Un'amara sconfitta

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L'ala est del castello era completamente deserta. La mora camminava frenetica avanti e indietro, in attesa che il ragazzo arrivasse, ma del biondo non vi era nessuna traccia. Una luce tenue proveniva dai grossi finestroni, che riempivano il lungo corridoio, il cielo notturno, di inizio febbraio, era limpido e trapuntato di vivide stelle. La notte era scesa rapida, anche se le giornate stavano iniziando ad allungarsi. Cherilyn, ormai stanca di percorrere sempre il solito noioso percorso, si era soffermata davanti ad una delle grandi finestre, torturandosi le mani con fare impaziente. Uno strano e fastidioso senso di ansia stava crescendo in lei, mentre osservava la luna che aveva davanti, che era di un giallo scuro e decisamente più grossa del solito, anche non essendo completamente piena. La sua mente era un vorticare di pensieri in quell'istante, non faceva altro che chiedersi che fine avesse fatto il ragazzo, era quasi preoccupata per lui...

Gli occhi neri erano rapiti da quel cielo ipnotico e tranquillo, che era l'esatto contrario di quello che la grifondoro stava provando in quell'istante. Quella situazione non le piaceva neanche un po', l'orario limite del coprifuoco era passato da un pezzo e lei non doveva e soprattutto non poteva essere lì. Strofinò le mani sudate sul lungo mantello nero che indossava, per reprimere il freddo gelo invernale. Da quando aveva così paura di infrangere le regole? O magari era altro a preoccuparla così tanto?

«giuro che appena arriverà gliene dirò quattro» borbottò, stringendo la mano destra in un pugno «ma perché continuo a dargli retta?»
Era in quel corridoio da più di un'ora e il ragazzo ancora non si era fatto vivo, la sua pazienza stava per terminare, non avrebbe aspettato ancora per molto, nessuno poteva farle sprecare tutto quel tempo, nemmeno lui. Era sul punto di girare i tacchi ed andarsene una volta per tutte, quando un paio di passi fermi e decisi attirarono la sua attenzione...

Una chioma di un biondo estremamente chiaro e luminoso era apparsa infondo al lungo corridoio, e la gola della mora divenne improvvisamente secca a quella vista. Perché ultimamente non gliene andava mai bene una?
Cherry chiuse immediatamente gli occhi e strinse con forza la mascella «dannazione» esclamò brontolando a denti stretti, mentre avviava la sua trasformazione

Sentì i suoi muscoli formicolare incessantemente. Il suo corpo iniziò a restringersi, i suoi organi a rimpicciolirsi e la sua pelle si ricoprì di folti e soffici peli neri. La sua trasformazione era avvenuta con successo, l'essere animagus dava finalmente i suoi frutti.
Cherry versione faina iniziò ad insinuarsi tra le grosse sculture di pietra, che decoravano le mura spoglie del corridoio, non voleva proprio farsi scoprire, l'idea di perdere dei punti o di dover scontare una punizione non l'allettava poi così tanto. Neanche la sua eccellente trasformazione in un semplice animaletto peloso era riuscita a tranquillizzarla.

Infatti la ragazza dai luminosi capelli biondi non era affatto stupida, la grifondoro aveva notato che c'era qualcosa di sospetto in quel corridoio ed iniziò ad indagare «chi è là?» domandò, avanzando di corsa verso di lei «ho visto che c'è qualcuno» aggiunse, puntando la bacchetta dalla punta illuminata in avanti «esci fuori e non ti faccio nulla» La faina non si mosse, restando ben nascosta dietro la statua, in fondo era un animale selvatico e gli animali come lei non erano dovuti a dare retta agli ordini degli umani. Ma Abigail non era intenzionata a mollare, scrutò il corridoio con perizia, soffermandosi proprio davanti al nascondiglio della mora.

Una luce accecante colpì in pieno volto l'animaletto peloso, costringendola ad indietreggiare contro la fredda parete di pietra «e tu cosa diamine sei?» chiese la grifondoro dai capelli biondi, ispezionandola attentamente con lo sguardo «non sembri un animaletto simpatico...» aggiunse, allungando timidamente la mano
Lo sono sicuro più di te borbottò Cherilyn indispettita, ma dalla bocca della faina uscirono solo un mucchio di versi incomprensibili «sei un esserino terrificante» dichiarò la bionda, facendo un paio di passi indietro «forse Hagrid saprà cosa fare con te» e provò ad allungare nuovamente la mano, ma stavolta sembrava ancora più spaventata di prima.

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