Sospirai e ringraziai Dio e tutti i santi.
-Damien, oggi resta con me- esclamai.
Non so il perché ma ho un brutto presentimento... Devo stare in guardia.
-T/n...se mi dici cose del genere, potrei impazzire - vidi il biondo coprirsi il volto con il libro che stava leggendo.
-non fare il finto santarellino- sorrisi.
Ad un tratto sentimmo bussare alla porta, che venne aperta dalla figura del maggiordomo.
-signorino, lord White la sta cercando- annunciò l'uomo per poi inchinarsi e andarsene.
-T/n, aspettami un secondo. Faccio in fretta -. Il biondo mi diede un bacio sulla fronte e scappò via. Dato che non avevo nulla da fare, iniziai a curiosare nella stanza e notai sulla scrivania delle scartoffie e un foglio messo da parte. Era piegato e nascosto. La mia curiosità mi spinse a leggerlo.
-"Quanto vorrei sentire il tuo dolce tocco sulla mia pelle. Vedere quel tuo sorriso affettuoso mentre mi accarezzi i capelli. Sentire le tue labbra morbide sulle mie, mentre si congiungono come se si stessero aspettando da sempre. Quanto mi mancano quelle tue parole di conforto mentre mi sentivo a pezzi ed ancora oggi le rievoco perché provo quella stessa sensazione di vuoto, ma stavolta per colpa tua. Mi manchi davvero troppo. Ti ho qui ma è come se non ti avessi. Ti sento distante, fredda. Vedo che ti  sforzi di sorridere e  vorrei tanto toglierti quel fardello da dosso. Cerchi di attirare la mia attenzione perché mi vedi in un altro mondo ma in realtà sto contemplando la tua figura e quello che provo nei tuoi confronti. Vorrei proteggerti ma non sono in grado di farlo perché non sei mia. Non sei mai stata mia. Hai solo acconsentito ad un mio capriccio ed io stavo impazzendo. Vorrei tanto proteggere quel bellissimo sorriso che ti incornicia il volto. Ma sono consapevole che non ne sono in grado. So che stai soffrendo ma sono impotente. Non vuoi raccontarmi niente, preferisci nascondere tutto e questo mi fa male, perché penso che tu  abbia perso la  fiducia in me. Mi dispiace se mi sono allontanato da te, ma avevo paura. Paura di sbagliare, paura di ferire, paura di vivere. Anche ora non so cosa io provi veramente. Mi sento così confuso. Quando non dormo la notte... ti penso. Penso a come migliorare la situazione e il nostro rapporto. Penso a tante cose. Ho passato giorni malinconici a tormentarmi perché non avevo il coraggio di vederti. Avevo paura che tu mi odiassi e ringrazio Dio che non è così. Parlo spesso di te ad altri,  non sai quanto tu sia importante nella mia vita. Spesso provo quell'impulso di baciarti, di sentirmi vivo, di provare quell'amara dolcezza sapendo che in realtà non provi niente per me... Sapendo che nel tuo cuore c'è un altro che ti ha fatto del male ma che ti ha marchiato l'anima. So che non vuoi sentirti sola, me ne sono reso conto. Quanto vorrei stringerti fra le mie braccia e sussurrarti: "tranquilla, ci sono io a proteggerti ma tu non abbandonarmi". Invece sto lì impalato a fissarti in silenzio con il coraggio che vacilla e l'ansia che mi divora. Temo di perderti, temo di non usare le parole giuste"-
Rimasi in silenzio. Quelle parole erano tanto delicate quanto struggenti. Volevo piangere ma non ci riuscivo. Ripiegai di nuovo il foglio e lo rimisi al posto suo. Gli ho provocato davvero tanto dolore. Forse dovrei solo sparire dalla sua vita. Non faccio altro che fargli del male, ma non voglio abbandonarlo. Devo parlargli.
Il problema è uno: se lui è confuso, io sono messa peggio. Non so letteralmente cosa fare. Anche se gli parlassi e gli dicessi di "amarlo" (?), non sono sicura veramente che quel sentimento sia amore e poi io voglio Sebastian. DANNAZIONE COSA DEVO FARE?? Sono spregevole e l'unica cosa che so fare è autocommiserarmi... Che donna sono? Posso davvero definirmi tale? Ho ancora una dignità? No. Non ho più niente e più andrò avanti e più perderò tutto. Non voglio ferirlo, vorrei gridargli cento volte scusa.
-T/N! - mi voltai impaurita. Damien era tornato e non l'avevo minimamente notato.
-T/n, stai bene? Sei pallida - la voce dolce del giovane rieccheggiava nella stanza. Mi sentivo come se stessi affogando, mi mancava l'aria. Iniziai a respirare affannatamente.
-sto bene. Vado a prendere un po' di aria fresca- corsi via dalla stanza.
Andai in giardino e pian piano riuscii a calmarmi.
Provo e non provo qualcosa allo stesso tempo per Damien. Sono così incoerente con me stessa...






Autrice.
Chiedo venia per avervi fatto aspettare troppo. Spero che il capitolo vi piaccia :")

Un demone da compagnia (Sebastian x Reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora