Sotto al vischio

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«puoi passarmi il sangue di salamandra?» sussurrò Cherry, indicando la fialetta accanto al moro «mi servono solo due gocce» precisò, vedendo che il suo amico continuava ad ignorarla
«Rob mi senti?» si allungò in avanti e decise di punzecchiarlo leggermente con la punta della bacchetta. Ma il Grifondoro, dai capelli scuri, non sembrava volesse collaborare. Aveva la testa china sul suo calderone fumante, mentre girava con perizia il liquido verde scuro al suo interno.
«perché non mi rispondi, dannazione?» chiese sempre più confusa «cosa ti prende Robert?» era decisamente irritata dal comportamento del suo amico. Sbatté la mano sul lungo bancone, in attesa di qualsiasi tipo di reazione da parte del ragazzo, proprio non capiva perché non le desse retta. Lei voleva solo due gocce di sangue di salamandra, per concludere la sua pozione, dopotutto...

Bofonchiava indispettita, provando ad attirare in tutti i modi possibili l'attenzione del moro su di lei «sei proprio un bello amico» borbottò, fissando il moro con il suo inconfondibile sguardo assassino «proprio non ti capisco» ma i suoi sforzi erano praticamente inutili, Robert Young non la degnava nemmeno di mezzo sguardo. Era come se tutt'a un tratto fosse diventata completamente invisibile, infatti, per essere certa che qualcuno non le avesse fatto uno strano incantesimo, si guardò più di una volta le mani, accertando una volta per tutte che lei era veramente in quell'aula lugubre e che era pienamente visibile

«Farley»
Quel ringhio così improvviso e profondo la fece sussultare. Alzò lentamente lo sguardo, notando che l'arcigno e burbero professore di pozioni sostava di fronte al suo banco. Piton aveva gli occhi neri puntati su di lei e la solita espressione di disappunto stampata in volto
«cosa stai facendo?» domandò, facendo vibrare le labbra sottili e incurvate «stai nuovamente disturbando la lezione?»
La Grifondoro prese un grosso respiro, non aveva intenzione di prolungare quella situazione assurda, sapeva che in fondo l'uomo se la sarebbe presa con lei a prescindere, quindi confessò ogni cosa, il più velocemente possibile «ho dimenticato di prendere il sangue di salamandra, quindi ho chiesto a Young di prestarmene un po'... Tutto qua»
L'uomo la guardò con disappunto, pronto a lanciare la sua sentenza «cinque punti in meno ai Grifondoro» disse secco, senza distogliere lo sguardo dalla ragazza «ho sempre detto che dovete recuperare tutti gli ingredienti, che vi occorrono, a inizio lezione» Cherilyn si limitò a guardare il professore con sguardo perso, ormai le aveva tolto già cinque punti, non voleva beccarsi anche una punizione senza senso. Per una volta aveva deciso di starsene zitta ad aspettare che ogni cosa finisse al più presto

«Farley non ci siamo» protestò l'uomo, rincarando la dose «questa pozione è praticamente inutile senza sangue di salamandra. Quindi ti metterò una S» aveva appena preso l'ennesima insufficienza in pozioni, ma nonostante questo continuava a starsene in silenzio, sembrava veramente che avesse finalmente capito che era inutile discutere con l'insopportabile Piton. Strinse la mascella e restò immobile, in attesa che il professore si stancasse di lei, e fu proprio quello che successe... Poco dopo l'uomo dagli unti capelli neri si allontanò dal banco della Grifondoro, senza aggiungere nessun'altra parola. Era riuscita a cavarsela solo con un voto insufficiente e cinque punti in meno per la sua casa... Era fiera di se stessa.

La campanella suonò, ponendo fine a quella tortura. Ora poteva parlare tranquillamente con Robert e capire il perché di quel suo comportamento così strano
«Rob aspettami!» esclamò, inseguendo il Grifondoro dai capelli scuri, che aveva automaticamente aumentato il passo «perché fai così?» ma l'amico non rispose, corse ancora più veloce sperdendosi tra la folla di studenti che riversava nell'ampio corridoio del primo piano. Quel ragazzo era da giorni che faceva lo strano nei suoi confronti, era diventato più sfuggente di un vermicolo ricoperto di bava di lumaca carnivora... Per Cherry era impossibile parlare con lui. Rassegnata si diresse verso l'aula di Aritmanzia, sperando che quella strana e illogica situazione si risolvesse da sola come per magia

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