Primo settembre 1984

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Controllò ripetutamente il suo baule, aveva l'impressione di aver dimenticato qualcosa, ma non riusciva a capire cosa.
«Certo!» Esclamò, battendosi la mano sulla fronte «la chitarra!»
Ovviamente non sarebbe entrata nel baule, quindi la mise nella custodia e l'appoggiò accanto agli altri bagagli.

Aprì la finestra e vide che il sole stava iniziando a sorgere, il cielo era di un limpido azzurro ed un vento fresco smuoveva le chiome degli alberi.
Andò a farsi una bella doccia rilassante.
L'acqua tiepida scese sul suo corpo, rinvigorendole i muscoli.
Si vestì, indossando un jeans a vita alta e una t-shirt a righe, bianca e rossa.
Poi raccolse i capelli, ancora umidi, in due trecce ordinate.
Non aveva voglia di asciugarli, il fatto che non potesse utilizzare la magia fuori da Hogwarts le dava estremamente fastidio.
Guardò l'orologio, erano ancora le sette, come al solito era pronta prima del previsto, quindi si accasciò sul letto, fissando il soffitto bianco.

Quando altri rumori iniziarono a sprigionarsi per la casa, capì che anche il resto della famiglia si era svegliato.
Era arrivato il momento di dare fastidio al suo caro fratellone.

Uscì dalla stanza, vagando per i lunghi corridoi della villa.
In un bagno al secondo piano, suo fratello era intento a specchiarsi e a pettinare i suoi folti capelli ricci
«È inutile che perdi tutto questo tempo» Lo interruppe Cherilyn «resti sempre un mostro»
Il ragazzo, infastidito, chiuse la porta sbattendola forte, causando le risate della ragazza.
«Dai non offenderti» Continuò a dire lei, mantenendosi la pancia per le troppe risate «io lo faccio per te fratellone, così risparmi del tempo»
«Lyni vai via!» Urlò Alexander
«Al, non devi chiamarmi Lyni!» Urlò di rimando lei, battendo i pugni sulla porta

«Cos'è tutto questo baccano?» Domandò suo padre, sbucando nel corridoio. Aveva una vestaglia verde smeraldo di raso, i capelli ricci sparati in aria e le spessi lenti storte sull'esile naso.
«Certo che siete terribili voi due» Ammise in una leggera risata
«Non devi incoraggiarli» Borbottò la madre.
Lei, a differenza del marito, era già pronta, completamente in ordine nel tailleur grigio e nero.
«Oh mia cara Eleanor...» Sussurrò l'uomo, posandole un bacio tra i capelli «sono ragazzi»

La donna sorrise all'uomo, poi tornò a posare gli occhi sulla figlia
«Hai i capelli bagnati?» Domandò, avvicinandosi con aria minacciosa
«No» Mentì spudoratamente lei
«Devi asciugarti i capelli, se no ti prenderai un malanno» La rimproverò la madre
«Mamma fa caldo» Si lamentò lei di rimando.
«Te li asciugo io» Aggiunse la donna, cacciando la bacchetta.
Cherilyn guardò la lunga bacchetta di noce della madre, come se fosse un arma pericolosissima, fece una smorfia ed iniziò a scappare.
Poteva benissimo sentire la madre che le urlava dietro e il padre che rideva divertito.
Corse in cucina a nascondersi.

Lì, l'elfo domestico Sally era intenta a preparare la colazione.
«Buongiorno Sally» Disse Cherilyn, prendendo un biscotto al cioccolato, dal vassoio di argento
«Buongiorno padroncina Cherilyn» Squittì l'elfo, con voce acuta
«Ti prego, chiamami Cherry»
«Non posso, e lei lo sa» Rispose l'elfo, facendo fluttuare una crostata di more, davanti agli occhi golosi della ragazza.
«Mmh buona» Esclamò Cherilyn allungando le mani
«La mangerà a colazione, insieme agli altri» La rimproverò Sally, adagiando la crostata su un piatto

Sconsolata la ragazza andò in Sala da pranzo, prendendo posto al grosso tavolo di quercia.
Suo fratello fu l'ultimo ad arrivare, era sempre in ritardo
«Sei sempre il solito» Lo punzecchiò Cherilyn «è sempre colpa tua se ogni anno rischiamo di perdere il treno»
«Io, a differenza tua, ci tengo al mio aspetto fisico» Sputò il moro, con aria altezzosa, fissando il suo riflesso nel cucchiaio d'argento, che aveva tra le mani.
Lei fece un ghigno «io non devo essere bella per piacere alla gente, sono simpatica»
Alexander sbuffò infastidito, ma non continuò la discussione, deludendo Cherilyn, che stava trovando la loro litigata estremamente divertente.

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