chapter 8 - Screwed

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Ormai mancavano pochi giorni a Natale.

Erano iniziate le vacanze natalizie, quindi niente università fino a gennaio. Al corvino serviva una bella pausa.
Purtroppo, anche la libreria era chiusa. E, siccome i bambini non andavano a scuola, la ludoteca lavorava duramente anche di mattina.

Non amava chissà quanto le vacanze natalizie. A casa non aveva molto da fare. Certo, usciva per andare a correre o per portare al parco Aslan, leggeva o guardava qualche film, ma era tutto così...monotono. Nulla lo stimolava. Eren non trovava più nulla di stimolante.
Però, se ci pensava, era mai stato davvero stimolato da qualcosa? Qualcosa lo aveva mai divertito? Non riusciva a ricordare nulla del genere. Forse, non aveva mai fatto alcuna esperienza di questo tipo.

Si alzò dal divano per recarsi verso il frigo, non trovando chissà cosa. Era ora di fare la spesa.
Così, seppur a malincuore, si vestì e uscì di casa. Si recò al supermercato più vicino e fece compere.
C'era un bel traffico, quel pomeriggio. Probabilmente la gente stava facendo gli ultimi regali.
Mentre aspettava che le auto si muovessero, guardava in giro fuori dal finestrino.
C'erano molte persone in strada. Beh, valeva la pena uscire per guardare i tanti addobbi e le tante luci con cui avevano allestito la città.
Anche Starbucks era pieno di nastri e lucine colorate.

Oh, Starbucks.
Spostò lo sguardo accanto e vide la ludoteca di cui parlava il ragazzo alla libreria qualche giorno prima.
Appena riuscì a spostarsi, parcheggiò l'auto e scese, avvicinandosi alla vetrata accanto alla porta.
Vedeva un gruppetto di bambini che giocavano o correvano in giro. Notò anche un ragazzo dalle evidenti origini asiatiche che se ne stava seduto a gambe incrociate guardando una bimba disegnare sul piccolo tavolino che c'era al centro della stanza.
Spostò lo sguardo verso destra, vedendo un piccolo scivolo dove stava scendendo un bambino. Alla fine dello scivolo c'era il corvino, che rideva tenendo le mani in avanti pronto a prendere il piccolo.
Eren si ritrovò a sorridere involontariamente. Dovevano piacergli un sacco, quei cosini.
Eren abbassò lo sguardo sentendosi osservato, e vide una bambina dai capelli rossi vicino la vetrata a guardarlo.
Appena incrociarono gli sguardi, la piccola gli fece la linguaccia. Eren, da bravo adulto maturo, le fece la linguaccia in risposta.
Il loro bisticcio venne interrotto proprio dal ragazzo, che prese la bimba in braccio mentre rideva guardando il castano.
Comprendo il sentimento e il bisogno di voler sparire in quel preciso momento da parte di Eren, lo ammetto.

Levi si avvicinò alla porta e la aprì, facendogli segno di entrare.
Eren, un po' riluttante, fece come gli disse.
-Cosa ci fai qui?- Levi mise a terra la bimba, che, dopo aver fatto un'altra linguaccia all'insegnante, se ne tornò dai suoi amici.
-Ero in giro e mentre tornavo a casa sono passato di qui.-
-Beh, il tuo amico potrebbe darci una mano. Non credi, Levi?- Hika si avvicinò e mise un braccio intorno le spalle del corvino.
-Cosa? Oh, no, no.- Eren cercò di fuggire.
-Beh, non sarebbe male. Ai bambini piacciono le persone nuove.- Levi guardò Eren sorridendo.
-E noi siamo esausti. Quindi, fallo, ti prego. Guarda questi occhioni.- Hika prese Levi per le guance mentre guardava Eren.
L'insegnante non potè far a meno di accettare.

Lo avevano fregato.


autrice
Hika 😇

Bye Bibis ✨💜

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