•Get Me• Draco Malfoy

~11~

Uscimmo dall'aula e il professor Piton ci fermò un attimo
<<Domani andrete a casa, le lettere sono già state inviate ai vostri genitori.>>

Sospirai e andai via.
Le lezioni erano già iniziate ma la maggior parte di noi, i ragazzi che erano stati alla festa, erano in camera a "riposare" anche io stavo poco bene ma mi limitai a fare un giro e tornare in camera.
I pensieri erano sempre più stressanti, i miei genitori avrebbero fatto qualunque cosa per punirmi, ma la mia salvezza fu un'altra.

Non solo stavo male per aver fatto quello che avevo fatto con Malfoy quella notte, in più avevo paura di non tornare più a scuola.
Malfoy e i suoi giochetti, lo odiavo tanto ma poi finivo sempre per baciarlo o stare con lui per molto tempo.
Lui cercava di farmi crollare ed io crollavo perché lui sapeva come fare, ha ormai capito la tattica, come io ho studiato lui lui ha studiato me.
Riconosceva i miei punti sensibili, sapeva dove toccarmi per potermi fare stare sotto il suo controllo.
Sapeva ogni minima cosa di me.
Il mio modo di pensare, il mio modo di parlare, il mio modo di esprimermi, e quella dannata notte,di cui mi pentirò a vita, ha completato la scansione, sapeva benissimo dove puntare.
Non solo dal punto di vista psicologico.

Quella notte, continuo a parlare di quella notte, senza freno, non ho mai capito il perché ma solo ora capisco, io quella notte ero all'apice della pace, stavo bene mentre lui faceva di me ciò che voleva.
Io sapevo di essere nelle mani sbagliate ma a volte l'ordine diventa noioso ed essere opposti o sbagliati, diventa così... divertente.
Potrà anche essere stato un errore e per sempre me ne pentirò ma non negherò mai di non aver provato piacere.

Lui sapeva toccarmi, sapeva parlarmi, sapeva guardarmi, sapeva come fare per farmi impazzire.
Avrebbe continuato fino a quando le sue attenzioni sarebbero state il mio pane quotidiano, fino a quando sarò io a pregarlo e supplicarlo di darmi delle minime attenzioni.
In effetti lui ci stava riuscendo...

Mi addormentai con la testa piena di pensieri.
Lui era lì, quando chiudevo gli occhi vedevo i suoi, mentre mi guardava e mi scannava con solo degli sguardi.

Un sogno che avevo fatto diverse volte si ripeté.

Lui era davanti la porta della mia stanza, Immobile, con la sua camicia bianca sbottonata e i pantaloni neri.
Giocava con la sua bacchetta mentre io restavo seduta sul letto immobile a guardarlo.
Lui si avvicinava sempre di più a me fino ad arrivare al mio volto.
Mi bloccava contro il materasso, si reggeva con le sue braccia forti, continuava a sfiorare le mie labbra ma mai riuscivo a sentirle completamente attaccate alle mie, mi tentava e sapete, l'unico modo per poter sfuggire alla tentazione è assecondarla quindi...
Anche io respiravo sulle sue labbra e le sfioravo delicatamente.
Portavo la testa nell'incavo del suo collo e respiravo anche su esso mentre lui baciava il mio delicatamente e solo quando stava per toccarmi le labbra io mi svegliavo di botto.

DRACO POV

Avevo appena saputo di dover passare due settimane con lei, avrei potuto passare più tempo con lei e non la avrei risparmiata.

Per un anno intero sarebbe stata sotto il mio controllo, ma devo dire la verità lei riesce a tenermi testa, è testarda e risponde alle mie provocazioni ed è questo quello che mi piace di lei, sa tenere testa a me, come nessun'altra sa fare.
Lei sa come fare, sa come gestirmi, continua a farmi impazzire, il suo modo di parlare mi piace ma allo stesso tempo è come la odiassi, la odio, davvero tanto ma, il fatto che lei mi tenga testa e continui a giocare con me, rischiando, mi piace.
Mi incamminai per andare nella sua stanza e avvisarla, aprii la porta e la trovai sdraiata sul letto mentre dormiva, teneva le mani accanto i fianchi, stringeva le lenzuola e si dimenava mentre sussurrava il mio nome.

Draco,Draco Draco.

Rimasi a guardarla, i suoi capelli castani le coprivano un po' la faccia,le sue guance erano rosse e la schiena si scopriva leggermente mentre si muoveva tra le lenzuola e vedevo le mie iniziali incise nelle sua schiena.
Si svegliò dopo poco il mio arrivo, 2-3 minuti  e per fargli notare la mia presenza tossì.