E mi abbraccia.
È bello abbracciare qualcuno di confortevolmente conosciuto.
E lei mi abbraccia come se non ci fosse domani.
-"Sei bellissima Jane! "
Ed è vero, i capelli tirati indietro in una treccia a spina di pesce le valorizza il viso e il vestito dorato le definisce il fisico.
Mi sento bene, non so nemmeno come descrivere ciò che provo.
Jane è una di quelle ragazze che piange da sola, nascosta anche dagli specchi.
È una di quelle misteriose, con un bicchiere di soda e un pezzo di tristezza negli occhi. Una di quelle che fuma in silenzio, si spoglia di tutto e racconta poco. Una di quelle difficile da trovare, ardente fuori ma sciolta dentro. Una di quelle che te ne accorgi dal profumo o dalle labbra. Una di quelle che ama il sole ma che sorride alla pioggia. Colorata fuori, bianca e nero dentro.
Una di quelle che entra nel cuore, ci resta e ci sopravvive.
-"Amica mia, mi sei mancata! "
Ma i suoi occhi sono tristi.
Persi nel vuoto.
E tutti ad eccezione sua, hanno gli occhi pieni di vita.
E lei? Lei è già stanca.
-" Jane, sta sera che fai? "
Mi guarda come se fossi un'extraterrestre.
-" Nulla, da mia madre. Perchè? "
Rispondo senza pensare..
-" Dormi da me sta sera. "
Gli occhi le s'illuminano.
Piccole lacrime le scendono. Ne raccolgo una e l'asciugo.
-"Dammi il tuo telefono, che chiamo tua madre. "
Si ricompone, mi da il suo cellulare e squilla..
-" Si, pronto? "
-" Parlo con la mamma di Jane? "
Sento fruscio, come di interferenza.
-" Si, chiamami pure Michaela. È successo qualcosa a mia figlia? "
-" Nono, le volevo chiedere se poteva dormire da me Jane, è la mia migliore amica... "
-" Va bene, ci sentiamo, ciao. "
Lascio un sospiro che non sapevo di trattenere. E stacca la chiamata. Simpatica.
Ora faccio uno scherzo a Jane.
Mi dirigo da lei con la faccia più seria che io abbia mai avuto.
-" Ti ha detto di no, vero? Mi dispiace... È stata troppo antipatica? È solo... Una maniaca della perfezione... E... "
Basta. Non la faccio finire di parlare. La tiro da un braccio e la circondo con le mie.
Si zittisce subito.
Mi piace il fatto che sono più alta di lei.
[Ian's pov]
Mi sento uno schifo. Non so nemmeno io come descrivere ciò che provo. Per carità, è stato bello scoparsi Jared ma... Io aspetto di arrivare a casa per fare l'AMORE con la mia piccola El.
El quando mi parla contribuisce allo scioglimento dei ghiacciai.
Con lei non devo essere nessuno, se non me stesso.
Lei è vita. Gioia. Felicità. È il senso a tutto.
È il mio sorriso. Il mio punto fisso.
Lei è tutto.
Lei mi ha salvato quando io mi ero perso.
Lei non è scappata sotto la pioggia..
Lei è rimasta nella tempesta.
Lei è forza.
Lei resta in piedi quando tutti crollano anche solo per un secondo in più.
Lei è mia.
Esco dall'aula di arte e mi dirigo verso la sala comune.
Lei e abbracciata a Jane.
Non mi piace come si sta avvicinando a lei.
Ma penso che se scoprisse di me e Jared s'incazzerebbe. Di nuovo.
Vedo il loro abbraccio sciogliersi e mi avvicino a lei.
Il preside ricomincia a parlare ma io sono occupato a guardare lei.
Lei non si è accorta di me, noto che parla animamente con Jane.
Jane.
Alla fine è una brava ragazza.
El non le ha mai visto i tatuaggi perché ha sempre portato maniche lunghe insieme al collo alto della maglia.
Ha levato i piercing al labbro e sul sopracciglio un'ora prima di incontrare El la prima volta.
È strano. Ma è molto carina.
-"... sta sera quindi da me. Film, pizza e letto? No, perché devo chiedere ad Ian di dormire nella sua stanza. "
Cosa?! No, no, no e poi no.
-"Non esiste. Io non dormo da solo."
Si girano sorprese.
-"Jane potresti lasciarci soli? Ci vediamo tra due ore a casa mia. "
Fa un segno col capo, si gira e se ne va.
-" Io non dormirò da solo per lei. "
Forse sono più duro di quanto non dovessi essere, ma il solo pensiero di dormire da solo mi manda un'ondata di rabbia. Oltre che di paura.
-" Sarebbe una notte, Ian. Una notte del cavolo. E tu ti stai comportando come un bambino solo perché Jane dormirebbe in camera mia. "
Lascio che la rabbia s'impossessi di me.
Vorrei tanto picchiare qualcuno.
Cristo, se vorrei farlo.
-" Non esiste Eleonor. Tu puoi portare chi cazzo vuoi a casa ma io dormo con te. "
Non mi piace essere così incazzato con lei. Non mi piace la sensazione che lascia il suo sguardo su di me.
E poi. Non posso fare lo stronzo con chi, in un solo sguardo, mi chiede di non ferirla.
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~La vita secondo il CAOS~
Random"E tu sentivi solo dolore, anche mentre ti accarezzavo. Succede così alle persone che hanno ferite in profondità. Ferite nel cuore." Questo libro è un'opera di fantasia. Personaggi e luoghi citati sono invenzioni dell'autrice e hanno lo scopo di c...