Capitolo 8.

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E mi abbraccia.

È bello abbracciare qualcuno di confortevolmente conosciuto.

E lei mi abbraccia come se non ci fosse domani.

-"Sei bellissima Jane! "

Ed è vero, i capelli tirati indietro in una treccia a spina di pesce le valorizza il viso e il vestito dorato le definisce il fisico.

Mi sento bene, non so nemmeno come descrivere ciò che provo.

Jane è una di quelle ragazze che piange da sola, nascosta anche dagli specchi.

È una di quelle misteriose, con un bicchiere di soda e un pezzo di tristezza negli occhi. Una di quelle che fuma in silenzio, si spoglia di tutto e racconta poco. Una di quelle difficile da trovare, ardente fuori ma sciolta dentro. Una di quelle che te ne accorgi dal profumo o dalle labbra. Una di quelle che ama il sole ma che sorride alla pioggia. Colorata fuori, bianca e nero dentro.

Una di quelle che entra nel cuore, ci resta e ci sopravvive.

-"Amica mia, mi sei mancata! "

Ma i suoi occhi sono tristi.

Persi nel vuoto.

E tutti ad eccezione sua, hanno gli occhi pieni di vita.

E lei? Lei è già stanca.

-" Jane, sta sera che fai? "

Mi guarda come se fossi un'extraterrestre.

-" Nulla, da mia madre. Perchè? "

Rispondo senza pensare..

-" Dormi da me sta sera. "

Gli occhi le s'illuminano.

Piccole lacrime le scendono. Ne raccolgo una e l'asciugo.

-"Dammi il tuo telefono, che chiamo tua madre. "

Si ricompone, mi da il suo cellulare e squilla..

-" Si, pronto? "

-" Parlo con la mamma di Jane? "

Sento fruscio, come di interferenza.

-" Si, chiamami pure Michaela. È successo qualcosa a mia figlia? "

-" Nono, le volevo chiedere se poteva dormire da me Jane, è la mia migliore amica... "

-" Va bene, ci sentiamo, ciao. "

Lascio un sospiro che non sapevo di trattenere. E stacca la chiamata. Simpatica.

Ora faccio uno scherzo a Jane.

Mi dirigo da lei con la faccia più seria che io abbia mai avuto.

-" Ti ha detto di no, vero? Mi dispiace... È stata troppo antipatica? È solo... Una maniaca della perfezione... E... "

Basta. Non la faccio finire di parlare. La tiro da un braccio e la circondo con le mie.

Si zittisce subito.

Mi piace il fatto che sono più alta di lei.

[Ian's pov]

Mi sento uno schifo. Non so nemmeno io come descrivere ciò che provo. Per carità, è stato bello scoparsi Jared ma... Io aspetto di arrivare a casa per fare l'AMORE con la mia piccola El.

El quando mi parla contribuisce allo scioglimento dei ghiacciai.

Con lei non devo essere nessuno, se non me stesso.

Lei è vita. Gioia. Felicità. È il senso a tutto.

È il mio sorriso. Il mio punto fisso.

Lei è tutto.

Lei mi ha salvato quando io mi ero perso.

Lei non è scappata sotto la pioggia..

Lei è rimasta nella tempesta.

Lei è forza.

Lei resta in piedi quando tutti crollano anche solo per un secondo in più.

Lei è mia.

Esco dall'aula di arte e mi dirigo verso la sala comune.

Lei e abbracciata a Jane.

Non mi piace come si sta avvicinando a lei.

Ma penso che se scoprisse di me e Jared s'incazzerebbe. Di nuovo.

Vedo il loro abbraccio sciogliersi e mi avvicino a lei.

Il preside ricomincia a parlare ma io sono occupato a guardare lei.

Lei non si è accorta di me, noto che parla animamente con Jane.

Jane.

Alla fine è una brava ragazza.

El non le ha mai visto i tatuaggi perché ha sempre portato maniche lunghe insieme al collo alto della maglia.

Ha levato i piercing al labbro e sul sopracciglio un'ora prima di incontrare El la prima volta.

È strano. Ma è molto carina.

-"... sta sera quindi da me. Film, pizza e letto? No, perché devo chiedere ad Ian di dormire nella sua stanza. "

Cosa?! No, no, no e poi no.

-"Non esiste. Io non dormo da solo."

Si girano sorprese.

-"Jane potresti lasciarci soli?  Ci vediamo tra due ore a casa mia. "

Fa un segno col capo, si gira e se ne va.

-" Io non dormirò da solo per lei. "

Forse sono più duro di quanto non dovessi essere, ma il solo pensiero di dormire da solo mi manda un'ondata di rabbia. Oltre che di paura.

-" Sarebbe una notte, Ian. Una notte del cavolo. E tu ti stai comportando come un bambino solo perché Jane dormirebbe in camera mia. "

Lascio che la rabbia s'impossessi di me.

Vorrei tanto picchiare qualcuno.

Cristo, se vorrei farlo.

-" Non esiste Eleonor. Tu puoi portare chi cazzo vuoi a casa ma io dormo con te. "

Non mi piace essere così incazzato con lei. Non mi piace la sensazione che lascia il suo sguardo su di me.

E poi. Non posso fare lo stronzo con chi, in un solo sguardo, mi chiede di non ferirla.

~La vita secondo il CAOS~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora