Capitolo 5

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...

Giunsi in salotto. Mi sedetti davanti alla scacchiera. Dopo 5 minuti vidi entrare il conte. Si sedette, mi guardò con sguardo austero e mosse le prime pedine.
-Ciel, che hai? Sei silenzioso - chiesi vedendo la sua espressione pensierosa
-stavo pensando al ballo. Conoscevi qualcuno? -
-no. Odio la società-  risposi irrigidita. La conversione stava prendendo una brutta piega..
-ti piaceva qualcuno al ballo? - rimasi spiazzata dalla domanda
-oh, no... Sai com'è, c'è sempre la solita infatuazione ma nulla di più - replicai cercando di non trasparire alcuna emozione
-per caso lo conosco? - chiese Ciel stuzzicandomi. Ad un tratto fummo interrotti da Sebastian che porse una lettera al padrone.
All'improvviso Ciel si alzò bruscamente.
-scusa t/n, vado un attimo in bagno-  il conte porse la lettera al maggiordomo e andò via
Guardai il maggiordomo e accennai un leggero sorriso.
-My lady, oggi c'è un bel tempo. Vuole uscire? - mi chiese Gentilmente
-si, vorrei leggere un bel libro all'aria aperta. Mi consigli qualche lettura? - gli chiesi con sguardo indagatorio.
-che genere le piace? -
-romanzi con intrighi e passioni- ghignai, volevo metterlo in difficoltà.
-allora, legga Ragione e Sentimento - rispose pacato
Diamine sapeva sempre come rispondere. Per fortuna già avevo letto quel bellissimo libro!- pensai fra me.
-già l'ho letto. Dovrei fare un po' di attività fisica- mi alzai dalla poltrona e mi stiracchiai le braccia.
-volete ballare? - mi chiese incuriosito
-se è con voi, volentieri. Avete delle doti da ballerino impeccabili! - risposi scherzando. S'inchinò  porgendomi la mano. La presi e iniziammo a ballare.
-Se Ciel ci vedesse penserebbe : "ma che diamine stanno facendo questi idioti!" -  dissi per poi scoppiare a ridere.
-può darsi - Vidi ridere gentilmente anche lui. Ad un tratto la porta si spalancò. Una testolina bionda con una voce stridula corse verso la nostra direzione.
-Sebastian! Un ragazzo elegante mi ha detto di dare questa alla lady che sosta qui! - il ragazzino mi guardò e sorrise
-siete voi giusto!?- accennai un si col capo.
-Finnian, lei è lady T/n Hansford - disse Sebastian presentandomi al giovane.
-piacere! Io sono Finny. Ah, questa è per te- mi porse la lettera.
-questo stemma non lo conosco - dissi a bassa voce. Aprii la busta e trovai una collana con un ciondolo azzurro come il mare. Lessi la lettera.

Cara T/n,
Vi ho vista al ballo delle debuttanti e  avete colto in fretta la mia attenzione. Siete davvero  una bellissima ballerina. Vi prego di accettare il regalo allegato. Vorrei incontrarvi il più presto possibile. Vi spedirò altre lettere.

                                            Anonimo

-ehm... È un pensiero carino. Però c'è Qualcosa che mi porta a  essere diffidente - dissi guardando il maggiordomo
- avete paura? - mi chiese preoccupato. Abbassai lo sguardo.
-signorina, non si preoccupi! Ci penseremo noi a difenderla! -
Mi rassicurò Finny.
-oi, che sta succedendo qui? - sentii la voce di Ciel
-oh, niente di preoccupante...con permesso, io mi congedo in camera. Ciel la partita la concluderemo un altro giorno- girai sui tacchi e tornai in camera. Posai il gioiello sul comodino. Mi sdraiai lentamente sul letto, pian piano chiusi gli occhi. Pensai al ballo di oggi, alla mano inguantata di Sebastian che mi cingeva la vita.
-Da quando sto diventando così? Non ho mai provato nulla per nessuno- dissi a bassa voce. Per un attimo trovai il letto sottostante molto soffice e in poco tempo mi addormentai.
...

Ero in una villa. Sentivo delle voci provenire dal corridoio.
-T/n! T/n! - un bambino mi stava chiamando. Era davvero carino, aveva gli occhi verdi e  dei riccioli biondi.
-si? - dissi sorridendo
-tieni questo è per te- mi porse un braccialetto con delle pietre azzurre
-sei sicuro Damien? - la mia voce era acuta come quella di una bambina
-certo. Mi fai una promessa? - chiese il biondino allacciando il gioiello
-dimmi pure -
-tieni sempre questo bracciale con te. Un giorno ritornerò. Non dimenticarmi- l'ultima parola fu un sussurro, per un attimo sentii il cuore spezzarsi.
-dove vai? - gli chiesi
-lontano - rispose e scappò via. Feci per rincorrerlo ma il risultato fu un brusco risveglio.
-Damien! - gridai. Aprii gli occhi e vidi Sebastian.
-my lady tutto bene? - si sedette al mio fianco. Mi alzai leggermente.
-si. Come mai sei qui? - mentii, ero dannatamente confusa.
-ti ho portato la cena e poi stavi gridando nel sogno- rispose preoccupato
-oh, è già così tardi. Comunque grazie. - Vidi il suo sguardo intenerito, non riuscii a trattenermi. Con la mano gli accarezzai una guancia nel mentre premevo le  mie labbra sull'altra.
Lo vidi sorpreso.
-che c'è? Ti ho sorpreso? - chiesi sghignazzando
-si- rispose accennando un ghigno. Si alzò dal letto e mi porse il vassoio con le pietanze.
-il padroncino è già a letto? - glielo domandai, volevo un po' di compagnia.
-si, già è a letto- dopo aver sentito tale affermazione , provai molta gioia.
-puoi farmi un po' di compagnia? Sempre se non hai niente da fare. Prometto che stavolta non crollo-
-va bene. Che ne dici se dopo diamo da mangiare a Kuro? - chiese felicemente
- siiiii- risposi entusiasta. Iniziai a mangiare.
-come mai eri agitata nel sonno? Hai fatto qualche incubo? -
- Quella collana mi ha risvegliato un ricordo del passato- guardò la collana sul comodino.
-ti va di raccontarmi il sogno? Così ti sentirai meno turbata-
-te ne sei accorto... Comunque ho sognato un bambino, si chiamava Damien- dissi cercando di ricordarmi il bambino
-ha fatto qualcosa? - chiese lui incuriosito
-si, mi ha regalato un bracciale azzurro simile a quella collana-
-ti ricordi com'era fatto il bambino? -
- aveva gli occhi verdi e i capelli ricci-
- è un conte - affermò guardando la collana.
-oh. Chi è questo conte? - lo vidi infastidito
-il conte White. Anche lui era presente al ballo- sentii una nota malinconica nella sua voce. Sarà stata una mia impressione -  pensai. Posai il vassoio. Presi la mano del maggiordomo e lo trascinai in giardino.
-andiamo dalla nostra creatura - dissi tenendogli ancora la mano.
-così fai sembrare Kuro come se fosse nostra figlia - replicò divertito
-mica male. Abbiamo una figlia fantastica - risposi sghignazzando. Lasciai la mano di Sebastian e iniziai a cercare con lo sguardo la gattina. Ad un tratto qualcosa o meglio qualcuno mi cadde addosso.
-AHHHH!- gridai per lo spavento e per il dolore. Vidi un ragazzo con dei capelli lunghi bianchi e la lingua di fuori. Era a cavalcioni sopra di me.
-Pluto!  - sentii la voce di Sebastian. Era arrabbiato. Il ragazzo lo guardò negli occhi e scappò via guaendo.
Ha cambiato il colore degli occhi o sbaglio? - rimasi perplessa
-ma cosa diamine è successo!? E chi era quel ragazzo!?? - guardai il maggiordomo attendendo una risposta
-è un cane particolare - lo indicò e vidi effettivamente un cane gigante
-come diavolo è possibile? Era un ragazzo fino a 5 minuti fa- rimasi sbigottita
-credi in demoni, shinigami, angeli e quant'altro? - mi chiese
- direi di si, perché? Non mi dire che- lo guardai scioccata
-si, è quello che pensi. Pluto è il cane del diavolo- disse lanciandogli un'occhiataccia. Ero seduta sull'erba.
-ti sei fatta male? - chiese porgendomi la mano. La presi.
-my lady siete ferita. Avete la gonna sporca di sangue- alzai leggermente la gonna. Avevo un graffio.
-non è nulla di che - dissi non curante
-dobbiamo disinfettarla. La ferita potrebbe infettarsi a causa dei batteri e ciò se non curato per bene recherebbe l'amputazione dell'arto- replicò severo. Mi alzai.
-va bene dottore. Rientriamo. La prego di disinfettarmi lei la ferita-
Ad un tratto sentimmo un fruscio. Vidi la mia cara testolina nera uscire dal cespuglio. Aveva un collarino azzurro con una lettera.
-il vostro spasimante ve ne ha scritta un'altra, eh? - disse scherzosamente.
-a quanto pare. Comunque Io rientro - Presi Kuro in braccio e le tolsi la lettera attaccata al collare. Mi diressi all'interno della villa.
In pochi secondi me lo trovai dietro le spalle. Non mi girai.
-dobbiamo disinfettare la ferita- sussurrò al mio orecchio con voce roca.
-prendi il disinfettante. Ti aspetto in camera- andai in camera mia. Pochi istanti dopo lui entrò. Io ero sdraiata sul letto con Kuro accoccolata sulle gambe . Avevo posato la lettera sul comodino. Si sedette sul letto, vicino ai miei piedi.
-posso? - chiese indicando la gonna
-si- risposi.
Lui la alzò leggermente. Vide il graffio e applicò il disinfettante.
-brucia- dissi a bassa voce.
-resisti un po'- replicò.
-taglia le unghie a quel cane-
-non si avvicinerà più - mi rassicurò.
Ad un tratto Kuro si alzò e scappò in corridoio. Io e Sebastian la seguimmo.
-se arriva alla camera di Ciel, siamo fottuti- dissi preoccupata
-il linguaggio. - mi rimproverò il maggiordomo
-non è ora di fare l'educatore. Quindi afferra quel gatto se non ci tieni a sentire le urla del tuo padrone- replicai infastidita
-la camera del padroncino è dall'altro lato - rispose pacato
-e dove sta andando?-





Autrice
Sorry per gli errori.





Un demone da compagnia (Sebastian x Reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora