FINE
Era il 24 dicembre del 2003, il camino di casa era acceso e le luci dell'albero sbriluccicavano.
Sedevo sul divano mentre leggevo il giornale.
La porta si aprì e vidi Cedric rientrare a casa.
Mi salutò e si tolse il cappotto.
Si sedette accanto a me e mi baciò dolcemente il collo.
"Ti ho comprato una cosa" mi sussurrò.
Senza interesse risposi "mh mh"
"Cosa hai?" Mi chiese.
"Nulla" non fui convincente.
"Non ti credo, capisco quando menti"
Mi alzai e lasciai mio marito solo seduto sul divano."Dobbiamo andare Grace" disse lui dall'altra stanza.
Sbuffai e iniziai a vestirmi.
Misi un vestito nero, corto, dalla scollatura quadrata e dalle spalline sottili.
Delle sottili calze nere che mi coprivano le gambe.
Degli stivaletti neri con il tacco accompagnarono tutto.Lasciai i capelli sciolti sulle spalle.
Andai da lui.
Sorseggiava una tazza di caffè caldo e mi guardava come senza parole.
Presi il cappotto e velocemente me lo misi.
Mi toccò il fianco e con delicatezza mi fece passare prima di lui per uscire.Con la macchina partimmo.
Dopo più di mezz'ora arrivammo.
Cedric prese i regali che aveva preparato per i suoi amici.Una villa di grandi dimensioni era davanti a noi.
Attraversammo il giardino con tanto di piscina e suonammo al campanello.
Passarono pochi secondi e la porta si aprì.
Un uomo alto dai capelli scuri e gli occhi verdi ci guardò e con voce rauca salutò Cedric.
Julian Tate, un vecchio amico di Cedric.
Mi porse la mano e la strinsi presentandomi.
Entrammo e ci trovammo dentro un grande salotto illuminato.
Un albero imponente era posto davanti il tavolo già imbandito.
Il camino era acceso e la legna scoppiettava.Una scalinata era posta in direzione dell'ingresso.
Una donna scese al piano di sotto.
Una donna dai capelli biondi e gli occhi blu.
Indossava anche lei un vestito stretto, giallo, dalla scollatura quadrata e senza bretelle.
Salutò Cedric e si presentò scusandosi con noi per non essere arrivata prima.
"Scusatemi, Ellie Tate" si presentò a me.
"Grace" dissi io."Oh i regali" disse Cedric porgendo i due regali alla donna.
"Grazie mille" disse la donna poggiandoli sotto l'albero.
Tolsi la giacca "dove posso metterla?" "Dai a me" la prese dalle mie mani e la appese ad un appendiabiti.
Mi avvicinai al tavolo e vidi due piatti in più.
"Perché ci sono due piatti in più? Non eravamo solo noi quattro"
"Dio! Pensavo di avertelo detto Cedric" disse l'uomo mortificato.Improvvisamente suonarono al campanello e quando la porta si aprì vidi lui.
Era lì davanti la porta con uno sguardo serio.
Era accompagnato da una donna.
Astoria Greengrass.
Mi mancò l'aria.
Io e Cedric ci guardammo un attimo e il nostro sguardo andò su Draco.
Entrambi non ci notarono subito.
Entrarono e il sorriso di Astoria scomparve e gli occhi di Draco si spalancarono.
Entrambi avevano la fede al dito.
Mi ghiacciò il sangue.
Il mio cuore batteva all'impazzata.
"Grace" sussurrò Astoria.
"Vi conoscete già?" Disse Julian.
"Si, ci conosciamo già e abbastanza bene" disse Cedric.
Sfoderai un sorriso falso e con una voce traballante parlai "non avete fame?" La donna dal vestito giallo sorrise e con entusiasmo ci invitò a sederci.
Tutti ci guardammo e ci sedemmo.
Cedric siedeva accanto a me mentre Draco e Astoria dall'altra parte del tavolo.
Non smisi per un attimo di guardare Draco e Astoria.
Lei aveva un vestito verde quasi trasperente.
Si vedeva l'intimo nero di pizzo.
Aveva delle calze nere a rete e dei tacchi a spillo.
I suoi capelli erano raccolti in una coda alta.
Le sue unghie erano affilate e nere.
La sua mano era piena di anelli.
Notai degli orecchini a boccolo alle orecchie.
Un rossetto scuro le copriva le labbra sottili.
Aveva esagerato con il trucco.
La punta del suo naso brillava e le sue ciglia a momenti sembravano peli di cane.
Si mordeva il labbro mentre giocherellava con l'anello di Draco.Draco aveva un completo nero, il solito, semplice completo che gli donava così tanto...
I suoi capelli erano a posto, neanche una ciocca di fuori.
Le sue mani erano più grandi e la sua mano destra piena di nuovi anelli.I suoi occhi erano spenti.
Guardava altrove.
Sembrava perso nei suoi pensieri.
Un attimo mi guardò e subito rivolsi lo sguardo sul piatto.
Astoria parlò e riuscii a sentire la sua voce squillante.
"Sapete io e Draco pensavamo di avere un figlio"
"Dio che bella notizia" disse Ellie per poi continuare "come si chiamerà?"
"Se mai dovesse essere un maschio, lo chiameremo Scorpius"
Guardai Draco e scusandomi mi alzai dal tavolo "dove si trova il bagno?"
"Oh...sali le scale e percorrendo il corridoi ti troverai davanti una porta, il bagno è li"
Mi alzai e affrettandomi salii le scale.
Attraversai il corridoio ed entrai in bagno.
Mi poggiai con le mani al bordo del lavandino.
Il mio cuore batteva forte.
Rimasi un pò li.
Decisi di tornare sotto ma quando aprii la porta Draco era lì poggiato al muro.
Lo guardai un attimo e vidi i suoi occhi brillare.
"Perchè sei qui?" Chiesi con la voce tremante.
"Voglio parlarti"
Velocemente mi fece entare dentro una stanza.
Una stanza da letto buia.
"Parlare di che?" Chiesi irritata io.
"Mi sei mancata cazzo"Cercai di parlare ma la sua mano si posò sulla mia bocca.
Rimasi zitta.
Socchiuse la porta.Entrambi ci guardammo costantemente negli occhi.
"Sta zitta Grace" velocemente mi afferrò il volto e mi lasciò un bacio sulle labbra.
Lo guardai dritto negli occhi.In pochi secondi mi ritrovai con le gambe attorno il suo addome.
Mi buttò velocemente sul letto continuando a baciarmi mentre con forza si reggeva su di me.Mi toccava con le sue mani grandi e piene di anelli.
Il suo corpo posto sul mio, come una combinazione, perfetti, uno fatto per l'altro.
Entrambi ci sentimmo bene.
Mi era mancato il suo tocco rude sulle mia pelle morbida e candida.
Mi baciava mentre si impossessa di ogni mio minimo respriro.
La luce della luna rendeva visibile il suo volto.
I capelli si scompigliarono.Toccò le mie cosce e di fretta strappò le calze per poi alzare il vestito.
Sbottonai la sua camicia nera e vidi i suoi addominali.Tornò a me e in pochi secondi, dopo anni, prese possesso di me.
Mi sentii bene.
I suoi respiri corti sul mio collo.
Le mie unghie graffiavano la sua schiena nuda.
Cercavo di fare silenzio per non farmi sentire dalle persone al piano di sotto.
"Perchè sei sposata con uno come lui " disse lui con voce rauca.
Buttò la testa indietro.
Con difficoltà risposi.
"I miei genitori""Quella donna" si fermò un attimo cercando di prendere aria.
"Astoria, non è mai stata la donna che desideravo sposare"
Continuò a martellare.Graffiai la sua schiena e cercai di non alzare la voce.
"Cazzo Draco""Ti amo ancora Grace"
"Ti amo anche io Draco fottuto Malfoy"Si buttò sul mio seno morbido.
Accarezzai i suoi capelli morbidi e si distese accanto a me sfinito.Tornammo in noi e ci vestimmo.
Notai le calze strappate.
Erano fin troppo strappate.
Il vestito era troppo corto non riusciva a coprirlo del tutto.
Non parlammo più nessuno dei due.
Notammo la porta della camera in cui eravamo chiusa.Qualcuno aveva assistito alla scena.
Entrambi ci guardammo negli occhi e con solo uno sguardo capimmo cosa pensava l'altro.
Chiunque avesse assistito alla scena non si sarebbe stato zitto.
Abbassai il più possibile il vestito scendendo le scale.
Draco arrivò un pò dopo.Vidi Cedric guardarmi le gambe.
Notai che lo strappo non era coperto.
Posò la mano sulla mia coscia e si spostò sotto la gonna.
Mi guardò, lo notai con la coda dell'occhio.
Non gli rivolsi neanche uno sguardo.Lui aveva capito.
Tutti continuarono a mangiare e parlare mentre, io e Draco ci guardavamo, entrambi avevamo intuito, Cedric era a conoscenza di tutto.
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•Get Me• Draco Malfoy
Hayran KurguLei lo odia e vorrebbe scappare più lontano possibile da lui ma le provocazioni di Draco la tentano. Lui la trova attraente, fatta apposta per lui ma allo stesso tempo vorrebbe solo portarla alla pazzia. Uno scontro tra amore e odio continuo. Grace...