Comincio a scrivere un post:
" Sai, ho imparato a piangere senza lacrimare, senza far diventare gli occhi lucidi. Ho imparato a mandar giù la tristezza senza difficoltà. Riesco a stare calma, ferma, a non pensare. O meglio, a fingere di non pensare. E le persone ci credono sai? Loro credono davvero che io, in fondo, sto bene. Ma sai una cosa? Lì, in fondo, io sto affogando. Sto affogando nel mare di lacrime che non ho mai versato. Io non piango, non piango mai. Mi correggo, ho imparato a evitare di pubblicizzare gratuitamente il mio dolore. E quindi io piango dentro. È stupido a sentirlo. Ma è così. Capita quando sei lì, che ti sforzi, con gli occhi sbarrati, sperando che non cada nemmeno una lacrima. Quando guardi dritto, perchè se abbassi lo sguardo rischi di iniziare a gocciolare. Quando sei lì, in quella situazione, a guardare il vuoto. E poi deglutisci, e senti l'amaro, l'amaro scendere in gola. Allora hai pianto dentro.
Perchè non hai avuto la forza di far vedere il tuo dolore, ma la forza di sopportarlo."E poi,un altro:
" Non devi perdonare o lasciar correre. Ti devi incazzare, devi sbattere la verità in faccia alla gente, devi urlare, sfogarti. Devi dire tutto quello che pensi, non devi tenerti tutto dentro, perché dentro ristagna e fa male solo a te. Ti devi incazzare se qualcosa non va, se sei gelosa o se ti senti presa in giro. Incazzati perché nessuno ha il diritto di farti tener tutto dentro."
Ne scrisse un altro.
C'è stato un momento in questa giornata di pioggia in cui ti ho pensato, forte. Ho pensato a quello che ho provato la prima volta che ci siamo visti, ai brividi che mi avevano percorso la spina dorsale la prima volta che mi diedi un bacio sulla fronte, la sensazione di vuoto che mi prendeva quando dovevi tornare a casa. Ho pensato che avrei spostato monti e attraversato mari a nuoto pur di averti accanto. Ho pensato che avrei fatto questo e anche di più.
Ti dico che ormai non sento nulla. Ti dico che l'ultima volta che mi hai baciato non ho provato niente, solo un immenso vuoto. Ti dico che ti ho dimenticato, che sono andata avanti e che ho ripreso in mano la mia vita. Ti dico tutto questo mentre guardo le nostre foto con nostalgia, con gli occhi gonfi di lacrime e la gola secca. Non sono stata abbastanza per te, non ho avuto abbastanza tempo e nemmeno abbastanza forza per chiederti di restare, di provare e riprovare, di lottare. Questa è sempre stata la differenza tra noi due, tu hai sempre avuto la tendenza a scappare di fronte ai problemi, sempre in cerca di qualcosa che nemmeno tu sai che cosa è, sempre insoddisfatto, sempre infelice, sempre troppo distratto per accorgerti che accanto avevi persone disposte ad amarti davvero, con tutti i difetti che ti porti cuciti addosso.Sospiro', ormai era un'abitudine dura a morire.
Ogni parte, cellula, microcellula, sfumatura di lei, era interamente, incondizionatamente, vuota .
Sposto' lo sguardo dal pc e poso' semplicemente le labbra sulle sue braccia godendosi il calore che emanava il suo corpo,si era rannicchiata con le ginocchia al petto aspettando qualcosa che,forse, non sarebbe mai avvenuta: la tranquillità.
Qualcuno bussò e lei le diede il permesso di entrare.
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~La vita secondo il CAOS~
Random"E tu sentivi solo dolore, anche mentre ti accarezzavo. Succede così alle persone che hanno ferite in profondità. Ferite nel cuore." Questo libro è un'opera di fantasia. Personaggi e luoghi citati sono invenzioni dell'autrice e hanno lo scopo di c...