Capitolo 14.

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*Flashback della sera*
Fuggendo nella notte, la nostra prima notte insieme dopo la litigata, andiamo verso quel luogo così visto e rivisto, eppure così diverso per noi, in quel momento. 
Il rifugio dagli occhi indiscreti, il rifugio da ogni dovere prefissato per la sera. 
Piove, una pioggia leggera, di quelle che ci mette tanto a impregnarti i capelli. 
Che tanto siamo mezzi di nostro. 
Totalmente, incondizionatamente, fatti. Di tutto. L'uno dell'altro in primis.
Passeggiamo per quel viale, verso il luogo sicuro, aumenta la pioggia, mi stringo il braccio. Mi avvolgi totalmente.. E mi baci. 
La pioggia aumenta. 
Ti tappo col mio cappuccio troppo grande. Poi ti scopro di nuovo. 
Scopro anche me.

"Fanculo io la amo la pioggia...Rimaniamo così per un po'"

Guardo il cielo.. 
Tenendomi serrata a te, col sorriso stampato e il naso pieno di piccole gocce d'acqua mi guardi:

"La volevi diversa la nostra prima notte?"

Ti dico che no.. E' decisamente meglio di qualsiasi notte insieme sia mai riuscita ad immaginare. 
E ci teniamo per mano. 
E le tue braccia sono il posto più bello. 
E questa notte è tutta da svolgersi. 
Ed io non lo so.. Sono un concentrato di emozioni che non capiscono un cazzo l'una dell'altra. 
Ma sarà la botta, sarà che sono totalmente assuefatta dalle tue labbra, dalla tua presa, sarà per un sacco di cose, ma di capire le mie emozioni proprio non mi interessa.. Lascio che accadano nel petto. 
Stasera ho te. 
Stasera ho la consapevolezza che è la sera che cambia tutte le sere, che cambia tutti i giorni. 
Da qui. Da adesso. 

"Non sarà più lo stesso niente. Anche le canzoni hanno cambiato il modo di essere sentite, stanotte."

"Sarà un gran casino. Sarà uno spettacolo di casino."

"Chissà come faremo..."

"Faremo in un qualche modo a cui adesso non voglio pensare.."

"Facciamo che ci pensiamo quando vogliamo pensarci.. Ora dammi un bacio. E poi un altro. E
poi corriamo via da qui.."

"Tutto quello che vuoi..."

E quel bacio sotto la pioggia che puoi guardare anche tre miliardi di film, rimane imbattuto. Rimane troppo, immensamente tanto di più. Rimane proprio qui, al centro del petto, si propaga a fasci luminosi.
N'altra di quelle sere dove i vincoli diventano pesanti. 
Immersi tra la folla, manteniamo la maschera sociale costruita per rapportarci. 
Tutto scorre. 
Inizia a montare, ad entrambi. La botta va al passo con le passeggiate sempre più frequenti verso il bagno.
Ogni tanto ti avvicini..

"Stanotte sarà dura, so che avrò voglia di baciarti."

"Ma non lo farai."

"No... Non lo farò."

"Ne avrò voglia anche io.."

Ti sorrido. 
Mi fissi negli occhi. 

"Ma non lo farai.."

"Non penso. No."
Ci dirigiamo verso un bar.
Il tempo passa. 
Accade l'assurdo. 
La lite. 
La lite pesante. 
La tua scenata di gelosia per niente. 
Le crisi. Le crisi. 
Manca il respiro. Devi capire, devi capire che non hai capito un cazzo. 
La musica. Gente ovunque. Noi sempre più sballati. 
Sempre più frenetici. 
Ignorarci. 
Ritrovarci. 
Litigare ancora davanti a tutti come se tutti volesse dire nessuno. 
E ti punto il dito addosso. E ti spingo. E tu mi urli. 
E ti do del coglione.. E mi dai della bimbetta, ti do del coglione che non capisce un cazzo. 
Ti incazzi. 
Che pensi voglia insegnarti la vita io. E mi urli che hai calato, e che porcoddio, mentre ti monta sei qui a parlarmi, e allora qualcosa pensi che voglia dire..
Ed io urlo che non me ne frega un cazzo. Che se a te non importa un cazzo allora basta dirlo. E tutto andrà sepolto. 
E tu mi dici che sono una cogliona. 

"Quando ti abbraccio mi senti? Perchè se mi senti è perchè a me di te interessa. SE MI SENTI E' PERCHE' CI SONO."

"E allora perchè.. Allora cosa vuol dire fare queste scenate del cazzo. Non capisci niente. Che ci tengo. Che porca troia vorrei ma non riesco a guardarmi intorno, vorrei riuscirci e invece porca puttana! Non riesco. Non ci riesco e vaffanculo!"

Sto lacrimando dalla rabbia. Ti punto il dito sul petto. Sto urlando. Sono un fiume in piena.

"Perchè mi da fastidio. Perchè cazzo.. A me non importava un cazzo di cosa avevi da dirmi. Ma di te mi importa. Diomerda tel'ho detto, io ti ho scelta. E allora basta!"

..Mi blocco. 

"Non hai scelto un cazzo."

Litighiamo ancora.. E ci diciamo che ci vogliamo. E poi ci offendiamo perchè non riusciamo a non farlo. E poi ci urliamo ancora. Ci urliamo che ci siamo scelti. Che ci abbiamo. Che ci odiamo. 
Ci stacchiamo. 
Sparisco. 
Ballo. 
Non penso. 
Mi distruggo ancora di più. 
Me ne vado. 
Continuo a distruggermi. 
Non voglio che finisca. Non riesco a crederci...

"Vorrei essere con te..."

Un messaggio. 
Ti leggo. E ci metto tanto. Ci metto la rabbia. Ci metto la tristezza. Lo sconforto. Ci metto tutto prima di rispondere.

"Sì... anche io.."

"Mi dispiace.. mi dispiace di aver litigato.."

"Dispiace anche a me.. Ma ne riparleremo. Con più calma. Più lucidi"

"Sì...certo. Ma non avrei voluto. Che poi.. Sabato, sabato portavi via.. anche mentre urlavi"

Sorrido.

"Ma tu via non mi porti mai.."

*Fine Flashback*

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