Stress e Punizioni

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⚠AVVERTENZE⚠
🔴 in questo capitolo ci sono parti che potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno
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«Farley sei in punizione» la mora alzò la testa ed osservò l'uomo che stava in piedi davanti a lei «e ovviamente quindici punti in meno a Grifondoro» aggiunse il professore, con la sua solita faccia seriosa
«ma lei non può mettermi in punizione» constatò la ragazza, provando con tutta se stessa a mantenere un tono pacato «non ho fatto nulla di male» ed abbassò momentaneamente lo sguardo sulle mani sporche di quello strano e viscido liquido giallo, che aveva trovato in uno dei tanti barattoli sulla dispensa «il mio è solo stato un piccolo errore di valutazione» aggiunse, cercando di reprimere le lacrime e giustificando in qualche modo le sue azioni
«piccolo errore di valutazione?!» ringhiò l'uomo, facendo ondeggiare gli unticci capelli neri «Farley hai fatto esplodere un'intera bottiglia di pus di buboturbero» la ragazza sentiva le mani andarle a fuoco, iniziava già ad intravedere le prime pustole. Sapeva benissimo quello che era appena successo, quella sostanza viscida le stava corrodendo la pelle e Piton, invece di mandarla in infermeria, continuava immobile ad inveire su di lei «questo pus è estremamente prezioso e difficile da recuperare» puntualizzò l'uomo, ignorando i gemiti di dolore della mora «quindi la punizione è più che giustificata»

Non solo si era ferita durante quella stupida lezione, ma era pure stata messa in punizione «ho capito» sbottò infastidita «ma ora posso andare in infermeria?» ed agitò le mani pericolosamente davanti a se «stasera sconterò questa punizione senza senso, ma ora devo assolutamenti farmi medicare queste bolle nauseanti, che mi stanno spuntando sulle mani»
«Williams porti la sua maldestra compagna in infermeria» ordinò il professore al Tassorosso dai capelli biondi, seduto accanto a lei «tanto ormai la vostra pozione è compromessa ed è inutile continuarla» aggiunse, con l'inconfondibile tono di superiorità «e poi non vorrei che Farley svenisse per il dolore, mentre tenta di raggiungere Madama Chips» dichiarò, nascondendo, senza alcun successo, un ghigno divertito.

Elijah, senza dire mezza parola, si alzò e prese con cura il braccio della sua migliore amica, evitando attentamente la viscida sostanza gialla «ah Farley» esclamò l'uomo, attirando l'attenzione dei due ragazzi «l'appuntamento per la punizione è stasera alle sei nell'ufficio di Gazza» la mora fece una faccia schifata, aveva una voglia matta di sputare, addosso all'uomo, tutte le cattive parole che le frullavano in testa in quel momento, ma il bruciore alle mani la fece desistere «e così dovrà fare anche domani e dopodomani» dichiarò l'uomo, tentando in tutti i modi di provocare una sua reazione, che per la gioia del professore non tardò ad arrivare
«TRE GIORNI DI PUNIZIONE?» sbraitò la Grifondoro, lasciandosi trasportare dalla rabbia «mi sono ferita durante la sua lezione e lei mi da tre giorni di punizione?» chiese retorica, abbassando lievemente il tono della voce, sapeva che urlare avrebbe solo peggiorato di più la situazione, ma ormai era troppo tardi
«bene Farley» affermò l'uomo con fare impassibile «la punizione è stata prolungata a tutta la settimana»
Cherilyn si guardò le mani rosse come il fuoco e buttò giù, faticosamente, tutti gli insulti che stavano tentando di uscire a forza dalle sue labbra «bene» sussurrò con il respiro pesante «a stasera» e finalmente uscì da quella maledetta aula, sorretta dal suo fidato migliore amico

«odio Piton» esclamò la ragazza, trascinandosi per i corridoi del castello «sono un prefetto, ormai, non si possono mettere in punizione i prefetti» Elijah, che continuava a sostenerla per un braccio, la guardò spaesato «guarda che voi prefetti potete prendere le punizioni, come tutti gli altri» precisò con voce pacata «è ovvio che i professori siano al di sopra di voi prefetti» spiegò, alimentando, inconsciamente, la rabbia della mora «perfino i caposcuola sono al di sopra di voi»
«E ALLORA A COSA MI SERVE ESSERE PREFETTO?» domandò la ragazza, fissando gli occhi verdi del suo migliore amico «fino a questo momento, questa stupida carica mi ha solo reso più irritabile del solito» borbottò tremante «non riesco proprio a trovare dei lati positivi»
«non ce ne sono» confessò il biondo con spontaneità «è solo una nomina stupida, ti ricordi?» chiese con il suo sorriso gioioso «lo dicevi sempre anche tu» lei ricordava benissimo tutte le cattiverie, che in passato, aveva detto su quella carica, ma ora era ostinata a trovare dei lati positivi nell'essere prefetto. Qualcosa di buono doveva esserci, non poteva essere che quel ruolo fosse solo un ammasso di stupidi doveri

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