chapter 15 - Snow

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Iniziarono a scriversi più spesso dopo quell'episodio.

Eren non voleva affezionarsi chissà quanto a quel ragazzo. Sapeva cavarsela da solo, era tanto forte, ma certe volte sembrava tanto vulnerabile che gli veniva spontaneo restargli accanto.

E lo stesso era per Levi. Certe volte si ritrovava a pensare a quanto tenace fosse caratterialmente l'insegnante, ma aveva scorto nel suo carattere qualcosa che lo aveva ferito, forse anni prima. Però non lo lasciava affatto a vedere, e lo ammirava per questo. Si domandava chissà quante volte l'altro avesse sofferto da solo, e si rattristava. Perciò, si era deciso a stargli vicino, se ne avesse avuto bisogno.
Ma Eren non era facile da avvicinare.
C'erano giorni in cui riusciva a parlarci a lungo, magari discutere di qualcosa che lo riguardasse, ma poi c'erano altri in cui Eren era inavvicinabile. Era complicato, ma Levi era piuttosto ostinato se voleva qualcosa. Una caratteristica tipica degli Ackerman.

Domenica.
Giorno in cui, finalmente, le persone potevano essere liberi da scuola e lavoro.

(music )

Levi, di solito, si dedicava l'intera giornata a pulizie che aveva mancato nel corso della settimana, allo studio e alla lettura. Spesso passava a trovare suo padre, ma quel giorno decise di restare in casa e dedicarsi a se stesso.

Si svegliò non troppo presto, fece una buona colazione, poi si diresse in bagno per una doccia e successivamente una maschera viso (di cui Blue era terrorizzata).

Doveva prendersi cura di se stesso. Per un po' lo aveva dimenticato.

Passò la mattinata a fare qualche pulizia, accompagnato da una playlist da lui preparata. Il pomeriggio si sedette sul suo amato davanzale, coprendosi con una coperta e tenendo in mano una bella tazza di cioccolata calda, mentre guardava la neve scendere silenziosa fuori.

Era la prima volta dopo anni che si sentiva così tranquillo.
Eren aveva avuto un impatto davvero positivo sulla sua vita.
Nonostante fosse scorbutico e freddo a volte, era disposto ad aiutarlo se aveva bisogno.
Sorrise pensando al castano, per poi spostare l'attenzione a Blue, sulle sue cosce, che dormiva beata.
Riprese il libro che stava leggendo, dedicandosi alla lettura.

Qualche miglio più in là, qualche ora più tardi, il protagonista dei pensieri del corvino si stava preparando per una cena.
Armin stesso, quando aveva tentato (senza molte speranze) ad invitarlo, era rimasto di stucco quando l'amico aveva accettato.
Aveva sempre ricevuto un rifiuto qualvolta avesse provato ad invitarlo a qualche cena di lavoro, ma stavolta l'uomo accettò.

Tante cose erano cambiate da quando aveva incontrato quel ragazzo. Chi l'avrebbe mai pensato.
Armin li aveva visti spesso alla caffetteria, e sospettava qualcosa. Però, decise di non dire nulla per non infastidire l'amico.

L'occasione gli poneva di vestire elegante, quindi optò per un completo grigio scuro, con sotto una camicia bianca.
Aveva già indossato il pantalone mentre stava davanti allo specchio mettendo la camicia.
Infilando un braccio in una manica finì col guardarsi la spalla.
Non erano così visibili frontalmente, ma sapeva fossero lì. Erano sempre lì.

Finì di vestirsi velocemente.
Aveva legato i capelli e messo delle scarpe fango lucide.
Al polso destro mise un bracciale e sull'altro un orologio.
Prese il cappotto, salutò Aslan e uscì di casa, raggiungendo la sua auto.
Salì, mise in moto e raggiunse il ristorante dove avrebbero cenato quella sera.

Oh, nevicava di nuovo.
Stranamente, sorrise.


autrice
Voglio vivere un momento come lo sta vivendo Levi in questo capitolo.

Bye Bibis ✨💜

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