Capitolo 13

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Sebby salvami! - gridai. Damien mi diede un bacio fugace e  si alzò velocemente
-stavo solo scherzando- disse. Sebastian  si accorse di quel gesto, posò il carrello vicino al mio letto. Guardò Damien, che trasalì succube del suo sguardo omicida.
-bene, T/n ci vediamo domani. Maggiordomo non c'è bisogno che mi accompagni. Conosco il corridoio- vidi la testolina bionda scomparire.
Sebastian mi porse la tazza di latte.
-sei arrabbiato? - chiesi innocente, anche se sapevo la sua risposta.
-si nota? -
-si. Hai gli occhi rosso fuoco-
-quel moccioso ti mangerebbe viva se potesse! - repressi una fragorosa risata
-sembri un vecchio quando parli così -
-a chi hai chiamato vecchio?! -
Risi, era troppo divertente vederlo accigliato.
Mi alzai dal letto. Posai la tazza sul carrello e mi avvicinai a lui.
-stai al mio fianco - sussurrai, pretendevo troppo e lo sapevo. Lui era già occupato con il suo vero padrone, Ciel Phantomhive.
-yes, my lady- s'inginocchiò e portò la mia mano all'altezza delle sue  labbra.
Lo guardai, sapevo che quello che stava succedendo fra noi non era lecito.
-so che quello che  ti sto chiedendo è troppo. Ci conosciamo da a malapena due mesi o poco più. Eppure non posso nascondere la mia felicità pensando solo al tuo nome. Per me sei solo tu quello che la notte non mi fa dormire. Dimmi che non stai giocando. Dimmi la verità. Non posso sempre avere il dubbio con te. Il cuore fa male, sto impazzendo- mi si spezzò la voce, le lacrime bruciavano al contatto con la mia pelle. Non ce la facevo più. Presi tutto il coraggio e continuai la frase.
-stai giocando oppure resterai davvero con me? So che hai un padrone. So che ti sto chiedendo troppo- strinsi i pugni, vedevo tutto sfocato, la gola pizzicava. Non riuscivo a guardarlo in faccia.
Non parlò. Avvolse la mia mano fra le sue e mi baciò. Sentii il sapore  salato delle lacrime. Mi prestò la sua spalla e con una mano mi accarezzò il capo.
-ti sei calmata? - chiese con voce gentile, annuii col capo. Lui riprese a parlare.
-ti ho sempre detto la verità. Io non dico mai bugie. Ho detto che starò dalla tua parte e farò di tutto poiché ciò avvenga. Sono serissimo. Se stessi giocando, ti avrei già lasciata tranquillamente fra le braccia del conte White- abbassai lo sguardo, aveva ragione. Mi aveva sempre mostrato protezione.
-scusa se ho dubitato di te- sorrisi debolmente. Ero rincuorata.
-tranquilla. È normale avere dubbi- mi strinse a se. Sentii il suo profumo, la sua essenza.
-dormiamo insieme. Ho bisogno di te- mi guardò addolcito. Si tolse le scarpe e la giacca. Sfilò in modo sensuale i guanti e si sdraiò sul letto. Mi cambiai e indossai una camicia da notte, mi misi sotto le coperte. Lui con un soffio spense le fievole luci delle candele e rimanemmo illuminati solo dalla luce lunare. Si sdraiò di lato. Appoggiai il capo contro il suo petto. Sentii le sue delicate carezze e mi sentii meglio. Lui era il mio posto sicuro.
Mi addormentai profondamente. Il giorno seguente fui svegliata dai raggi solari che filtravano dalla finestra. Ero sola. Odorai le lenzuola impregnate del suo profumo.
Rimasi ancora un po' nel letto, fin quando non sentii bussare alla porta.
-avanti -
-buongiorno, my lady- si presentò con il vassoio della colazione. Lo osservai sedersi al mio fianco. Depositò un dolce bacio sulla mia fronte.
-Ciel è già arrivato? - chiesi sbadigliando.
-si, è in ufficio. Tranquilla, non verrà qui. Comunque sono arrivati gli abiti per il ballo di questa sera- disse entusiasta.
-oggi Sarà una lunga giornata - esclamai. Dopo aver fatto colazione, aiutai Ciel con le sue scartoffie. Mancava un'ora all'inizio del ballo, indossai l'abito confezionato da Nina. Non era molto sgargiante però il colore indaco cadeva subito all'occhio.
Rimasi i capelli sciolti e indossai dei gioielli. Intravidi la carrozza di Damien dalla finestra. Scesi le scale, vidi Sebastian. Indossava quel completo mozzafiato. Notai subito La cravatta bianco perlata in contrasto con la giacca e casualmente mi soffermai a guardare i suoi pantaloni aderenti. Arrossii, notando il suo ghigno compiaciuto. Salii in carrozza.
Vidi che Sebastian non entrò.
-tu non vieni? - allibii.
-certo, ma prima devo sbrigare  una commissione- mi tranquillizzò. Guardai Damien, era anche lui vestito molto elegante. Indossava un completo interamente bianco che risaltava i suoi lunghi riccioli biondi.
Sembrava un angelo.
-sei bellissima - disse Damien per rompere il ghiaccio
-grazie - risposi. Mi sentivo a disagio, pregai che quel viaggio fosse veloce.
Il tragitto durò una buona oretta, io e Damien parlammo del più e del meno.
-stasera sei fredda- lo guardai sorpresa. Scossi il capo negando.
-ma certo che no. Sono solo agitata per il ballo-
-non ti sono mai piaciuti. Ricordo quanto odiassi le lezioni di danza e ogni volta che l'insegnante ti sgridava ti rifuggiavi sempre in camera mia-
-si, ricordo anch'io -
Per fortuna eravamo arrivati. Si aprì la portiera. E vidi lui,con quel suo sguardo intrigante e quel suo corpo da favola. Ignorai completamente l'esistenza di Damien. Sebastian mi aiutò a scendere dalla carrozza e mi offrì il suo braccio. Entrai in sala con una grande presentazione.
-non ti sembra che mi abbiano dedicato troppe attenzioni? - guardai il corvino, che annuì col capo. Le signorine della società lo mangiavano con gli occhi e come darle torto.
-Perfetto, io mi allontanerò per un po', tranquilla ti guarderò da lontano- lo vidi allontanarsi fra la folla. Sentii qualcosa sulla spalla. Sobbalzai.
-sono io- Damien mi porse un bicchiere di champagne. Lo presi e ne bevvi un sorso.
-finalmente posso parlare tranquillamente con te. Sei stata adocchiata da molti gentiluomini- un sorriso beffardo comparì sul suo volto. Guardai l'immensa sala.
-Tra poco danzeremo- continuai a bere. Ad un tratto la musica cambiò.
Un gruppo di giovani donne accerchiò Damien. Rimasi per un breve tempo da sola, fin quando non si avvicinò uno sconosciuto.



Autrice
Sorry per gli errori.

Un demone da compagnia (Sebastian x Reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora